Gran risveglio del Milan

Gran risveglio del MilanMilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
domenica 29 novembre 2015, 01:25Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri, trascinati da Niang (doppietta e assist), battono la Sampdoria con un netto 4-1 e riscattano le ultime due deludenti esibizioni dando finalmente spettacolo e divertendo il pubblico di San Siro.

Netta, meritata e convincente vittoria del Milan a San Siro: la migliore prestazione casalinga di questo campionato (e migliore in assoluto insieme a quella di Roma contro la Lazio) consente ai rossoneri di schiantare la Sampdoria, divertire i propri tifosi e salire momentaneamente al quinto posto in classifica. Sarà stato il cambio di modulo (4-4-2 al posto del 4-3-3), sarà stato un avversario decisamente dimesso, sarà stata la voglia di riscatto dopo la deludente sconfitta dello Juventus Stadium, ma sta di fatto che finalmente abbiamo visto una squadra convinta e convincente, che ha giocato con personalità e voglia di vincere, ha espresso un buon gioco, ha creato occasioni a ripetizione, ha pressato alto mettendo in difficoltà gli avversari, ha corso tanto, ci ha messo impegno e determinazione e tutto ciò ha permesso di dominare la partita, vinta con un risultato rotondo e inequivocabile. Il vero protagonista della sfida è stato Niang, autore dell'assist in occasione del gol che ha sbloccato il risultato e poi della doppietta che ha messo al sicuro i tre punti, oltre che di altre giocate pregevoli, ma molti altri giocatori hanno offerto prestazioni al di sopra della media e hanno dimostrato di sapere finalmente cosa fare in campo e di avere idee chiare, contrariamente al passato anche recente. Mihajlovic può sorridere e sperare che il lavoro fatto stia dando i frutti sperati, ma ora non bisogna commettere l'errore di passare dal pessimismo cosmico di una settimana fa a un ottimismo esagerato per questa buona prestazione con tanto di netta vittoria, perchè questa Sampdoria non è certo al livello della Juventus e bisognerà confermare i progressi visti in quest'occasione anche in partite ben più impegnative; intanto, però, godiamoci una serata divertente e positiva che permette di guardare al futuro con maggiore serenità.

Mihajlovic conferma la formazione dello Juventus Stadium: stessi uomini ma diverso modulo, perchè Cerci scala a centrocampo come laterale destro, Bonaventura si allarga a sinistra e davanti resta la coppia d'attacco Bacca-Niang; 4-4-2, modulo che in passato ha fatto la fortuna del Milan e viene riproposto nel tentativo di dare maggiore sicurezza e nuove certezze a una squadra che ultimamente è sembrata spaesata e poco convinta. San Siro è come sempre semivuoto: colpa della sconfitta contro la Juventus, colpa del primo freddo o, forse, visto che ormai è questa la regola e certo non un'eccezione, bisogna solo rassegnarsi al fatto che per il momento il popolo rossonero è ancora deluso e disilluso e sconfitte con annesse brutte prestazioni come quella di sabato scorso a Torino non fanno altro che aumentare i sentimenti negativi e la disaffezione verso una squadra che non riesce a conquistare il cuore dei tifosi. La Curva Sud decide di mantenere la linea portata avanti nelle ultime settimane: niente striscioni e bandiere, solo lo stemma del Milan e il bandierone dedicato a Baresi, ma non fa mancare il tifo "sonoro" con grande incitamento alla squadra anche se, ovviamente, senza cori per i singoli giocatori.

Dopo pochi secondi di partita arriva il primo spavento, che fa temere l'ennesima serata sofferta: un rinvio sbagliato di Donnarumma è un involontario assist per Soriano che, però, non lo sfrutta a dovere e si può tirare il primo e unico sospiro di sollievo, perchè da quel momento il Milan prende il comando del gioco, alza il baricentro, aggredisce alto, mette in difficoltà la Sampdoria e domina la partita. Il gol giustamente annullato a Cerci per fuorigioco è il segnale che questa volta il Milan ha intenzione di tirare in porta spesso e volentieri e non di fare scena muta come allo Juventus Stadium e poco dopo arriva il gol del vantaggio, grazie a uno spunto di Niang sulla destra con conseguente traversone basso insidioso in area piccola che raggiunge Bonaventura sul secondo palo; Jack brucia De Silvestri e insacca, sbloccando il risultato. Niang è in serata di grazia, sfiora il gol con un bel diagonale che accarezza il palo e poi realizza la prima rete in campionato con la maglia rossonera trasformando il rigore concesso per un ingenuo fallo su Bonaventura. Il Milan si è ormai scrollato di dosso paure e timori, la Sampdoria è K.O. e non reagisce e per una volta i rossoneri scendono negli spogliatoi per l'intervallo accompagnati da applausi e non dai consueti fischi di disapprovazione per prestazioni scialbe e poco convincenti.

Non cambia il copione nella ripresa, anzi arriva subito il terzo gol che chiude una partita che di fatto non è mai stata aperta: Viviano sbaglia un rinvio che si trasforma in uno sciagurato assist per Niang, bravo a crederci, a rubare palla in pressing e a segnare con un preciso tiro di piatto che non lascia scampo al portiere avversario. Mihajlovic può finalmente rilassarsi e comincia la serie delle sostituzioni mandando in campo Poli al posto dell'ammonito Kucka, tanto per non rischiare davvero nulla in una serata che si prospetta finalmente perfetta. Il Milan continua a insistere, visto anche che non c'è traccia di un'eventuale reazione doriana; standing ovation al momento dell'uscita dal campo di Niang, il migliore per distacco e autore di giocate pregevoli (ha tentato anche il gol di tacco), sostituito da Luiz Adriano. Il brasiliano prova a scrollarsi di dosso la delusione per le tante panchine cercando il gol, che prima sfiora e poi realizza con una pregevole giocata: stop di petto e girata in rete, favorito dall'inesistente marcatura di una difesa doriana stile statuine del presepe. C'è spazio anche per Honda al posto di un convincente Cerci, bravo ad abbinare una buona copertura a centrocampo con le solite sgroppate sulla fascia, dimostrandosi a suo agio nel nuovo ruolo di esterno di centrocampo. L'unico neo della serata è il gol subito nel finale: ingenuo fallo di Poli su Eder e lo stesso attaccante doriano trasforma il penalty, che è solo il gol della bandiera e rende un po' meno amara una sconfitta peraltro netta. Finisce fra gli applausi e i giocatori rossoneri possono finalmente uscire a testa alta, non prima di essere passati sotto la curva a ringraziare per l'incitamento che non è mai mancato nell'arco dei novanta e più minuti.

E' un Milan che ha compiuto un'autentica metamorfosi rispetto all'esibizione di Torino: ovviamente viene da chiedersi con un po' di rimpianto cosa sarebbe successo allo Juventus Stadium se si fosse presentata in campo questa squadra coraggiosa e convinta invece che quella tremebonda e paurosa che ha pensato solo a difendersi senza mai tirare in porta. Certo ha fatto la differenza anche il diverso valore degli avversari, ma i progressi della squadra di Mihajlovic sono indubbi e ora vanno confermati nelle prossime partite, sicuramente abbordabili e che vanno affrontate con la stessa determinazione per arrivare alla sosta di Natale in buona posizione di classifica. Il Milan si è risvegliato e ora che ha trovato la giusta via deve andare avanti così, regalando nuovamente spettacolo, gol e soddisfazioni ai suoi tifosi per dare finalmente una svolta in positivo alla stagione e fare in modo che questa eccezione diventi la regola e che vittorie e buone prestazioni continuino ad abbinarsi per riportare in alto il Milan.