Morata fa eco a Ibra, che fa eco a... Tonali. Bisogna tornare a lavorare e soffrire in un certo modo

Morata fa eco a Ibra, che fa eco a... Tonali. Bisogna tornare a lavorare e soffrire in un certo modoMilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 19 agosto 2024, 20:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Rigore tolto, fuorigioco, gol, cartellino giallo: mi sono capitate tutte. Abbiamo preso almeno un punto, dobbiamo mettere questo coraggio e questa forza dal primo minuto. Fisico? No, bisogna fare un passo in più mentalmente. Bisogna faticare, lavorare, fare più falli, diventare una squadra più tosta. Da domani ci metteremo a farlo tutti insieme. Dichiarazioni molto importanti di Alvaro Morata, che fanno eco a quelle di Zlatan Ibrahimovic di qualche giorno fa, durante la conferenza di presentazione di Pavlovic: "Serve un po’ di cattiveria e Pavlovic è giusto per questa squadra. Ha esperienza in Champions League e calcio internazionale. Abbiamo fatto di tutto per portarlo qui. Sono sicuro al 200% che sarà tra i preferiti dei tifosi. È uno che in ogni duello entra col cuore, i tifosi lo sentono quando dai il 200% e lo dico da ex calciatore. Strahinja è un leader dentro e fuori dal campo, nonostante abbia solo 22 anni. È importante quando hai una squadra molto giovane avere giocatori del genere".

In tanti, dopo aver sentito l'attaccante spagnolo parlare a DAZN nel post partita di Milan-Toro, hanno collegato le sue dichiarazioni a quelle di Sandro Tonali di due stagioni fa, quando il Milan scudettato pareggiava 1-1 contro l'Atalanta a Bergamo: "Credo che non ci sentiamo diversi, ma dobbiamo capire che questo è un altro campionato. Siamo voluti rientra prima per risentire l'odore di Milanello e di calcio. Ora è un momento difficile fuori dal campo, bisogna essere bravi e lasciare tutto da parte; guardare solo noi e il Milan. Dopo che si vince uno scudetto si torna sulle ali dell'entusiasmo. Non c'era la concentrazione giusta, siamo partiti come se fosse la 39esima giornata".

Parole che possono essere ricondotte anche a quelle di Pioli della passata stagione, post eliminazione (che delusione!) dall'Europa League per mano della Roma di De Rossi: "Forse quando arriviamo così troppo convinti poi non sappiamo reagire alle difficoltà. Forse è stato un peccato di presunzione pensare che la Roma non potesse metterci in difficoltà. È un errore che abbiamo pagato a caro prezzo”.

Nel giro di "poco" tempo abbiamo delle dichiarazioni che vanno a toccare più o meno tutte le stesse corde: il Milan è una squadra di grande qualità, ha singoli fortissimi, individualità eccellenti ma spesso e volentieri si spegne. Troppi bravi ragazzi? Mancanza di personalità? Inesperienza? Questo possono saperlo solo all'interno di Milanello. Ibra lo ha detto in conferenza, Morata lo ha ripetuto sabato sera dopo pochi giorni dal suo arrivo in rossonero: se il problema esiste è giusto lavorarci. Con la speranza che chi è arrivato in estate possa spronare tutti gli altri a tornare sui binari giusti, quelli che hanno portato uno diciannovesimo scudetto da stropicciarsi gli occhi.