Ancelotti con Dhorasoo ne ha per tutti

Ancelotti con Dhorasoo ne ha per tuttiMilanNews.it
martedì 3 marzo 2009, 10:58Primo Piano
di Federico Albert
fonte gazzetta.it

David Beckham non è un fuoriclasse. Ronaldinho deve lavorare di più, magari prendendo esempio da Paolo Maldini. Clarence Seedorf ha la mentalità giusta, al contrario di Yoann Gourcuff che difficilmente tornerà in rossonero. Carlo Ancelotti parla a tutto campo all’ex rossonero Vikash Dhorasoo, intervistatore per il mensile So Foot, oggi nelle edicole francesi con uno speciale sullo Spice Boy, arrivato al Milan "per pura coincidenza".
TOP CLASS - "All’inizio — precisa Ancelotti anche ai giornalisti Simon Capelli Welter e Javier Prieto Santos —, doveva solo allenarsi per due mesi e non pensavo di farlo giocare. Poi, visto come si allenava, non ho avuto scelta". Beckham e il Milan è una storia lunga: "Cercammo di prenderlo sia quattro che due anni fa, ma la cosa sfumò". Prima di allenarlo, Ancelotti non lo considerava un giocatore top class. Oggi ha cambiato idea: "Posso dire che è un grande giocatore, ma non un fuoriclasse, anche se mi ha conquistato con le prestazioni e il carattere". "In campo — insiste il tecnico — Beckham vede tutto prima di tutti. La visione di gioco è migliore rispetto ai tempi di Manchester, non ha nulla da invidiare a Kakà. E’ più lento, ma più forte tatticamente e tecnicamente. E poi è molto intelligente e lavora molto. Una vera bestia".
BACCHETTATA - Al contrario di Ronaldinho, bacchettato da Ancelotti: "Giocatori come lui basano tutto sul talento. Ho allenato molti grandi giocatori e la maggioranza pensa di fare la differenza solo con il talento. Non è vero. Nel calcio moderno se non hai una buona condizione fisica e non lavori in allenamento è più difficile brillare in partita". L’esempio? Maldini: "Professionista da 20 anni, non si è mai lamentato in allenamento". O anche Seedorf, "uno dei giocatori più importanti. Un fuoristrada. Gioca ovunque senza perdere in rendimento". Indipendentemente dallo schema tattico.

Ancelotti privilegia l’albero di Natale, nonostante Silvio Berlusconi reclami il 4-4-2. "Si sa — taglia corto —, Berlusconi ne dice talmente tante. Anche se da un punto di vista difensivo forse ha ragione. Del 4-4-2 però non mi convince il lato offensivo". Nonostante il Milan conti in squadra tre Palloni d’oro: "Non siamo il Real Madrid dei Galacticos. Non badiamo al palmarès, ma all’utilità per la squadra. Sono convinto per esempio che Shevchenko tornerà come ai tempi d’oro". Intanto, uno come Seedorf diventa insostituibile anche perché oltre alla "qualità" offre "mentalità d’acciaio".
GIOVANI - Quel che manca a Gourcuff, prestato al Bordeaux: "Non so se tornerà al Milan. Difficile ma non impossibile". Colpa anche del contesto: "Al Milan bisogna dimostrare il proprio valore rapidamente e non si può dare continuità ai giovani. E’ un peccato, ma è così. Capisco che sia deluso, ma quando giocava tendeva troppo a voler provare il suo valore, individualmente e non per la squadra. E’ senza dubbio un grande giocatore, ma quello mentale era il suo problema principale: è crollato subito. Dicono che somiglia a Zidane? Gli auguro di diventare come lui". Ancelotti rincuora invece Flamini: "E’ importante, l’ho voluto io. Nessuno ha il posto fisso. Chi non gioca deve fare meglio in allenamento o va in panchina, perché altri fanno meglio. Flamini ha giocato poco, è vero, ma la stagione è ancora lunga".
FUTURO - E infine l’allenatore del Milan, che tra i colleghi in Europa apprezza più di tutti Guus Hiddink ("ha qualcosa di speciale") stuzzica Raymond Domenech, il c.t. della Francia con il dente avvelenato sull’Italia ("Parla troppo, meglio non ascoltarlo"), guardando al futuro: "Allenare l’Italia? No, il mio sogno è la Costa d’Avorio".