Lecce-Milan 2-3, le pagelle: Pulisic campione, Leao decisivo. Bene Abraham

Lecce-Milan 2-3, le pagelle: Pulisic campione, Leao decisivo. Bene Abraham
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Ieri alle 20:06Pagelle
di Pietro Mazzara

Un Milan folle batte per 2-3 il Lecce al "Via del Mare", scongiura la quarta sconfitta consecutiva e torna a respirare a livello di punti e di vittorie. Decisivi, per il ribaltone, i cambi operati da Sergio Conceiçao che cambiando la struttura dell'undici iniziale, ha trovato la chiave giusta per prendersi tre punti molto importanti per il momento storico del Milan ma anche suo, allontanando le voci di un ipotetico esonero in caso di sconfitta in terra salentina. Di seguito le pagelle di Lecce-Milan 2-3:

SPORTIELLO 6: incolpevole sui due gol di Krstovic, attento quando viene chiamato in causa.

WALKER 6: nei sessanta minuti in cui il Lecce colpisce due volte, lui è uno di quelli che riesce a incassare meglio i colpi. Non si vede molto su cose concrete in avanti. (dal 74’ SOTTIL 6: è la mossa della voglia di vincere di Conceiçao, lui si applica da terzino a lo fa benissimo. Spinge, si sovrappone e crea quella confusione a Gallo che libera Pulisic in zolle più pericolose).

GABBIA 6: rimane con Krstovic fino alla fine, ma l’attaccante del Lecce poi trova un arcobaleno senza senso che non lascia scampo a Sportiello. Gli annullano un gol per fuorigioco (c’era), ma tiene sempre il livello d’attenzione alto, anche quando tutto sembrava sprofondare sotto i piedi. 

THIAW 5.5: Krstovic si mette il costume da Batistuta e sembra una scheggia impazzita e imprendibile. Malick fa una discreta fatica a tenere il 9 del Lecce e lo perde di vista nel secondo gol.

THEO HERNANDEZ 6: si potrà aprire un maxi dibattito se sul gol dell’1-0 avesse dovuto chiudere l’angolo di tiro a Krstovic o seguire Pierotti. Appena molla il raddoppio, il 9 del Lecce segna un gol pazzesco ma, onestamente, Theo non sbaglia la scelta perché segue il suo uomo. Stantuffa come non si vedeva da tempo, sia dentro il campo sia sulla banda. 

BONDO 6: corre come un matto, è l’unico che aggredisce l’avversario e si fa trovare quasi sempre pronto. Ma quando il Lecce scavalla nella metà campo del Milan, anche lui non trova le giuste posizioni per fare filtro. Ma la prima non è andata male. (dal 61’ JOAO FELIX 6.5: era chiamato a dare delle risposte importanti, entra con la mentalità giusta anche perché, sotto 2-0, non c’era spazio per esser leziosi. Mette la concretezza al primo posto ed entra nel gol del 2-1 che rianima la partita).  

MUSAH 5.5: ci mette dinamismo. E tanta confusione tecnica. (dal 74’ FOFANA 6: si mette a fare la diga, senza compagni di prima linea per caratteristiche, ma lo fa bene).

JIMENEZ 5: cerca spesso di attivare le marcie alte, specie per tagliare alle spalle dei difensori del Lecce, ma finisce per nascondersi dietro le maglie giallorosse. Sul gol di Krstovic, entra troppo forte nel corridoio e non si capisce con Reijnders e da quell’incomprensione, nasce la transizione-gol dei padroni di casa. È naturale la sua sostituzione nell’intervallo per lasciare spazio a Rafael Leao. (dal 46’ LEAO 7: non è un caso che entri lui e il Milan, la davanti, si rianimi. Cagiona l’autogol di Gallo, mette all’angolo l’intera corsia di destra del Lecce. Con un altro assist, permette a Pulisic di segnare il gol che ribalta clamorosamente la partita. È l’elettrochoc che serviva al Milan, il suo ingresso).

REIJNDERS 6: produce tantissimo a livello di cucitura del gioco, ma è da un suo passaggio con i tempi sbagliati che nasce il gol dell’1-0 del Lecce. È uno di quelli che non molla mai e che legittima sempre la sua presenza in campo. Quando sembra che tutto stesse per andare a fondo, c’è anche il suo zampino nella rimonta.

PULISIC 7.5: è una catena di montaggio umana a livello di palloni toccati, cross effettuati e dribbling tentati. Non molla mai, è un leader vero dentro il campo e si prende il rigore che poi porta il Milan sul 2-2. Ovviamente lo batte lui, con una botta centrale che scaccia via i fantasmi di Torino. Leao gli disegna un pallone fantastico che lui, come se fosse un centravanti consumato, mette alle spalle di Falcone. Campione concreto.

GIMENEZ 5.5: gol in fuorigioco in avvio di partita, poi non controlla un pallone goloso di Reijnders che poteva metterlo davanti a Falcone. Il portiere del Lecce gli nega il gol di tacco. Nei primi vagiti del secondo tempo, fa una magia ma il suo tiro si stampa sul palo. Non è facile fare il pivot di questo Milan in queste condizioni. (dal 61’ ABRAHAM 6.5: entra con la scossa giusta addosso. È nella trama di entrambi i gol che portano il Milan sul 2-2. Partita estremamente intelligente e utile, con diversi tocchi di una praticità disarmante). 

All. CONCEICAO 6: c’erano tutti gli ingredienti per lo psicodramma finale, alla fine la partita la vince con i cambi a dimostrazione che avere qualità in panchina può pagare (ma Leao fuori è sempre una cattiva idea). È una vittoria da folli, perché il Milan è sotto 2-0 senza sapere come visto il predominio del gioco e delle occasioni create. Non ha mai mollato e dopo la baraonda dei giorni scorsi, può respirare anche lui.