Alessandro Orlando: "Theo e Leao possono coesistere nel 3-4-3. Può arrivare la svolta"

Il Milan che è passato al 3-4-3 nella partita di Udine ha vinto e finalmente anche convinto. Che sia la strada giusta per queste ultime partite? Ne abbiamo partito con Alessandro Orlando, che ha fatto parte di quell'Udinese che 28 anni fa faceva da apripista in Serie A con questo modulo, proposto da Alberto Zaccheroni e poi esportato al Milan. Ecco le sue parole a MilanNews.it.
Alessandro Orlando, il Milan domenica scorsa a Udine finalmente in modo convincente forse aiutati dal nuovo modulo
"In certe partite quando c'è questa differenza non si capisce mai se è più merito del Milan o demerito dell'Udinese. Di certo la differenza tecnica si è vista subito. Diciamo che i rossoneri vanno valutati in un altro contesto".
Ti convince il 3-4-3?
"Per la qualità che hanno gli esterni del Milan mi sembra una soluzione interessante. Si guadagna di più a livello di propulsione e gli uomini per giocare a 3 dietro ci sono. Rosa alla mano è un modulo che ci può stare".
Il Milan finora ha denotato poco equilibrio. Forse cambiare modulo prima poteva essere d'aiuto
"Chiaro che vedendo quel che è successo a Udine diventiamo tutti allenatori. Io credo che al Milan non siano degli sprovveduti e ci sarà un motivo se non c'è stato un cambio prima. Magari potrebbero aver pensato che alzando Theo avrebbe rischiato di pestarsi i piedi con Leao. Ma la mia impressione è che i due possano coesistere anche in un ipotetico 3-4-3".
Da ex esterno sinistro come cambia l'interpretazione della partita?
"Nel bene o nel male devi comunque coprire tutta la fascia e non solo sovrapporti 2-3 volte a partita come il vecchio terzino".
Hai fatto parte di quell'Udinese di Zaccheroni che fece da apripista al 3-4-3
"Nacque per necessità nel corso di una partita contro la Juventus, ma Zaccheroni aveva già delle idee sue in testa e i giocatori per poterlo fare. L'importante è trovare i tempi e le combinazioni giuste".
Con quel cambio modulo l'Udinese svoltò: dal 12° al 5° posto in classifica. Il Milan può dare una svolta col 3-4-3?
"Io credo di sì, perché hai giocatori alti sulle fasce, davanti gente che può fare reparto a sé. E un centrocampo fatto di giocatori tecnici e incontristi oltre che buonissimi difensori".
Si dice sempre che le grandi squadre vincono con la difesa a 4
"Però vedo abbastanza squadre che giocano a 3 dietro, specie quelle che vogliono imporre il loro tipo di gioco. È un modulo che ti permette di portare più giocatori nell'area avversaria".

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