Maignan, a Rotterdam il bis dopo il Cagliari: altra serata no per il portiere
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Il Milan tanto sognato dai tifosi, quello del 4-2-fantasia con Leao, Pulisic, Joao Felix e Santi Gimenez in campo contemporaneamente, non ha funzionato. La prova di Rotterdam, per quanto difficile da analizzare la pochezza di intensità messa nella prestazione da tutta la squadra, fa emergere come una formazione dal potenziale offensivo elevatissimo non sia mai stata veramente pericolosa se non in tre occasioni: il tiro di Reijnders ad inizio partita, il contropiede a campo aperto sprecato da Leao e la conclusione al volo di Tijjani Reijnders nel secondo tempo dopo una rimessa laterale battuta velocemente.
Situazioni estemporanee, quasi casuali. Con quel tipo di qualità in campo il Milan non è riuscito ad impensierire un Feyenoord incerottato e con un cambio allenatore avvenuto 48 ore prima della sfida di Champions League. In questa situazione quanto è imputabile alla prestazione generale, quanto ad una possibile incompatibilità degli interpreti e quanto al fatto che Conceiçao non ha praticamente avuto tempo per allenare sul campo la squadra, con diversi nuovi arrivi, alle sue idee? Probabilmente un mix delle tre cose. Eppure il tecnico portoghese, alla vigilia, si era detto fiducioso e sicuro che la forza della squadra, così come l'affiatamento, stesse crescendo di partita in partita.
A questo nodo da sciogliere si aggiunge anche la serata no di Mike Maignan. Certamente quando un portiere sbaglia le conseguenze sono immediate e molto più tangibili rispetto all'errore di uno dei dieci giocatori di movimento, ma il portiere francese ancora una volta ha calcolato malissimo la preparazione alla parata: eredità sgradevole della scuola francese dei portieri, che ha donato a Mike uno stile tutto suo, sgraziato ma efficace il più delle volte. Ecco, quando non siamo nel "più delle volte" il risultato è da cancellare, con il goffo tentativo di bloccare la conclusione di Paixao di ieri sera.
Per il resto del match Maignan non è più stato sollecitato, quindi difficile capire se sia rimasto in partita mentalmente o lo sbaglio sia pesato: sarebbe stato utile per capire se si è trattato di un semplice errore tecnico o se ci sia dietro anche una difficoltà mentale. Il dubbio viene perché la stessa "papera" c'è stata anche nel pareggio interno contro il Cagliari: difficile da spiegare che un portiere del suo livello vada in difficoltà sulle conclusioni in diagonale che per traiettoria "cadono" troppo vicino alla figura in caduta.
Il fatto che negli ultimi mesi sia cambiato due volte (da Pioli a Fonseca, da Fonseca a Conceiçao) lo staff di riferimento per gli allenamenti a Milanello, ma queste sono storture tecniche che possono essere risolte senza dubbio. Parliamo comunque del portiere titolare della nazionale francese. Conceiçao si fida del giocatore e dell'uomo, tant'è che l'ha nominato immediatamente capitano. Mike deve resettare tutto e ripartire: si entra nelle fasi caldissime di Serie A e Champions League, ogni errore può costare la partita. Come ieri.
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