Pulisic, il "clutch player" del Milan: il livello si alza sempre con Captain America

Pulisic, il "clutch player" del Milan: il livello si alza sempre con Captain AmericaMilanNews.it
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Ieri alle 14:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Giorni intensi per lo sport americano: dalla trade che ha portati Luka Doncic ai Lakers fino al Super Bowl che si giocherà questa sera, passando per i risultati a sorpresa nel Mondiale di Sci Alpino in Austria. Anche il Milan mette la sua fiche e festeggia l'ennesima prestazione favolosa del suo migliore giocatore, già il miglior calciatore della storia statunitense: Christian Pulisic. Nello sport a stelle e strisce esiste un aggettivo che si sposa alla perfezione con quello che sta facendo il numero 11 rossonero: clutch player.

Zero pressione

Il termine "clutch" nello sport americano indica un calciatore che sale in cattedra dei momenti di maggiore pressione. Ed è proprio questo il salto di qualità che Pulisic ha fatto in questa stagione, sia rispetto alla scorsa stagione che era stata comunque da record per lui, sia rispetto alla sua carriera in generale. Quest'anno più che mai il ragazzo di Hershey sta vestendo i panni di Captain America per portare in salvo i suoi. Anche ieri sera contro l'Empoli, è entrato dalla panchina in un momento difficile: non stava bene, il Milan era stato inoffensivo contro l'Empoli e i tre punti erano obbligatori. Nessun problema, due accelerazioni delle sue, due gol del Diavolo: un cioccolatino per la testa di Leao, un'intuizione con la punta per il primo gol in rossonero del Bebote Gimenez.

Da record

Come detto, già l'anno scorso Pulisic aveva messo insieme numeri da record per la sua carriera. L'anno scorso aveva chiuso la stagione con 15 gol e 9 assist. Quest'anno l'esterno offensivo è già in posizione di sparo per migliorare i suoi numeri: 12 gol totali e 7 assist. Il rendimento è altissimo nel campionato di Serie A, dove è letteralmente il migliore per quanto riguarda gli assist: dei suoi 16 assist totali, ben 14 sono arrivati in campionato dove nessuno dal suo arrivo è riuscito a fare meglio di lui. Come detto però non è solo una questione di numeri ma di atteggiamento, mentalità e pericolosità. Il passo in più rispetto all'anno scorso è stato il rendimento nei big match: quest'anno decisivo con l'Inter due volte, con la Juventus, in Champions League... Solo per citarne alcune. E vedere adesso che finalmente anche i compagni a livello di qualità e testa gli si stanno avvicinando, fa ben sperare per il resto della stagione.