Chi è causa del suo mal... Rimedi il prima possibile

Chi è causa del suo mal... Rimedi il prima possibileMilanNews.it
Ieri alle 18:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Nel giro di pochi giorni il CEO del Milan Giorgio Furlani ha ammesso davanti alle telecamere, seppur non in modo diretto, diversi degli errori commessi nelle ultime stagioni, che hanno portato infine ad un'annata disgraziata come questa con la squadra nona in classifica, uscita dalla Champions League in modo obbrobrioso, un allenatore a metà stagione, uno spogliatoio in subbuglio (inutile ripetere che non ci siano problemi se poi ogni partita sembra il far west) e l'ipotesi sempre più concreta di non partecipare a nessuna competizione europea nella prossima stagione, con tutto quello che ne consegue a livello economico, sportivo e progettuale. Una vera e propria stagione disastrosa; non ce ne voglia Maignan che ieri sera si è risentito oltremodo sentendo questa parola, ma è l'unica che riassume alla perfezione tutto quello che sta attraversando il mondo rossonero.

Dal lato sportivo, su più categorie, a quelli "collaterali" come lo stadio, non c'è una singola componente di questo progetto che al momento stia funzionando. La Prima Squadra è aggrappata alla Coppa Italia e alla semifinale contro l'Inter per evitare di mandare totalmente alle ortiche tutto quanto, il Milan Futuro ha avuto un sussulto importante nelle ultime due uscite, ma rimane comunque in zona play out: affidare una squadra di Serie C ad un dirigente che arriva dalla MLS e allontanando l'allenatore della Primavera che quest'anno ha fatto benissimo con la Ternana nella stessa categoria è un qualcosa che si commenta da solo. Tema stadio: San Donato sì, San Donato no, San Siro con l'Inter, i capricci della politica ed una comunicazione da presunti esperti del settore, d'altronde dal passaggio da Elliott a RedBird si è tenuto a sottolineare l'expertise del fondo di Cardinale su queste tematiche, da mani nei capelli.

Maldini e Massara allontanati e non sostituiti, ma, come per ammissione dell'AD, "reinventati" in un gruppo di lavoro che ha peccato nella scelta chiave: il nuovo allenatore post Pioli. Lopetegui è stato cacciato via a furor di popolo ancora prima che firmasse, Fonseca è stato cacciato via dallo spogliatoio perché lasciato solo dai dirigenti e con metodi, evidentemente, che non sono stati accolti con favore dal gruppo di "senatori". Ammutinamenti, espulsioni, panchine punitive, atteggiamenti folli e mancanza di impegno sono tutto tranne che "non eventi". Il tutto quando a giugno c'erano profili come Conte, Sarri, e De Zerbi liberi e disponibili.

Gruppo di lavoro che, a fronte di diversi giocatori importanti e sorprendenti presi come Reijnders e Pulisic (con rispettivi rinnovi) ha letteralmente gettato una marea di soldi su giocatori che non hanno reso neanche la metà di quanto ci si aspettava: i vari Musah, Chukwueze, Loftus-Cheek ed Emerson Royal sono stati onerosi e saranno difficilissimi da piazzare.

Tutto da buttare? No. Molto da cambiare? Assolutamente. Senza ombra di dubbio. La ricerca di un DS (stendiamo un velo pietoso sulla gestione mediatica dell'affaire Paratici) che conosca l'ambiente italiano può essere visto già come qualcosa di promettente. C'è tanto potenziale inespresso oltre ai tanti errori, ma nel calcio italiano c'è un detto che vale più di tutti: mogli e buoi dei paesi tuoi. 

Furlani, prima di Milan-Inter, ai microfoni di Mediaset ha provato a far capire che la direzione in cui si stanno muovendo sembra essere quella che tutti desiderano: “Innanzitutto noi non siamo contenti dei risultati sportivi di questa stagione. I risultati sportivi sono il centro del club, stiamo lavorando per la stagione che viene per avere risultati migliori. All’interno di questa attività ci sono vari filoni, varie preparazioni che stiamo facendo. Non abbiamo ancora chiuso o deciso con nessuno, non commento su ruoli o soggetti però ci stiamo preparando perché vogliamo migliorare la parte sportiva”. E ancora: “Non abbiamo avuto un DS tradizionale nelle ultime due stagioni, abbiamo separato il ruolo in varie persone nel club. Adesso quello che stiamo valutando, decisioni non sono state ancora prese, di prendere un DS più tradizionale e riconsolidare quei ruoli in una persona. Rimarrà comunque un gruppo di lavoro, si lavorerà insieme con l’unico obiettivo di avere successo sul campo”.