Tuttosport - Inchiesta ultras, Calabria ascoltato lunedì dagli investigatori: ha violato l'articolo 25

Tuttosport - Inchiesta ultras, Calabria ascoltato lunedì dagli investigatori: ha violato l'articolo 25MilanNews.it
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di Lorenzo De Angelis

Nella giornata di lunedì il capitano del Milan, Davide Calabria, è stato ascoltato dagli investigatori per in qualità di persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta “Doppia curva” dei pm di Milano Paolo Storari e Sara Ombra. 

Più nello specifico il terzino rossonero ha dovuto spiegare quali furono i temi dell'incontro andato in scena l'8 febbraio 2023 con lo storico leader della Curva Sud Milano Lucci presso il bar Italian Drink di corso Roma a Cologno Monzese. Ad accogliere Calabria nel locale, che era in compagnia del giornalista e fotografo ufficiale del club Daniele Mascolo, Giancarlo Capelli detto ‘il Barone’. 

L'incontro, che avvenne intorono alle 17.40, è anticipato da una telefonata dal contenuto “inequivocabilmente criptico” scrive Tuttosport questa mattina. Scrive il quotidiano, in merito a questa, che "E’ quella fra lo storico capo ultrà e lo stesso Lucci che inizialmente non capisce chi sia il “soggetto da incontrare” e sminuisce l’evento (“nooo Gianca non fino a tardi, eeeh a che ora viene questo qua?”). “Eeeh no … ma non la moto, l’altro mio amico … abbiamo parlato io e te prima eh”, gli risponde Capelli continuando però a mantenere il riserbo sul nome del soggetto, forse per il timore avere il telefono sotto controllo. “Eeh lui adesso stava chiedendo, basta sapere tu fino a che ora sei lì”". 

CALABRIA HA VIOLATO L'ART. 25 DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA - Durante l'interrogatorio, se così vorremmo definirlo, Calabria ha ribadito agli investigatori che con Lucci non ha fatto altro che parlare del momento e delle difficoltà che stava attraversando il Milan in quel periodo. Tuttosport, seppur in maniera superflua, ci tiene a precisare che il capitano del Milan, incontrando il tifoso, ha violato l'articolo del 25, comma 10, della giustizia sportiva che recita così: “Ai tesserati è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. 

LA SUD RISPONDE - Dopo settimane di silenzio, la Curva Sud Milano è nella serata di ieri uscita allo scoperto pubblicando un comunicato ufficiale sui propri canali social nel quale ha rivendicato le sue ragioni: “La risposta se oggi sia il caso o meno di continuare sotto il nome di Curva Sud Milano è più che mai un sì: non rinneghiamo nulla di quanto fatto in questi anni, anzi lo rivendichiamo con orgoglio. Non abbiamo mai gestito parcheggi, non abbiamo mai gestito baracchini, non abbiamo mai gestito bar, non abbiamo mai ricevuto e soprattutto preteso biglietti dalla società, non abbiamo mai gestito cose al di fuori del mondo Ultras, non abbiamo mai compiuto atti d’intimidazione o violenza per accaparrarci profitti derivanti da attività tangenziali all’ambiente stadio”.