Benitez sui numeri 10 delle due squadre di Milano: "Chi ha Lautaro e Leao se li gode"
Intervistato questa mattina dai taccuini de La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore nerazzurro Rafa Benitez ha parlato del percorso delle italiane in Champions League, soffermandosi in modo particolare su Inter e Milan, che settimana prossima, insieme all'Atalanta, potranno confermare la loro presenza tra le prime 8 della competizione.
Rafa, i tre argomenti portanti di questo turno di Champions...
"La strepitosa Atalanta: può entrare tra le prime otto e lo meriterebbe per tutto quello che ha fatto in questo tempo. La possibilità che Milano porti le sue due squadre agli ottavi come nessun’altra grande città, un segnale forte direi. Infine, il crollo insospettabile del Manchester City ma anche del Bayern".
Gli uomini-simbolo di Milano sono sempre gli attaccanti: Lautaro e Leao, per non fare nomi.
"Mi verrebbe dire fatalmente. L’Inter e il Milan, in gare divenute complicate da chiudere, si sono dovute accontentare di vittorie di misura, che sono arrivate con le prodezze di calciatori decisivi, capaci di annusare l’aria, di orientare l’umore. Ma va bene pure così e chi ha Lautaro e Leao se li gode".
Il Milan insegue continuità e gioco.
"Ha saputo lasciarsi alle spalle il momento meno propizio, il contraccolpo di un esonero, certe polemiche che ho colto. Se entra tra le otto, può tranquillizzarsi".
Si attendeva qualcosa in più o in meno da queste prime sette giornate?
"L ’Inter è stata brava, sempre in zona sicurezza, mai a rischio, pare abbia gestito in scioltezza. A me piace giocare sempre, ma capisco che crei stanchezza: campionato, Champions, Supercoppa, le nazionali. In realtà, non riesci a riposare e le partite diventano allenanti. Discorso che vale per tutte, Milan incluso, che ha cambiato in corsa ed ha patito turbolenze maggiori. Sulla Juve, è inevitabile, c’era curiosità e non solo attese maggiormente lusinghiere. Il passaggio è un po’ un minimo sindacale e permette a Motta di poter alimentare le proprie idee. L ’Atalanta fa quasi storia a sé, ha capovolto qualsiasi pronostico, ha giocato a viso aperto contro il Real Madrid e l’Arsenal, anzi con chiunque. Ha il terzo attacco del torneo, il secondo differenziale tra reti fatti e subiti. Questi sono numeri sbalorditivi".
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