Derby sTREpitoso

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lunedì 1 febbraio 2016, 02:40Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan strapazza l'Inter con tre gol, mandando in estasi i suoi tifosi; Alex nel primo tempo, Bacca e Niang nella ripresa firmano un successo che davvero ci voleva per ridare finalmente entusiasmo a tutto l'ambiente.

Certe notti non dovrebbero finire mai e ne abbiamo appena vissuta una di queste: dopo tanti mesi tribolati e con poche soddisfazioni arriva il derby che non ti aspetti, che hai sempre sognato ma che non pensavi potesse essere giocato in questo modo da una squadra discontinua e spesso con pochi "attributi"; invece nell'occasione più importante il Milan ha saputo essere convinto, motivato, cattivo, arcigno, concentrato, fortemente determinato e ha battuto nettamente l'Inter, regalando una gioia immensa al suo popolo, che finalmente ha riempito San Siro e ha potuto esultare per un successo che non è come gli altri, ma è notevolmente più entusiasmante. Tre gol segnati, altri sfiorati e tutto è andato per il verso giusto, visto che Icardi ha spedito sul palo il rigore che poteva riaprire la partita sull'1-0 in favore del Milan; tutto perfetto, tutto nel migliore dei modi e chissà che questo non sia davvero il successo della tanto sospirata svolta, per provare a tornare protagonisti in campionato e in zona Europa sull'onda dell'entusiasmo che una vittoria nel derby moltiplica a dismisura. Finalmente abbiamo visto giocatori troppe volte spaesati e intimoriti giocare con una grinta inconsueta, finalmente abbiamo visto gli "11 leoni" sempre invocati dalla curva ma quasi mai materializzatasi in campo, finalmente abbiamo visto una squadra di "ultrà" che ha lottato per la maglia, onorandola con una prestazione non perfetta tecnicamente ma perfetta caratterialmente e questa è la cosa più importante e gradita in un derby, indipendentemente dal risultato...se poi arriva un 3-0 rotondo ovviamente è ancora meglio!

La notte del derby comincia molto presto e le prime avanguardie del tifo iniziano a popolare gli spalti di San Siro quando mancano praticamente tre ore all'inizio della sfida tanto attesa; lo stadio non si riempie più immediatamente come nei tempi passati, quando appena dopo l'apertura dei cancelli le curve erano già strapiene, quindi si potrebbe prendersela comoda, ma chi vuole vivere e assaporare a lungo la magica atmosfera del derby arriva sempre con ampio anticipo e questa volta c'è il vantaggio che non fa nemmeno troppo freddo, nonostante siamo a fine gennaio. Ovviamente in curva è già tutto pronto il materiale per l'immancabile coreografia che andrà in scena appena prima dell'inizio della partita, aggiungendo spettacolo allo spettacolo e creando la magica atmosfera del derby. La Curva Sud punta sul passato e ricorda un derby di più di trent'anni fa, rievocando un gol che è rimasto leggendario, quello di Hateley che nella stracittadina dell'ottobre 1984 sovrastò Collovati segnando sotto la Sud il gol decisivo, quello del 2-1 finale; un gol indimenticabile per i curvaioli un po' più "stagionati", un poster che qualunque ragazzo milanista di allora aveva appeso in camera e, infatti, dopo tanto tempo si decide di rievocarlo per spronare la squadra con un chiaro invito: SOVRASTIAMOLI, ovvero lo striscione che dal terzo anello fa da cornice alla splendida gigantografia di "Attila" che, appunto, sovrasta Collovati e batte Zenga. Nemmeno un appuntamento speciale come il derby convince la Sud a interrompere la sua protesta contro la società (e Galliani in particolare), quindi sì alla coreografia ma no a striscioni e bandiere ed è un peccato che la curva sia spoglia in una partita così sentita e particolare. Non manca, però, il sostegno vocale, perchè tutti vogliono vincere questa partita, sugli spalti ancor prima che in campo, con rabbia ed entusiasmo, combattendo a voce con i cugini per spronare i giocatori a fare altrettanto contro gli avversari, per difendere e onorare al meglio gli amati colori rossoneri.

Mihajlovic cerca la rivincita nel derby dopo la sconfitta dell'andata modificando il meno possibile quella che ormai considera la sua formazione "base": c'è Alex al centro della difesa al fianco di Romagnoli, con Abate e destra e Antonelli a sinistra; a centrocampo c'è il gladiatore Kucka al posto di Bertolacci con la conferma di Montolivo, Honda e Bonaventura, così come in attacco non ci sono sorprese, con Bacca e Niang titolari. L'ansia e l'attesa della vigilia lasciano finalmente spazio all'adrenalina della sfida, dopo le splendide e maestose coreografie delle curve la parola passa al campo e il derby può iniziare. C'è più Inter che Milan in avvio, ma ciò che fa ben sperare è che i rossoneri sembrano comunque ben disposti e tosti, pronti a dar battaglia: la difesa è attenta e concentrata e non lascia troppi spazi; a centrocampo si lotta e si pressa con convinzione e appena possibile ci si distende in avanti alla ricerca dell'occasione giusta per far male all'avversario. Il neo-interista Eder è smanioso di mettersi in evidenza e prima costringe Alex alla tempestiva chiusura, poi si rende pericoloso con un colpo di testa da buona posizione fortunatamente impreciso. Donnarumma spazza via la comprensibile emozione di un sedicenne all'esordio di un derby con una bella parata in due tempi su un tiro di Brozovic, poi piano piano il Milan comincia a lievitare e ad alzare il baricentro, trascinato da Kucka che sembra davvero indemoniato, recupera palloni, riparte in velocità, slalomeggia manco fosse Kakà, tenta cross, assist e pure tiri in porta; davvero un'ottima prestazione, come quella di Alex che interrompe con tempismo e senso della posizione molte azioni potenzialmente pericolose dell'Inter e poi si rivelerà decisivo anche in avanti. Il Milan, che fino a quel momento si era reso pericoloso solo con un traversone di Kucka per Niang, anticipato da Handanovic, trova il gol grazie a un cross perfetto di Honda che pesca Alex in area; il brasiliano evidentemente ha visto bene la coreografia di inizio partita e imita Hateley sovrastando Santon e battendo Handanovic. San Siro esplode per un gol atteso e importante che indirizza la partita sui binari giusti per il Milan; l'Inter prova a reagire ma Donnarumma dimostra tutta la sua personalità con un'uscita bassa tempestiva sui piedi di Perisic che strappa un'altra ovazione all'entusiasta popolo rossonero. Applausi per tutti all'uscita dal campo per l'intervallo, perchè questo Milan tosto e combattivo sta davvero piacendo.

La ripresa inizia con il brivido, visto che Donnarumma svirgola un rinvio e si complica la vita, rischiando il rigore con un intervento scomposto su Eder; forse ci stava la punizione di seconda, visto che il portiere tocca il pallone con la mano dopo averlo svirgolato di piede (e non avrebbe potuto farlo) ma Damato non giudica correttamente l'azione e concede rimessa dal fondo. Mancini si innervosisce molto, protesta come suo solito e viene espulso; uscendo mostra il dito medio ai tifosi rossoneri della tribuna che certamente non lo stanno ricoprendo di elogi, ma certi gesti sarebbe meglio evitarli... Il match ora è più nervoso che bello, ma in un derby in fondo ci sta; soprattutto i nerazzurri sono molto agitati e protestano spesso, ma la direzione di Damato è negativa nei confronti di entrambi, visto che sono molti i falli ignorati e non sanzionati anche nei confronti di giocatori del Milan. La svolta della partita arriva quando Alex con un calcetto furbo e ingenuo colpisce Icardi che aveva appena costretto Donnarumma alla respinta prodigiosa; Damato concede il rigore ma lo stesso Icardi lo calcia sul palo provocando il secondo boato del popolo rossonero, che esulta come per un gol segnato. A conti fatti si tratta della pietra tombale sulle speranze di rimonta dell'Inter, che crolla psicologicamente, molla di schianto e subisce secondo e terzo gol nel giro di pochi minuti: Niang pennella un traversone per Bacca che sbuca alle spalle di un avversario, lo sorprende e insacca con straordinario senso del gol uno dei pochi palloni giocabili ricevuti davanti alla porta; pochi minuti dopo il Milan recupera palla in pressing al limite dell'area approfittando dell'evidente stordimento avversario e Bonaventura serve un pallone invitante a Niang, che prima spara addosso ad Handanovic ma poi ribadisce in rete per l'apoteosi rossonera. Delirio in Curva Sud ed entusiasmo alle stelle per una vittoria ormai certa che non può più sfuggire; la ciliegina sulla torta sarebbe il gol di Balotelli, appena entrato al posto di Niang, ma Handanovic compie un miracolo sul tiro ravvicinato e a colpo sicuro di SuperMario, che deve rinviare ancora la sua prima gioia in un derby con la maglia del Milan. Mihajlovic concede, dopo quella a Niang, la standing ovation anche a Bacca e Honda, sostituiti rispettivamente da Bertolacci e Boateng, perchè in una serata così ci sono comprensibili e logici applausi per tutti. Si finisce con gli irriverenti ed esaltanti olè che sottolineano ogni passaggio dei rossoneri e un autentico boato saluta il triplice fischio che sancisce il trionfo del Milan che mancava dal maggio 2014. I giocatori rossoneri corrono mano nella mano sotto la curva a ricevere applausi e ovazioni dei loro tifosi e forse è finalmente sancita la pace dopo molte giornate difficili, perchè una vittoria nel derby regala emozioni indescrivibili e cancellla come d'incanto molti problemi. Questa notte Milano si tinge di rossonero, il Diavolo stritola il biscione e conquista la supremazia cittadina, rilanciandosi anche in classifica, al termine di un derby davvero sTREpitoso che ci ha fatto finalmente essere fieri e orgogliosi di questa squadra tante volte aspramente criticata ma che nel momento più importante ha saputo tirare fuori gli artigli e fornire una prestazione convinta e convincente, che ci ha permesso di vivere una notte magica e indimenticabile, che ricorderemo a lungo.