Ernesto Pellegrini: "Tra me e Berlusconi un'amicizia vera. Lo ricordo come un imprenditore visionario, uno che ha cambiato il paese"

Ernesto Pellegrini: "Tra me e Berlusconi un'amicizia vera. Lo ricordo come un imprenditore visionario, uno che ha cambiato il paese"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 13 giugno 2023, 15:10News
di Enrico Ferrazzi

C'era una volta il calcio italiano dei grandi Presidenti. Quello dei grandi imprenditori del nostro paese che anche nel calcio, anche col calcio, hanno reso la loro immagine celebre in Italia e nel mondo. Se n'è andato oggi Silvio Berlusconi, forse il più grande Presidente della storia del pallone Mondiale e tra i primi che hanno incrociato spade e destini col Cavaliere c'è l'allora numero uno dell'Inter, Ernesto Pellegrini. Rivale ma amico, milanese, "no, io di Milano città, lui di Arcore", a Tuttomercatoweb.com racconta il dolce ricordo di Berlusconi. "Ci siamo conosciuti nel 1984, non era ancora Presidente del Milan. Io ero alla guida dell'Inter, lo conobbi a casa di un comune amico. Abbiamo legato subito, nacque subito amicizia, simpatia, forse anche perché eravamo entrambi estroversi. E' stato l'inizio di una lunga storia che è durata quarant'anni".

Berlusconi ha cambiato l'Italia.
"Lo ricordo come un imprenditore visionario, uno che ha cambiato il paese. E' stato un grande politico che ha segnato la storia dell'Italia, non v'è dubbio. E poi è stato un amico, tra di noi c'è stato un rapporto vero e disinteressato, sincero".

Tanto che un giorno le scrisse anche... 'Forza Inter'
"Quando ci siamo conosciuti mi dette subito fiducia. A un suo collaboratore disse 'dai l'incarico della ristorazione delle aziende ad Ernesto che è un amico' e da lì nacque il rapporto con Fininvest e Mediaset. Poi nel '94, da Presidente del Consiglio, mi scrisse di suo pugno una lettera dove mi incitava a tenere duro. La mia Inter era in difficoltà e concluse con un 'forza Inter': era un rapporto vero, non c'erano motivi particolari ma solo una vera amicizia".

Avete segnato la storia del calcio italiano e della vostra città.
"Entrambi milanesi: lui però di Arcore, lo prendevo anche in giro per questo. Io milanese puro, nato in città. Io e lui siamo stati gli ultimi Presidenti milanesi di due grandi squadre come lo erano allora".