Taibi: "Modesto come ds del Milan sarebbe una bella cosa. Credo sia uno dei più bravi in circolazione"
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Quale futuro per il Milan? Chi sono i principali responsabili del fallimento rossonero in questa stagione? Chi per il ruolo di direttore sportivo? Di questo e tanto altro ne ha parlato l'ex Milan ed attuale dirigente sportivo Massimo Taibi in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it.
Cosa crede stia succedendo quest'anno all'interno del Milan?
"Probabilmente quando le cose cominciano in un certo verso non è sempre facile raddrizzarle. A gennaio è stato fatto un mercato un mercato importante, con giocatori bravi. Il problema è che per inserirsi in un contesto ci vuole tempo. In Italia non abbia tutta questa pazienza, per cui io credo che all'inizio si è sopravvalutata ed alcuni giocatori, che negli altri anni sono stati fenomenali, quest'anno stanno dando meno, perché sono giocatori fondamentali come Maignan, Leao e lo stesso Theo Hernandez. Sono tre campioni, ma quest'anno sono l'emblema che non stanno dando quello che avevano dato gli altri anni. Aggiungi che i nuovi hanno bisogno di adattamento. Sommando queste cose, probabilmente questo potrebbe essere il motivo".
Chi è il principale responsabile di quest'annata fallimentare del Milan?
"Io credo che quando le cose vanno bene il merito è di tutti, quando le cose vanno male evidentemente c'è un insieme di situazioni dove ognuno ha dato meno. Io credo che il Milan si sia mosso bene sul mercato, ma purtroppo non tutte le ciambelle nascono con il buco. Evidentemente, ripeto, quando le cose nascono male, è difficile raddrizzarle. L'importante è essere consapevoli e cercare il prossimo anno di fare tesoro di questi errori qua, non voluti ma che capitano. Io non credo che ci sia un responsabile. Sono un'insieme di cose che non sono andate bene, e la società forte è quella che riesce ad uscire e venire fuori dalle problematiche. Bisogna lavorare a testa basta e cercare quest'anno di finire nel migliore dei modi poi nel prossimo fare tesoro degli errori e non commetterne altri".
Nuova rivoluzione in vista per il Milan
"Io credo che la società farà il punto della situazione nel momento in cui finisce tutto. Perché ad oggi, anche se è difficile, il Milan è ancora in corsa sia per la Coppa Italia sia per poter raggiungere il quarto posto. Poi a maggio si tireranno le somme. Se poi questo non dovesse succedere, allora è chiaro che la società farà tesoro di quello che successo e tirerà le somme. Io credo che qualcosa, se non si arriva al quarto posto o ad un trofeo come la Coppa Italia, sicuramente la società deve intervenire. Interverrà non solo sui giocatori importanti, ma anche su quelli funzionali rispetto a quelli che quest'anno sono stati meno".
Secondo lei resterà Conceiçao?
"Io credo che Conceiçao non può essere giudicato. Secondo me ha fatto anche discretamente bene, non bene, ma discretamente bene. A maggio lo si potrà giudicare, quando finisce tutto, se avrà raggiunto l'obiettivo o meno. Se non l'avrà raggiunto è ovvio che anche Conceiçao non è stato quel valore aggiunto che si sperava. Credo che però sia giusto aspettare a maggio. Io spero che possa centrare gli obiettivi e restare Conceiçao, perché personalmente è un allenatore che a me piace, ma se non dovesse succedere bisogna andare a cercare un allenatore che conosca il nostro campionato, che sia all'altezza. Perché andare a prendere uno straniero, che non conosce il campionato, ci vuole tempo, non parla neanche la lingua, si farebbe un mezzo errore. Io credo che il Milan è una società importante, può ambire ad allenatori bravi che circolano nel mondo e siano bravi, conosco il campionato e lingua".
Ad esempio?
"Gasperini, Allegri, Spalletti se dovesse lasciare la Nazionale, Mancini stesso. Io credo che abbiamo i fior fiori degli allenatori. Ripeto, io mi auguro che resti Conceiçao perché significa che avrà raggiunto gli obiettivi".
Discorso società: quanto è importante la figura di un direttore sportivo?
"Oggi col calcio moderno non c'è più il direttore unico secondo me. Oramai si lavora in team. Maldini e Massara per fare un esempio, o l'Inter con Ausilio, Baccin e Marotta. Questi insegnano che si lavora in team. Per questo motivo se arrivasse un direttore sportivo bravo che accompagnasse, che facesse gruppo con Ibra, io credo che ne possa giovare sia il Milan che lo stesso svedese".
Chi a questo punto tra Berta, Paratici, Modesto e Tare?
"Questi sono tutti nomi all'altezza del Milan e che possano fare bene. Conoscono sia il calcio italiano, che è fondamentale, ma conoscono anche il calcio straniero. Io ho un debole per Modesto. Io credo che sia uno dei direttori sportivi più bravi che ci siano in circolazione. Uno che ha fatto molto bene in Inghilterra, in Italia, parla un po' di lingue, conosce il calcio, così come Paratici e Tare. Sono tutti profili importanti, ma io ho un debole per lui. Nel Milan di Ibrahimovic Modesto sarebbe una bella cosa".
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