Pronto? C'è qualcuno? Sì, Jovic c'è: gol e messaggio per Conceiçao. Il serbo vuole riprendersi il Milan

E' il day-after Milan-Fiorentina, e come spesso accade le sensazioni sono contrastanti. Da una parte l'ennesima triste e folle prestazione del Milan, soprattutto nel primo tempo. Una squadra che approccia così alle partite come può procedere verso un futuro costruttivo? Il grande quesito. Perchè il gruppo non riesce ad immergersi fin da subito e capire l'importanza dell'impegno, evitando scivoloni ed errori clamorosi, tra autogol e solite palle perse in zone del campo sanguinose. L'unica nota lieta? La rimonta e il carattere di Jovic, subentrato nel primo tempo e decisivo con il secondo gol consecutivo in Serie A: ecco il focus sul serbo, una risorsa anche in vista della prossima stagione?
Jovic c'è, gol e messaggio a Conceiçao
Scelta a sorpresa di mister Conceiçao, che lo manda in campo al posto di Musah dopo appena 22 minuti di gioco. Jovic si è reso protagonista di una prestazione sublime dal punto qualitativo e sorprendente per la personalità con la quale si è messo la squadra sulle spalle in un momento di grande difficoltà. Luka ha creato gioco tra le linee, ha segnato un gol dei suoi e si è divertito come non faceva da quasi un anno. Una partita che ha potuto mettere in mostra tutto il talento (nascosto) di un attaccante che, ricordiamo, 5 anni fa giocava nel Real Madrid. Jovic è questo: è fantasia, scaltrezza, concretezza e soprattutto è gol. In questo anno e mezzo in rossonero ha sempre saputo segnare, anche giocando poco. Un pallino che risulterà fondamentale per il Milan in vista delle prossime partite. In Coppa Italia segna Abraham, in Serie A ci pensa Jovic.
Parole ma anche fatti, Luka ha grande voglia di stupire
L'ex attaccante della Fiorentina aveva indicato la via poche ore prima in una intervista al portale serbo MozzaSport: “Mi trovo meglio quando gioco in coppia con un altro attaccante, perché posso agire da seconda punta, con più libertà di movimento. Non ho la struttura fisica per reggere da solo il reparto offensivo, né per replicare certe prestazioni con continuità. Non sono quel tipo di calciatore. Posso attaccare la profondità cinque volte in una partita, ma non farlo venticinque volte. Ed è proprio questo uno degli aspetti che mi ha messo in difficoltà alla Fiorentina”.

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