Conte insofferente a Napoli: un Milan che vuole tornare a vincere non può che provarci

La stagione disastrosa del Milan, nonostante ci sia ancora una semifinale di ritorno contro l'Inter da giocare, ha proiettato praticamente tutto il mondo rossonero alla prossima annata, con la speranza che le scelte che verranno fatte dai dirigenti, DS e nuovo allenatore, permettano di sollevarsi da questo grigiore che ormai permea l'ambiente in tutte le sue componenti: dalla squadra ai tifosi.
Le scelte di Paulo Fonseca prima e Sergio Conceiçao dopo non sono state felici: sebbene i due tecnici abbiano sicuramente dei pregi ed una certa esperienza nel mondo del calcio è parso evidente fin da subito che non ci fossero gli elementi necessari per poter amalgamarsi nel modo giusto con il mondo Milan. Un'incompatibilità che ha portato ad un'annata da dimenticare in fretta: nono posto in campionato, uscita dalla Champions League contro il Feyenoord (!!) e una Supercoppa Italiana vinta con una reazione tanto improvvisa quanto poco duratura.
Se (almeno a parole) Furlani ha ammesso che c'è bisogno di una figura dirigenziale più tradizionale (sarà D'Amico?) rispetto a com'è stato strutturato il Milan nelle ultime stagioni, la speranza è che si faccia questo discorso anche per l'allenatore. Inutile girarci intorno (ed inutile andare a rimuginare sul fatto che l'anno scorso di questi tempi fosse libero...): l'unica persona capace di risollevare l'ambiente Milan anche solo con la sua eventuale nomina si chiama Antonio Conte. Antonio Conte rappresenta ambizione sportiva, ossessione verso il risultato e la vittoria come unico obiettivo. Con l'attuale allenatore del Napoli non esistono le mezze misure: o si va alla morte percorrendo la strada che il tecnico leccese traccia oppure si è fuori. Conte è un sanguigno, uno che accende la piazza ed un allenatore capace di tirare da ogni giocatore anche più del 100%: lo si è visto quest'anno all'ombra del Vesuvio con una squadra smantellata e che sulla carta vale anche meno del Milan. La classifica però dice che il Napoli è secondo in classifica, in piena lotta scudetto, mentre il Milan è nono alla ricerca di un piazzamento nell'Europa minore.
Ma se Conte è sotto contratto con la società di De Laurentiis che senso ha parlarne in ottica Milan? Ha senso, visto che oggi in conferenza stampa ha dato ulteriori segnali di insofferenza: "Sono state dette tante cose ad inizio d'anno da parte mia, alcune posso confermarle, altre non posso confermarle. Non rinnego niente, ma ti rendi conto di alcune situazioni e non mi sento di confermare tutto quello che ho detto. E' stato chiaro anche il discorso di Kvara, dissi Napoli non doveva essere un club di passaggio, non vorrei passare per bugiardo su cose disattese. In questi 8 mesi qui a Napoli ho capito che tante cose qui a Napoli non si possono fare".
Le possibilità che l'ex juventino a fine stagione lascia il capoluogo campano sono molto alte: a quel punto sarebbe quasi folle lasciarselo sfuggire per il secondo anno consecutivo. Conte ha i suoi spigoli ed i suoi difetti, ma ha dimostrato per l'ennesima volta che con lui si compete per vincere e per vincere soltanto: un Milan che ha bisogno di ritrovare un'identità e un corso sportivo che renda orgoglioso i suoi tifosi non può che andare sul tecnico salentino e fare di tutto per portarlo a Milanello.

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