INCHIESTA MN - Milan, più della metà dei debiti bancari della Serie A, ma non cè rischio

Il numero è senza dubbio sostenuto: 211 milioni di euro. E’ questa la cifre frutto della somma dell’esposizione bancaria di Milan e Inter (sulla base degli ultimi bilanci disponibili), rilevata la scorsa domenica dal Sole 24 Ore; un impatto decisamente non esiguo, specie se si pensa che il sistema bancario, sostiene i club di serie A con oltre 300 milioni di finanziamenti diretti. Per il club di via Turati si parla di 163 milioni di euro di esposizione mentre l’Inter mostra “solo” 48 milioni di euro. Per entrambi vale comunque la considerazione che dall'indebitamento nominale potrebbe essere sottratta una quota non secondaria di attivo liquidabile a breve, come i crediti non ancora riscossi per la cessione degli atleti, sono molte le squadre non proprio puntuali nel saldare i fornitori.
Tuttavia, sono diversi gli apporti finanziari necessari al “mantenimento” di Ibra, Eto’o e co, così come di Oddo, Mancini e compagnia bella, dato che è proprio il monte stipendi l’elemento che va ad assorbere i tre quarti del fatturato, contro una media europea che si colloca fra il 50 e il 60% (il rapporto stipendi/ricavi nella Bundesliga è al 51%).
Per dirla povera, non si tratta di certo di pizza e fichi, bensì di una questione piuttosto delicata. Ma è lecito quindi preoccuparsi? Abbiamo posto la domanda ad un analista che ha provveduto subito a gettare salvifica acqua sul fuoco “La serie A si sta muovendo nella giusta direzione del risanamento. I debiti bancari non devono preoccupare più di tanto, dato che non è presente alcuna situazione di incaglio o di sofferenza. Se poi pensiamo alla società Milan va tenuto conto che rientra nell’orbita di una solida realtà finanziaria come Fininvest, elemento che da solo garantisce la copertura. Sono sicuro che tutto il comparto italiano si farà trovare pronto di fronte alle nuove norme Uefa sul fair play finanziario”.
Già quelle stesse norme in base alle quali a partire dalla stagione 2013/14, le società saranno valutate in base a coefficienti di rischio legati al debito accumulato, al monte ingaggi e alla capacità di onorare le scadenze. Il regolamento finanziario, come ripreso dal Sole 24 Ore, prevede che potrà essere tollerata, sempre che il buco sia ripianato con misure di ricapitalizzazione da parte degli azionisti e non da prestiti che aumentino i debiti, una perdita fino a 15 milioni all'anno per le stagioni dal 2011 al 2014 (per un massimo di 45) e 10 milioni all'anno per le stagioni dal 2015 al 2018 (con un'asticella che scende a 30). Livelli di rosso che, prendendo a parametro il triennio 2007-2009, risulterebbero sforati solo sotto le luci di San Siro, ma si sa, non di solo passato è fatta l’esistenza. Per fortuna.

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