Esemplare ma inimitabile
Il Milan riprende esattamente da dove aveva interrotto, ovvero dalla prestazione “formato schiacciasassi” prodotta contro il Chievo domenica sera a San Siro. E’ cambiata la cornice, è cambiato l’avversario, ma la sostanza è rimasta invariata: Genoa annichilito di fronte ad un Milan di un altro pianeta. E’ cambiata anche la coppia d’attacco, almeno per metà. Ibra è il punto fermo, accanto a lui ruotano Pato e Robinho, stasera è toccato al secondo, e gli è andata decisamente peggio che al Papero. Non che il n.7 abbia brillato nell’ultima apparizione, ma ha avuto quantomeno il merito di procurarsi il rigore poi trasformato da Ibrahimovic, e segnare il terzo gol della serata.
Questa sera Robinho ha offerto una delle prove più scialbe della stagione, non si è mai acceso, ma ci è andato ancora una volta vicinissimo, divorando l’ennesimo gol già fatto. Ancora una volta su assist dalla destra di Boateng, ancora una volta a una manciata di centimetri dal gol. Non va, decisamente no, c’è un esempio da seguire, e si chiama Zlatan Ibrahimovic, emblema della forza, della personalità, ma soprattutto della concretezza in zona gol. I dribbling, la corsa e le sovrapposizioni non bastano, se non suffragati dalle firme che contano.
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