Nulla di cui vergognarci

Nulla di cui vergognarciMilanNews.it
© foto di PHOTOVIEWS
sabato 8 gennaio 2011, 09:40Terza pagina MilanDay
di Milan Day

Vi è mai capitato di mettervi comodamente seduti davanti alla tv per assistere ad un’amichevole estiva o durante la stagione del Milan?
Prima vi accostate all’evento con l’aria di chi è solo curioso di vedere chi gioca, poi siete incuriositi dalla prestazione di un nuovo acquisto in maglia rossonera oppure dal voler vedere come si muove un calciatore importante reduce da un lungo infortunio; comunque sia, avete l’aria tranquilla di chi sa che comunque vada a finire non ci sono preziosi punti in palio per la classifica di una competizione importante.
Man mano che passano i minuti vedete che i ritmi sono blandissimi e che il grande Milan non riesce a mettere sotto l’avversario di turno, e comincia a venirvi qualche prurito.
Se poi malauguratamente gli avversari vanno in vantaggio, nonostante lo spirito amichevole, cominciate ad innervosirvi di brutto.
Se nel frattempo i montanari, gli albanesi, ciprioti, maltesi o orientali di turno cominciano a sembrare dei muri insormontabili, allora comincia a volare qualche improperio e vostra moglie/fidanzata vi guarda stupita e vi dice “…ma non avevi detto che era solo un’amichevole?...” .
Se poi finisce che il Milan quell’amichevole la perde, allora vi passa anche la fame ed andate a letto con un leggero e continuato senso di fastidio di cui fareste volentieri a meno!
Vi ci ritrovate in questo identikit?
Bene, allora vuol dire che siete dei veri tifosi “malati” di Milan!

Ma se siete dei veri tifosi del Milan, ed avete vissuto di persona i primi anni Ottanta, allora non potete dimenticare di aver visto vincere al Milan la tanto famigerata Mitropa Cup: è vero che quella coppa stava a significare che l’anno prima “avevi vinto il campionato di serie B”, ma è anche vero che se stiamo ad incazzarci perché non vinciamo un’amichevole, allora non vedo perché non dobbiamo tifare per la nostra maglia quando siamo impegnati, comunque, in un torneo ufficiale, e non vedo perché non dobbiamo gioire della vittoria di quel torneo. Se mi tocca di giocarlo, allora lo gioco col massimo dell’impegno e quel trofeo “lo voglio vincere”.
Non sarà un trofeo che ha il prestigio delle altre coppe internazionali, non sarà un trofeo da sbandierare e da inserire nelle calde ed appassionate discussioni coi tifosi delle altre squadre, ma NON è neanche un trofeo di cui VERGOGNARSI.

Mi piace ricordare una frase estratta dal libro “Rossoneri.
Il manuale del perfetto casciavit” di Davide Grassi: “…Per meritarsi l’etichetta di rossonero doc è poi indispensabile conoscere – ed amare – la propria storia, anche quella meno nobile. A chi si vergogna della serie B e della Mitropa Cup dovrebbe essere vietato l’accesso a San Siro. Anzi, il vero milanista deve essere orgoglioso delle partite contro la Cavese e del trofeo della Mitteleuropa cadetta, che a fianco delle Coppe dei Campioni simboleggia le diversi fasi della storia della squadra!....”.

Io personalmente mi schiero con Davide Grassi, e come ebbi modo di dire nella puntata di presentazione di questa rubrica, per me i veri tifosi sono quelli che si ricordano anche degli anni bui e ne vanno fieri.

Ci sono tifosi del Milan che nel 1981/82 non erano ancora nati oppure avevano un’età che non gli permette di ricordare quella stagione, e ci sono tifosi che, invece, pur avendo l’età per ricordarsi, fanno finta che quella stagione e quella coppa non siano mai esistite.
IO NO!
Io me la ricordo e voglio raccontarla, anche perché non vedo il motivo per cui non dovrei raccontare l’unico momento di gioia di quella disgraziatissima stagione... continua