Il Milan non sa segnare nei primi 45'. E rincorre troppo spesso. Conceiçao, abbiamo un problema
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Se le partite durassero 45 minuti, il Milan sarebbe in una situazione ampiamente peggiore di quella attuale, che certamente florida non è. Ma un dato salta all'occhio dall'arrivo di Sergio Conceiçao. Questa squadra non riesce quasi mai ad avere l'approccio giusto, segnando pochissimo. Limitatamente al campionato, dall'arrivo dell'ex Porto sono solo 2 le reti segnate nel primo tempo in 8 partite. In questo lasso di tempo, che va dalla 19ª giornata di Serie A, hanno fatto peggio solamente Genoa, Hellas Verona e Cagliari. Tutte a un gol, ma con queste ultime due che hanno giocato una partita in meno.
Gli unici gol arrivati sono grazie a un rigore di Christian Pulisic, per un fallo senza senso del parmense Suzuki su Pavlovic e quello nel derby di Reijnders. I punti conquistati dopo 8 giornate sarebbero appena 9, figli di una vittoria (con l'Inter), 6 pareggi e una sconfitta (col Torino). E nella speciale classifica i rossoneri sarebbero undicesimi.
L'approccio sta diventando un grosso problema per il Milan. Inguardabile contro Cagliari e Como, così come contro il Parma dove ci salva un rigore. Malino con la Juventus, poi si farà malissimo nella ripresa. Decisamente male anche contro l'Empoli e tutt'altro che memorabili i primi 45' contro il Verona. Col Toro tanta sfortuna, bene con l'Inter. Allargando il discorso alle altre competizioni non possiamo che citare l'osceno primo tempo contro la Dinamo Zagabria, con atteggiamento inaccettabile sommato alla leggerezza di Gabbia che ci costa l'1-0 e l'isterismo di Musah, espulso. Malissimo anche a Rotterdam, bene ma non sufficientemente bene al ritorno col Feyenoord. Perché se è pur vero che la sblocchi subito è un dato di fatto che il Milan non abbia ammazzato la partita subito, quando era una cosa alla sua portata.
Dall'altra parte sono tante, troppe le volte in cui andiamo sotto: 8 volte in 15 partite nella gestione Conceiçao. E se in Supercoppa la squadra ha avuto un moto d'orgoglio, ribaltando la situazione sia contro la Juventus che contro l'Inter, non sempre le cose sono andate bene. I bianconeri in campionato hanno affossato il Milan nella ripresa, con la squadra incapace di reagire. Dinamo Zagabria e Torino si sono riportate avanti non appena i rossoneri avevano pareggiato. Il Feyenoord, a Rotterdam, dopo il gol di Paixao ha mantenuto il risultato. Sono state ribaltate Como e Parma, grazie a un gol fortunoso di Theo al "Sinigaglia" e a uno stoico arrembaggio contro i ducali che, ricordiamo, lottano per non retrocedere.
Spesso i gol che sbloccano la partita arrivano per una disattenzione singola: Gabbia contro la Dinamo, Maignan contro Feyenoord e Torino. In altri casi non appena la squadra sembra avere la situazione in pugno, come dopo il pari contro Dinamo e Torino, oppure ancora col Feyenoord con l'espulsione di Theo. Cali di tensione inconcepibili a certi livelli.
Di fatto un Milan dominante, capace di indirizzare in modo inequivocabile la partita, con Conceiçao non lo si è visto quasi mai. Per quasi un'ora contro la Roma in Coppa Italia, se dobbiamo scegliere. E anche in quel caso, il gol di Dovbyk, stava riaprendo una partita chiusa. Dopo due mesi di nuova gestione, è una cosa sulla quale riflettere.
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