Già inamovibile

Già inamovibile MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
sabato 8 settembre 2012, 08:00Primo Piano
di Stefano Maraviglia

Le prime pagine e i titoloni dell'affare Ibrahimovic-Psg, hanno riempito le giornate di tifosi e addetti ai lavori, i rumors impreziositi da sondaggi reali o presunti hanno fatto il resto, ma sono stati sicuramente altri i meccanismi che hanno portato Giampaolo Pazzini al Milan. Non sapremo mai se l'ex nerazzurro era un'ipotesi già vagliata da Adriano Galliani, o se è stato logica conseguenza della fuga di Antonio Cassano da Milanello, di sicuro, ci sono dei numeri che parlano per lui e per chi ne ha criticato l'approdo in rossonero. Il 28enne bomber di Pescia non vanta l'appeal mediatico dello svedese, di sicuro non può sostituire l'ormai ex milanista neanche a livello d'immagine, ma il campo richiede altro, quello che l'azzurro garantisce alla grande: affidabilità, partecipazione, carattere e gol. A Pazzini sono bastate due sole apparizioni, per conquistare un popolo che ha il merito di averlo accolto in maniera tutt'altro che fredda. Si sapeva già del "niet" del City per Dzeko, così come dell'impossibilità d'ingaggio di altri attaccanti extracomunitari (soprattutto dopo l'affare Zapata) e del secco rifiuto dell'ambiente, nei confronti di alcuni ex (Borriello su tutti).

Il neo-bomber rossonero nell'esordio contro la Samp si è limitato a guardare, salvo poi fare poco più quando lanciato nella mischia, a Bologna invece, il suo apporto è stato determinante per il risultato e fondamentale anche per il morale. Messo in castigo in un angolo dall'Inter e da Stramaccioni, il Pazzo non ha atteso più di tanto per tornare a sorridere e con lui, tanti supporters galvanizzati sì dall'impresa centrata, ma anche dalle origini di uno scambio "folle". L'ipotesi di un Ganz-Pirlo-Seedorf-bis è sempre viva nella mente di chi non dimentica. Gli infortuni di Pato e Robinho lo hanno senza dubbio aiutato, ma non è alla sola casualità che vanno attribuiti gli eventi. Il giocatore è carico, determinato e soprattutto umile, uno che la maglia del Milan ha dimostrato di volerla e ora la veste con onore, senza fare del chiacchiericcio spicciolo.