MN - Pioli, Natale amaro: le riflessioni sulla sua posizione e le possibili decisioni

MN - Pioli, Natale amaro: le riflessioni sulla sua posizione e le possibili decisioniMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
sabato 23 dicembre 2023, 14:14Primo Piano
di Redazione MilanNews

Mai come in questo momento, Stefano Pioli è ai minimi storici della sua considerazione all’interno del mondo milanista. Una situazione composta da molteplici fattori che sta portando l’allenatore rossonero a un Natale tutt’altro che sereno. Il pareggio contro la Salernitana è stata un’altra goccia che ha fatto traboccare ulteriormente il vaso della pazienza, inducendo tutti a profonde riflessioni a tutti i livelli della scala gerarchica. La mattinata è stata rumorosa nel suo silenzio e di solito, questi momenti di mutismo, non sono mai forieri di buone notizie.

Sotto accusa
Stefano Pioli, come capo “coach” è sul banco degli imputati, e con lui il suo staff tecnico. I risultati e le prestazioni della squadra sono una continua montagna russa, dove non c’è nessuna tipologia di equilibrio. Quello stesso equilibrio che viene chiesto nei giudizi a giornalisti e tifosi, ma che è difficile avere davanti a una squadra dai mille e più volti. Il 2-2 di Salerno era tutto fuorché scontato. Nessuno si sarebbe mai immaginato una prova simile, sconcertante per sufficienza e confusione tecnico-tattica. In più, l’immagine che viene fornita all’esterno della rosa è qualcosa che ne depaupera il valore economico e questo, a prescindere dai facili umorismi, è un danno per il Milan. Pioli è parso visibilmente nervoso nelle dichiarazioni post gara (alcune di queste apparse non “da Milan”) e vittima degli eventi generati dalla sua medesima gestione. 

Lo cacciano?
La domanda è quella principale: il Milan caccerà Stefano Pioli? Al momento la sua panchina non è più solida come un tempo, ma il problema reale è sempre il medesimo: non ci sono alternative valide prendibili a gennaio. I top manager hanno stipendi fuori portata e non è nemmeno detto che possano risollevare la situazione, visto che dentro il problema Pioli, come detto, c’è anche quello del suo staff. C’è la certezza empirica che mandando via tutti la situazione migliorerebbe? Di pancia verrebbe da dire: “Lo facessero e poi si vede che viene fuori”. Ma in realtà è un punto di domanda enorme sulla questione della preparazione atletica e sul dossier infortuni. Quindi al momento la situazione vede Pioli in bilico, ma non ancora sul punto di sentir aprire la botola sotto i piedi. È ovvio ed evidente che prestazioni e risultati negativi contro Sassuolo, Cagliari ed Empoli potranno portare la società a dover prendere una decisione importante su di lui. Sarebbe inevitabile anche perché l’ambiente si sta facendo pesante attorno a Pioli. Difficile pensare che possa dimettersi anche a fronte di un contratto in essere fino al 30 giugno 2025 da 4.5 milioni all’anno.

Staff 
Attenzione a uno scenario da non scartare. La società, nelle sue riflessioni, potrebbe tornare alla carica in maniera decisa sulla questione dello staff. Se verrà presa la decisione di cambiare più elementi al suo interno, Pioli avrà due strade da percorrere, specie se verranno toccati i “suoi” uomini: accettare la scelta del club e tirare dritto fino a fine stagione (salvo disastri che nessuno vuole considerare) oppure, opponendosi a tale soluzione, dimettendosi. Non sembrano esserci grossi margini di mediazione sul tema.

Ibra non starà in silenzio
Zlatan Ibrahimovic
, che ieri ha fatto la sua prima uscita da Senior Advisor e che ha passato tutta la giornata accanto a Giorgio Furlani, sarà chiamato a dare il suo primo e importante parare sulla situazione Pioli. Lo svedese ha potuto tastare, in questi giorni, il terreno e si sarà sicuramente fatto un’idea, che esporrà a Furlani stesso. 

No alla soluzione interna
Al momento, la soluzione interna per la sostituzione di Pioli non è un’opzione percorribile. Facile e fin troppo semplice l’accostamento ad Ignazio Abate, che invece proseguirà il suo cammino alla guida della Primavera. Ovviamente in caso di disastro reiterato, il discorso sui nomi top andrebbe a decadere perché la dirigenza sarebbe chiamata a dover fare una scelta anche di piazza. Impensabile che un traghettatore possa non essere fagocitato dal tritacarne milanista, soprattutto in caso di risultati non immediati. 

Infortuni
Lo stop di Fikayo Tomori
ha fatto raggiungere la terza stella al Milan nel ranking degli infortuni. 30 stop in cinque mesi di stagione. Un numero imbarazzante, preoccupante e demolitore di una rosa che avrebbe avuto il diritto di poter performare in altro modo e con continuità di scelte. La gestione Pioli è costellata da valanghe di problemi, che hanno permesso a tutti di potersi fare una cultura anatomica sui vari muscoli e tendini presenti nel nostro corpo. 

di Pietro Mazzara e Antonio Vitiello