Milan, Berlusconi disposto a cedere solo la minoranza del club: dubbi su Mr.Bee, spuntano gli americani

Il Milan è sempre il Milan: nonostante sul campo le cose non stiano andando bene, il club rossonero ha molti estimatori in giro per il mondo e nelle ultime settimane sono tante le manifestazioni di interesse che sono arrivate sul tavolo di Silvio Berlusconi. Il presidente rossonero non ha nessuna intenzione di cedere la maggioranza del Milan, ma è disposto ad accettare solo investitori interessati a quote di minoranza.
DUE OPZIONI - Negli ultimi giorni, si fa sempre con più insistenza il nome di Bee Taechaubol, ma calcioefinanza.it riferisce che questa mattina Il Messaggero ha rilevato che la trattativa riguarderà solo il 25% delle azioni rossonere, senza la possibilità di arrivare successivamente al 51%. Dalle prime verifiche bancarie sulla solvibilità del gruppo di private equità Thai Prime, non sono inoltre emersi riscontri incoraggianti e per questo, sul piano economico-finanziario, sarebbe più conveniente chiudere con Mr.Bee un accordo solo per una quota di minoranza. Il broker thailandese, che accetta l'elevata valutazione del club di via Aldo Rossi (750 milioni più 250 milioni di passività), non la pensa allo stesso modo in quanto vorrebbe la garanzia di poter arrivare al controllo totale della società col 51%. Bee Taechaubol vuole un'opzione call che gli permetta nel giro di tre anni di arrivare alla maggioranza della società, mentre Berlusconi vorrebbe concedere un'opzione put, cioè la possibilità, e non l'obbligo, di cedere il resto del club rossonero al nuovo investitore.
ALTRI PARTNER - La trattativa prosegue grazie al lavoro di Alessandro Franzosi, direttore corporate finance & business development di Fininvest, e dell’ad Pasquale Cannatelli, ma il Milan starebbe tenendo aperte anche altre piste: oltre a Mr.Pink, ovvero Poe Qiu Ying Wang Shup, sarebbero infatti ripresi i contatti con gli americani che gestiscono il Madison Square Garden e che hanno una compagnia omonima, che si occupa di gare sportive e concerti. Le pretendenti sono quindi diverse, ma tutte dovranno comunque accontentarsi della minoranza del club di via Aldo Rossi perchè il presidente Berlusconi non ha nessuna voglia di rinunciare al suo Milan.

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