La resa dei conti

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© foto di Alberto Lingria/Photoviews
mercoledì 29 aprile 2015, 01:04Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan ospita il Genoa nel turno infrasettimanale, ma l'attenzione di tutti è ormai rivolta più a ciò che succede fuori dal campo e il clima è davvero bollente, visto che è attesa anche la contestazione da parte della Curva Sud.

Squadra in ritiro a tempo indeterminato dopo la figuraccia di Udine; rabbia di Inzaghi nei confronti dei suoi ragazzi sul pullman all'uscita dallo stadio Friuli; società in vendita (o forse no...) ma ancora non si sa a chi, per quale cifra e quando; Curva Sud pronta a una nuova contestazione, questa volta anche nei confronti della squadra e non solo della proprietà; è questo il desolante quadro rossonero di fine stagione, una stagione fallimentare in cui la squadra deve ancora affrontare sei partite senza alcun obiettivo da raggiungere, se non quello di salvare la faccia, l'onore, la dignità ed evitare un autentico tracollo che renderebbe tutto ancor più deprimente. Bisogna salvare il salvabile, anche se ormai il salvabile è davvero poco e sembra che la partita contro il Genoa sia solo un corollario e una distrazione da problemi ben più gravi e importanti; siamo alla fine di un'era, piena zeppa di vittorie, trionfi, trofei alzati e grandi soddisfazioni e per questo dispiace ancor di più che il finale sia tragico e non in linea con un passato ben diverso. Purtroppo hanno avuto ragione i pessimisti di inizio stagione, quelli che vedevano Inzaghi come inesperto e inadeguato, oltretutto se messo alla guida di una "vettura" tutt'altro che competitiva, ovvero una squadra sicuramente non più forte di quella della stagione precedente; Pippo è stato mandato scientificamente allo sbaraglio da una società che non si vergogna nemmeno di umiliare le proprie bandiere di un tempo: è successo con Seedorf, sta succedendo con Inzaghi e le colpe (che pur ci sono) dei due giovani tecnici sono infinitamente inferiori a quelle di chi li ha voluti alla guida del Milan solo per fare da parafulmini, per attirare la benevolenza dei tifosi per qualche mese e per dare un minimo di entusiasmo prima che, inevitabilmente, i nodi venissero al pettine e i problemi facessero sprofondare tutti nella depressione che ora sta diventando rabbia per una situazione ormai insostenibile.

L'indegna e umiliante prestazione di Udine è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della sopportazione, non solo dei tifosi, ma anche, a quanto pare, del tecnico Inzaghi, che avrà molte colpe ma ha anche il grande merito di essere il primo tifoso della squadra che allena in questo momento; Pippo ha messo l'anima in questa sua avventura che doveva essere un sogno che si realizzava e si sta trasformando in un incubo e, soprattutto, ha sempre difeso, quasi fosse ancora un loro compagno, i suoi ragazzi, anche quando erano apparentemente indifendibili. Non stupisce che sabato sera sul pullman abbia usato parole simili a quelle di un qualunque tifoso, definendo indegni di indossare la maglia del Milan i suoi giocatori; lui sa bene cosa voglia dire onorare la gloriosa casacca rossonera, lui l'ha sempre fatto a suon di gol e ottime prestazioni e soffre quanto e più di un tifoso a vedere certi spettacoli imbarazzanti. Ora il clima è tutt'altro che sereno: la spaccatura fra giocatori e tecnico è evidente e sotto gli occhi di tutti, i tifosi sono sul piede di guerra, la società è poco presente e attenta alle eventuali evoluzioni di questa situazione perchè in altre faccende affaccendata, visto che fra poco potrebbero essere altri a doversi occupare di queste cose e, quindi, non c'è più nemmeno grande interesse a risolvere i gravi problemi in cui il Milan sta sprofondando.

In questo clima decadente bisognerebbe pensare alla partita contro il Genoa, in cui c'è poco in palio; l'Europa, qualora fosse mai stata vicina, ormai è irrimediabilmente lontana e la beffa è che nella scorsa giornata sono arrivati proprio i risultati auspicati da chi credeva ancora in una qualificazione all'Europa League: la Fiorentina, stanca e distratta dalle fatiche di coppa, ha perso in casa contro il Cagliari; la Sampdoria, in evidente calo, ha perso fragorosamente a Napoli e, quindi, un successo rossonero a Udine avrebbe davvero alimentato la fiammella della speranza. Invece è arrivata una sconfitta incredibile, con una prestazione indecorosa, un solo tiro in porta in novanta minuti e la terribile sensazione che ormai i giocatori abbiano mollato, non credano più nel loro allenatore e, quindi, stiano portando alla deriva la squadra, anche perchè la mancanza di obiettivi e di motivazioni non aiuta certo a mantenere alta la concentrazione. Ora Inzaghi non può fare altro che affidarsi a chi lo segue ancora, a chi ha voglia di lottare, a chi vuole dimostrarsi grande professionista e attaccato alla maglia che indossa e dalla formazione che vedremo in campo contro il Genoa capiremo tante cose, anche e soprattutto riguardo a cosa è successo sabato sera sul pullman della squadra. Ormai i risultati servono a poco: l'Europa è lontana e al massimo si può cercare quell'ottavo posto che eviterebbe almeno l'umiliazione di dover cominciare la Coppa Italia ad agosto, salvando anche qualche remunerativa amichevole estiva in quel periodo, ma bisogna capire a chi interessi davvero il futuro del Milan, visto che Inzaghi non sarà confermato dopo essere stato più volte sull'orlo dell'esonero (l'ultima proprio sabato dopo la figuraccia di Udine), molti giocatori per vari motivi non saranno più nella rosa della prossima stagione e anche i quadri dirigenziali, in caso di vendita della società, verrebbero stravolti. La sensazione è che la giornata in cui si giocherà Milan-Genoa sarà più importante fuori dal campo, visto che dovrebbe svolgersi l'atteso incontro fra il presidente Berlusconi e Mr. Bee, mentre dal campo può venire solo un risultato ormai ininfluente sul destino stagionale della squadra, ma si spera che almeno i giocatori abbiano l'orgoglio e la decenza di mostrare il massimo impegno per onorare la maglia e non far ulteriormente infuriare i tifosi, già pronti alla contestazione prima della partita e comunque esaperati da mesi di sofferenze. E' arrivata la resa dei conti, perchè tutte le perplessità dei pessimisti di inizio stagione si sono trasformate in realtà e la squadra, non solo non ha per ora migliorato la posizione in classifica dello scorso campionato, ma la sta addirittura peggiorando e ora bisogna evitare di crollare definitivamente rendendo terribile una stagione già di per sè negativa; è questo il vero, unico e ultimo obiettivo da non fallire per Inzaghi e per quei giocatori che ancora hanno voglia di sentirsi da Milan.