Milan, devi scegliere cosa fare da grande

Milan, devi scegliere cosa fare da grandeMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
giovedì 24 novembre 2011, 19:45News
di Antonio Vitiello
articolo di Valentina Buzzi per Sportitalia

Quando è troppo è troppo, questo Barca, persino per un Milan che ha retto bene all’urto della meteora extraterrestre, degnissimo co-protagonista di una delle partite più spettacolari della stagione. Non basta il secondo posto nella Liga o qualche giudizio ingeneroso per far cambiare idea ai Guardiola boys: siamo sempre i più forti e andiamo in giro per l’Europa a dimostrarlo. Talmente sicuri da diventare spregiudicati: alzi la mano chi avrebbe schierato una difesa a 3 con Busquets e Mascherano in campo e il titolare Pique a godersi lo spettacolo in panchina. L’apoteosi del “vince chi crea di più”, una filosofia tanto cara al presidente degli altri, Silvio Berlusconi. A Sin Siro il tiqui taqua è andato su di giri, presentandosi nella sua versione frenetica. Tutti da un lato ad attaccare, tutti dall’altro a cercare di inseguire e lo sguardo dei tifosi con loro, come fosse una partita di tennis. Il Milan ha avuto gli spazi e la mentalità giusta per ribellarsi. Ibrahimovic ha assaporato il gusto della rivincita contro gli odiatissimi compagni, quei “cagnolini ammaestrati” che si sono addormentati proprio nel suo anno in Catalogna. Lo svedese ha preso per mano i compagni dopo il primo ko, Boateng li ha trascinati sul 2-2, con tutta la classe e il fuoco che ha in corpo.

Leggero come una farfalla e pungente come un’ape, il ghanese ha fatto soffrire i blaugrana più di tutti. Gli ha tenuto testa in quello che è stato un bellissimo scontro fra squadre ma soprattutto tra individualità. Sarà la cantera, saranno gli introiti milionari, ma i catalani hanno una riserva infinita di stelle. Citare Messi è superfluo e noioso. Per una sera,  la palma va a Xavi, geniale anche senza il gemello Iniesta. Il Milan fa bene ad essere soddisfatto per aver giocato alla pari con i Campionissimi, rifilando tra andata e ritorno la bellezza di 4 gol. Ma tutto va misurato in base agli obiettivi: accontentarsi di fare la foto accanto alla star del calcio, o rubarle tutti i flash. Dagli ottavi in poi, bisognerà almeno riprovarci.