Buona la prima per il Milan di Mihajlovic
Partire con il piede giusto è sempre il modo migliore per cominciare una nuova era; Mihajlovic voleva la vittoria e vittoria è stata nel primo impegno ufficiale del Milan; l'avversario non era certo di quelli da far tremare i polsi, visto che si trattava di una squadra di serie B, dopo tante amichevoli giocate contro avversari da Champions League, ma queste sono sempre partite insidiose, soprattutto per la loro collocazione temporale, ovvero a metà agosto quando una squadra rinnovata in alcuni giocatori e, soprattutto, nello staff tecnico deve trovare ancora la sua vera identità. Il lavoro del nuovo tecnico, però, sta dando i suoi frutti e nella prima esibizione a San Siro si è vista una squadra con la giusta mentalità e con la personalità che spesso è mancata nelle scorsa fallimentare stagione: pressing alto, possesso palla con percentuali mostruose stile Barcellona di Guardiola, buone trame di gioco con concessioni allo spettacolo che Mihajlovic non aveva chiesto nè promesso ai tifosi, ma che sicuramente avrà gradito, perchè vincere è importante, anzi è l'unica cosa che conta, ma anche l'occhio vuole la sua parte e il popolo rossonero ha gradito e applaudito colpi di tacco, veli, finte e giocate finalmente da Scala del calcio. Al netto del valore dell'avversario, parliamo di buona prestazione senza esaltarci troppo, ma se il buongiorno si vede dal mattino, sicuramente questa squadra potrà darci delle soddisfazioni, anche se bisogna lavorare ancora molto per raggiungere l'elite del calcio italiano (per non parlare di quello europeo, ma per questa stagione è un discorso che non ci interessa).
Contro un buon Perugia, venuto a Milano a giocare a viso aperto senza fare barricate e che ha tenuto il campo in modo onorevole, Mihajlovic ha schierato quello che considera il miglior Milan in questo momento, con tutti i nuovi acquisti (Romagnoli e Rodrigo Ely in difesa, Bertolacci in mediana e la coppia Bacca-Luiz Adriano in avanti), presentando una difesa giovanissima per tre quarti (coppia centrale Romagnoli-Ely più De Sciglio a destra), un centrocampo dinamico e propositivo con un solo incontrista (De Jong) e due esterni offensivi (Bertolacci e Bonaventura) e un attacco pimpante che oltre alle due punte nuove di zecca prevedeva Honda nella posizione prediletta di trequartista alle spalle della coppia d'attacco. E' stato proprio il giapponese a vivacizzare l'avvio di match con quattro conclusioni in pochi minuti, fra le quali una pericolosissima sventata da Rosati e quella del gol del vantaggio, propiziata da un intelligente velo di Luiz Adriano. Probabilmente la concorrenza interna (Menez che poi lo ha sostituito nella ripresa) e le voci che vogliono il Milan alla ricerca di un trequarista sul mercato hanno pungolato il n°10 del Sol Levante, che è sembrato tornare sui buoni livelli dell'inizio della passata stagione, prima di eclissarsi una volta tornato dalla Coppa d'Asia. I tre giocatori offensivi hanno dato spettacolo, in occasione dei due gol ma anche con molte altre giocate, mostrando un'intesa che lascia ben sperare: infatti, dopo il primo gol, è arrivato prima della mezz'ora il raddoppio, ispirato da un colpo di tacco di Bacca per Honda che ha rifinito per Luiz Adriano che ha firmato la rete; ci sarebbe stata gloria anche per il colombiano, se il suo tiro vincente non fosse passato sopra la testa dello stesso Luiz Adriano, in posizione di fuorigioco e che abbassandosi ha reso attiva la sua posizione irregolare. Gol giustamente annullato ma peccato perchè partire con un gol a testa del trio offensivo sarebbe stato davvero di buon auspicio e, soprattutto, avrebbe consentito a Mihajlovic di eguagliare...Ancelotti, che aveva esordito sulla panchina del Milan battendo 3-0 il Perugia in Coppa Italia e ciò avrebbe sicuramente esaltato i tifosi più scaramantici.
Riassumendo abbiamo visto un Milan che ha sofferto poco in difesa (ma si attendono conferme contro attacchi più pericolosi), cha ha gestito a suo piacimento la situazione a centrocampo grazie alla concretezza e alla regia di De Jong e alla vivacità dei pimpanti Bertolacci e Bonaventura, a volte imprecisi ma sicuramente positivi e che ha divertito e si è divertito in attacco, grazie alla fantasia e alla voglia di dare spettacolo di un trio ben assortito. Ovviamente ci vuole cautela nei giudizi e non è il caso di lasciarsi andare a un ottimismo esagerato, perchè sarà pure stata una partita ufficiale ma è pur sempre calcio d'agosto; il Perugia ha giocato con coraggio e a viso aperto, ma proprio questo suo atteggiamento ha probabilmente favorito il Milan, atteso tra pochi giorni da un esordio in campionato sicuramente più complicato e difficile. Se vogliamo cercare il pelo nell'uovo di una prestazione positiva del collettivo e di tutti i singoli, si può dire che nelle rare occasioni in cui il Perugia si è presentato in avanti, la difesa ha mostrato anxora qualche sbandamento, pur non rischiando quasi mai di subire gol e che nella ripresa il Milan ha rallentato il ritmo e ha pensato solo a gestire situazione e risultato, cosa che Mihajlovic non ha gradito, ma si può capire e perdonare, visto che siamo ancora in agosto, la condizione non è ancora ottimale e l'inizio del campionato è molto vicino.
Da sottolineare che, nonostante sia stata disputata il 17 agosto in una Milano svuotata dalle vacanze, la partita si è giocata davanti a un discreto pubblico (quasi 24000 spettatori), sicuramente più numeroso rispetto a molte partite dello scorso campionato e alle sfide di Coppa Italia infelicemente programmate a dicembre, perchè dopo la pausa estiva c'era grande voglia di Milan e molta curiosità di scoprire pregi e difetti della nuova squadra plasmata da Mihajlovic; ciò conferma che certe partite andrebbero giocate in questi periodi, quando c'è fame di calcio e non in pieno inverno, ma questa è un'eccezione, dovuta al fatto che il pessimo decimo posto della scorsa stagione ha costretto il Milan a questo esordio anticipato in Coppa Italia, visto che già dal prossimo turno è in programma un Milan-Crotone a dicembre e si può facilmente immaginare un San Siro gelido e deserto. Buon pubblico, abbiamo detto, ma bisogna sottolineare i fischi a Cerci (entrato nel finale) in occasione di un suo errore, fischi stigmatizzati dallo stesso Mihajlovic, che vuole tifosi che incitino la squadra e i suoi giocatori durante la partita, aspettando la fine per eventuali manifestazioni di dissenso e su questo non si può che essere d'accordo. Sempre dal punto di vista "ambientale" si è sicuramente notata l'assenza della Curva Sud, muta e senza striscioni; facile dar la colpa alle ferie, ma la sensazione è che la protesta iniziata nel finale della scorsa stagione stia proseguendo, anche se la conferma di tutto ciò arriverà solo con l'inizio del campionato. Ciò ha permesso ai circa mille tifosi del Perugia di farsi sentire e di farla da padrone a San Siro, al contrario della loro squadra, dominata da un buon Milan che ha mostrato la giusta mentalità, quella che vuole Mihajlovic e che se mantenuta fino alla fine della stagione potrà consentire di togliersi molte soddisfazioni; battere il Perugia non sarà certo un'impresa da ricordare a lungo, ma potrebbe pur sempre trattarsi di una partita "storica" che apre un'era che tutti speriamo positiva e ricca di successi, per dimenticare in fretta le ultime deludenti stagioni.
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