Niang e Bacca fanno sorridere il Milan a Marassi

Niang e Bacca fanno sorridere il Milan a MarassiMilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 18 dicembre 2015, 01:51Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan batte ed elimina la Sampdoria, raggiungendo i quarti di finale di Coppa Italia e imboccando quella che molti definiscono un'autostrada verso la finale di Roma; nella ripresa decidono le reti di Niang e Bacca.

Questa volta non c'era il rischio di una catastrofe come nella precedente sfida di Coppa Italia contro il Crotone, ma sicuramente c'era la possibilità di gettare al vento una ghiotta occasione per provare finalmente ad arrivare a quella finale di Coppa Italia all'Olimpico di Roma che il Milan non ha ancora disputato da quando si è tornati a questa formula di finale abbandonando quella della doppia sfida. Le clamorose eliminazioni di Roma, Fiorentina e Genoa nella parte destra del tabellone di stile tennistico della Coppa Italia hanno disegnato una vera e propria autostrada che porta a Roma, se non addirittura in Europa (League) ma per imboccarla e arrivare a sfidare Carpi nei quarti e vincente fra Spezia e Alessandria nell'eventuale semifinale (sfide insidiose ma tutt'altro che proibitive), bisognava saltare l'ostacolo Sampdoria a Marassi in una partita fra squadre in difficoltà che venivano da momenti difficili e che nella solitamente snobbata coppetta nazionale cercavano di rasserenare il loro orizzonte; è riuscito nell'intento il Milan che ha vinto senza strafare ma con una prestazione positiva, concedendo poco agli avversari, sfruttando la vena realizzativa delle sue punte (Niang e Bacca) e controllando senza particolari problemi una partita in cui ha sofferto solo nei primi venti minuti. Una salutare boccata d'ossigeno per tutto l'ambiente e in particolare per Sinisa Mihajlovic, la cui panchina era già data per traballante dopo le ultime deludenti prestazioni contro Carpi e Verona; proseguire il cammino in Coppa Italia è importante per i motivi già spiegati, ma questa vittoria ridà entusiasmo, fiducia e serenità anche in vista dell'ultimo impegno di campionato del 2015 e, perchè no, anche per un futuro più lontano, ovvero quello del prossimo anno solare in cui speriamo davvero di vedere un Milan ben diverso e più continuo.

L'improvvisa importanza della Coppa Italia si intuisce dalle formazioni schierate in campo dai due allenatori, molto vicine a quelle titolari con solo qualche cambio: Mihajlovic dà spazio ad Abbiati in porta, a Mexes in difesa e rivoluziona un po' il centrocampo rispetto a domenica ma affidandosi comunque a titolari come Bonaventura, Kucka e Bertolacci, rispolverando anche Cerci come laterale di centrocampo nell'ormai collaudato 4-4-2; in attacco doveva esserci spazio dal primo minuto per Luiz Adriano, ma una fastidiosa febbriciattola convince Mihajlovic a mandarlo inizialmente in panchina, preferendogli Niang come partner di Bacca; il francese torna a Marassi da avversario della Sampdoria in un personalissimo derby e lo stesso discorso vale per Kucka e Bertolacci, che sicuramente hanno motivazioni in più per vincere questa sfida, comunque importante per tutti e da affrontare con il massimo impegno per cancellare le ultime scialbe prestazioni in campionato. Sono circa 20000 gli spettatori presenti allo stadio e c'è una buona rappresentanza anche di tifosi rossoneri nel settore ospiti, ancora spoglio di striscioni e bandiere perchè la contestazione prosegue a oltranza, anche se il sostegno vocale è garantito.

Il primo tempo è sostanzialmente equilibrato: più Sampdoria in avvio, con una partenza sprint dei blucerchiati che sorprende un po' il solito Milan dall'approccio troppo morbido alla partita, ma dopo una ventina di minuti di difficoltà i rossoneri escono alla distanza, alzano il baricentro e cominciano a rendersi pericolosi, riuscendo  servire con più continuità gli attaccanti appena gli avversari rallentano il ritmo. Sostanziale parità anche nelle occasioni: il Milan ci prova con Bonaventura (azione personale conclusa con un tiro respinto da Viviano) e Niang (bel tiro al volo fuori di poco), mentre Abbiati deve distendersi a deviare un paio di conclusioni insidiose, ma tutto sommato lo 0-0 con il quale le squadre vanno al riposo è specchio fedele di una partita combattuta e intensa ma non bella, in cui la Sampdoria predomina a centrocampo e il Milan fatica a imporre il suo gioco, commettendo come al solito tanti errori tecnici. La svolta arriva nella ripresa, visto che il Milan trova subito il gol del vantaggio: basta una verticalizzazione di Bacca, che parte palla al piede e serve con i tempi giusti Niang, che controlla e con un preciso diagonale batte Viviano, realizzando il terzo gol ai blucerchiati dopo la doppietta in campionato. Il gol fa barcollare la Samp che poi va al tappeto per demeriti propri: il secondo momento decisivo, infatti, è l'espulsione di Zukanovic, reo di proteste eccessive dopo un fallo. Sotto di un gol e in inferiorità numerica i blucerchiati si arrendono, ma il Milan commette l'errore di non provare a chiudere la partita con convinzione e di non sfruttare le occasioni create: capita ad esempio quando Bacca in scivolata non riesce a deviare in rete un invitante assist di Niang e per poco non arriva la beffa quando un rasoterra del nuovo entrato Cassano sibila a lato a pochi centimetri dal palo, rischiando di portare ai supplementari una sfida che tutto sommato il Milan sta controllando senza troppi patemi ma anche senza la giusta voglia di chiuderla in anticipo. Il gol della sicurezza arriva solo nei minuti di recupero e porta la firma di Bacca, che con una bella azione personale in area conferma di essere ottimo attaccante e, soprattutto, certifica la qualificazione del Milan, che vola ai quarti di finale di Coppa Italia e imbocca l'autostrada che porta a Roma, sperando di riuscire a percorrerla fino in fondo evitando trabocchetti e improvvise ma letali forature.

Missione compiuta e serenità ritrovata, ma ora bisogna proseguire su questra strada e provare a vincere anche a Frosinone per chiudere in bellezza un 2015 molto sofferto e davvero povero di soddisfazioni; 26 anni fa, proprio il 17 dicembre, il Milan saliva sul tetto del mondo per la prima volta nell'era Berlusconi; ora, invece, bisogna accogliere con soddisfazione una semplice e modesta qualificazione ai quarti di Coppa Italia e accontentarsi di questa per festeggiare la ricorrenza e proprio quest'improvvisa attenzione verso una competizione una volta snobbata da chi rincorreva ben altri trofei dimostra che i tempi sono cambiati, le prospettive sono molto diverse e questo Milan è davvero un "povero Diavolo" che prova a utilizzare la scorciatoia della Coppa Italia per inseguire un posto nell'Europa "di riserva" che potrebbe faticare a ottenere in campionato, se prestazioni e risultati resteranno quelli delle ultime due sfide. Questa vittoria contro la derelitta Sampdoria regala entusiasmo e fiducia, ma ora bisogna confermarsi e raggiungere quella continuità di risultati e prestazioni tante volte cercata senza mai ottenerla, per tornare davvero a sorridere.