Il cammino di Santiago inizia con un gol. Solo una punta di gennaio fu più impattante
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Il centravanti che al Milan mancava, Santi Gimenez ci ha messo pochi minuti per far capire qual è il suo valore sotto porta. Attacco della profondità, intesa con Pulisic, abilità balistiche, killer instinct. Dopo l'antipasto di Coppa Italia contro la Roma, El Bebote ha segnato il suo primo gol in Serie A. Primo messicano a riuscirci con la maglia del Milan. La sensazione è che il club abbia finalmente trovato un giocatore che fiuta la rete e che possa garantire un'importante quantità di gol.
Un degno sostituto di Giroud
Se in estate si era cercato senza successo Zirkzee, per poi virare su Morata, finalmente con Gonzalez è stato scelto un profilo alla Giroud, un vero finalizzatore. Giocatore che ha fatto passi da gigante in termini di gioco, questo grazie a un eccellente tecnico come Arne Slot che lo ha allenato nelle prime due stagioni a Rotterdam. Brian Priske ha completato la maturazione, dove El Bebote ha chiuso con una media di un gol ogni 110' in Eredivisie e uno ogni 59' in Champions. Giocatore che si è fatto amare dai tifosi del Feyenoord. La leggenda messicana Hugo Sanchez gli aveva già suggerito sei mesi prima di lasciare l'Olanda per fare il salto di qualità. Le casse del Feyenoord, non propriamente floride, hanno permesso al Milan di fare un vero e proprio affare perché difficilmente, con 35 milioni, si può trovare un finalizzatore con questi margini di miglioramento e che si sta già imponendo in Europa.
Le altre punte di gennaio
Un impatto più forte di Gimenez lo ebbe Mario Balotelli, arrivato nel 2013 e presentatosi con una doppietta vincente contro l'Udinese. Come il messicano, anche SuperMario arrivò in un Milan che doveva rimontare posizioni per qualificarsi in Champions. E ci riuscì, grazie ai 12 centri in 13 partite del numero 45. Un altro acquisto di gennaio che colpì immediatamente fu Pippo Maniero, nel 1998: si presentò segnando una rete nei minuti finali contro il Piacenza, che valse l'1-0 finale. La stagione però andò malissimo: 10° posto, squadra fuori dalle coppe e Maniero chiuse con 3 reti. Grande impatto lo ebbe Zlatan Ibrahimovic, nella rinascita rossonera del 2020. Lo svedese colpì alla seconda partita, contro il Cagliari. La squadra chiuse al 6° posto ma si posero le basi per costruire un gruppo che andrà a vincere lo scudetto nel 2022. Fu importante Antonio Cassano nel gennaio 2011: il barese si presentò a suon di assist, poi trovò la rete all'ottava partita, contro il Parma. Metterà la sua firma nel 18° scudetto. L'anno dopo andrà male con Maxi Lopez, in gol alla terza partita contro l'Udinese ma che non riuscì a dare un contributo importante in campionato, poi vinto dalla Juventus. Ronaldo Luiz Nazario da Lima fu l'acquisto di gennaio 2007 per mettere una pezza sul flop Ricardo Oliveira. Il Fenomeno fece due gol al Siena, alla seconda partita e nel complesso fece molto bene nei sei mesi a disposizione, prima di arrendersi agli infortuni. Semplicemente illusorio Piatek nel 2019: segnò alla seconda di campionato e trovò una certa regolarità nel trovare la porta, prima di perdersi nella stagione successiva e venire ceduto. A proposito di illusioni, José Mari si presentò nel 2000 con un gol alla Roma alla seconda partita. Lo spagnolo si rivelerà estremamente debole sotto porta. Marcio Amoroso arrivò nel 2006 e il meglio di sé l'aveva ormai dato: un gol alla quarta e ultima partita, contro la Roma, prima del ritorno in Brasile. Grande flop Mario Mandzukic, arrivato nel 2021 e l'unico a non segnare nemmeno un gol (e non parlare una parola di italiano) in dieci partite. Quelle in rossonero saranno le sue ultime partite in carriera. Chiudiamo con l'immagine della piena banter era del Milan: gennaio 2015, l'amministratore delegato Adriano Galliani citofona a casa Mattia Destro per convincerlo a firmare per il Milan. Il Condor ci riuscirà ma non farà un grande affare: saranno solo 3 le reti dell'ascolano al Milan, la prima delle quali contro l'Empoli, nella sua seconda partita.
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