Errori tecnici ma non solo: in difesa il Milan soffre maledettamente tutte queste situazioni

Errori tecnici ma non solo: in difesa il Milan soffre maledettamente tutte queste situazioniMilanNews.it
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Ieri alle 16:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Per l'ennesima volta in stagione, ormai si è perso il conto, il focus del post partita rossonero è stato sugli errori, che Conceiçao ha definito "da ragazzini". Quanto può essere utile elencare ancora una volta gli svarioni di Musah (a questo punto farlo giocare titolare a San Siro è cattiveria pura) o la superficialità imbarazzante di Theo Hernandez che ha sofferto Dodo manco fosse Cafù? Anzi, prima di addentrarci nel discorso che vogliamo approfondire c'è un appunto da fare: che il vice capitano del Milan, 255 presenze con la maglia rossonera, si disinteressi completamente dell'azione avversaria, con la Fiorentina che è entrata in area proprio sul suo lato creando un pericolo, perché "impegnato" a litigare a muso duro con un avversario per le solite sciocchezze da campo è difficile da commentare usando toni sereni ed educati. Se chi dovrebbe essere da esempio per tutti si concede queste uscite da Terza Categoria, con tutto il rispetto per chi gioca in Terza Categoria, non si può che prendere atto con sconforto che la risalita sarà quanto mai difficile.

Ma oltre alle follie individuali questo Milan ha difetti strutturali che non sono mai stati corretti, né parzialmente e né del tutto: i 90 minuti di ieri contro la Fiorentina, squadra vivace offensivamente ma di livello medio, hanno esposto tutto il repertorio dei difetti che permettono agli avversari di andare in gol con facilità.

Il Milan, nonostante la mossa Musah che in fase di non possesso scali come quinto per coprire l'ampiezza, non è capace di contrastare i cambi di fronte o i cross sul secondo palo: Dodo sfila dietro Theo sul secondo gol con una facilità imbarazzante, così com'è successo poi nel finale di partita sul gol annullato per fuorigioco al brasiliano. I più coraggiosi, o chi ha un fegato resistente, può andare a guardare in video i gol presi in questo modo in questa stagione balorda: astenersi deboli di cuore.

Il Milan non sa pressare in modo organizzato e non sa uscire dal pressing in modo organizzato. Quante volte la Fiorentina ieri ha recuperato palla con facilità sulla trequarti rossonera? Senza contare i palloni letteralmente regalati agli avversari, come quello di Musah nel primo tempo (autogol Thiaw) o quello di Walker a fine partita, con Maignan che poi deve impegnarsi sul tiro secco di Kean dal limite dell'area.

Altro cruccio grande sono le palle inattive, ma qui parliamo soprattutto della zona offensiva: con Fonseca si era riusciti a trovare uno schema che permetteva battute pericolose con spizzate sul primo palo. Ora i corner vengono battuti corti o con Theo, che dalla parte opposta rispetto alla sua posizione naturale, li batte a rientrare con una pericolosità e precisione pari allo zero, mettendoci poi tempo per tornare al suo posto e lasciando così la squadra scoperta a pericolose transizioni.

Non c'è comunicazione tra i centrali, come dimostra l'occasione di Kean nel finale, con Maignan che ha dovuto inventarsi una parata fantascientifica. Un semplice lancio leggibilissimo e telefonato ha mandato all'oratorio Thiaw e Tomori, che non hanno né fatto il fuorigioco e né accompagnato con adeguato anticipo il movimento in profondità dell'attaccante.

La squadra, che fino a qualche anno fa era prima in tutte le statistiche riguardanti questo fondamentale, ha ormai il rifiuto dei duelli individuali. Fonseca aveva provato a mettere una pezza virando più ad una difesa a zona, con Conceiçao si è tornati, almeno nelle intenzioni, ai duelli a tutto campo. I giocatori del Milan non sembrano più essere capaci di vincerne: Tomori si fa bruciare da Gudmundsson in occasione dell'autogol di Thiaw, Theo è stato sballottato un po' a destra e un po' a sinistra da Dodo: anche i giocatori più prorompenti ed esuberanti fisicamente sono involuti.

Quando si rincula i centrocampisti e i giocatori offensivi perdono i riferimenti su centrocampisti avversari: la giocata tra le linee (o a rimorchio) per poi andare al tiro dal limite è stata già letale in stagione, vedi Calhanoglu nel derby di Coppa Italia. Ieri Gudmundsson invece ha trovato una buona risposta di Maignan. 

E questi sono solo i problemi difensivi più evidenti. Perché per il "caos organizzato" della manovra offensiva c'è bisogno di un altro approfondimento.