Ora conta solo vincere
Il modo migliore per uscire da un momento critico è sempre centrare una bella vittoria, che ridia entusiasmo e autostima a un gruppo in crisi; il Milan, reduce da un mese di gennaio allucinante in cui ha vinto una sola partita, contro il Sassuolo in Coppa Italia, ha a disposizione una grande chance di riscatto ospitando il derelitto Parma, ultimo in classifica, quasi spacciato, sull'orlo del fallimento societario e in piena crisi, ma la bella prestazione dei ducali contro la Juventus in Coppa Italia deve indurre alla prudenza e bisogna assolutamente evitare di pensare che si tratti di un impegno facile e scontato, perchè sarebbe la classica buccia di banana sulla quale scivolare e farsi molto male. Per una squadra che non ha ancora vinto in campionato nel 2015, ha conquistato un solo punto in quattro partite ed è reduce dalla bruciante eliminazione dalla Coppa Italia, che era diventato il vero e unico obiettivo stagionale, non ci possono essere partite facili, perchè i giocatori sembrano impauriti, non hanno serenità e tranquillità, commettono errori banali e tutto ciò si ripercuote sulla qualità del gioco, visto che sembra quasi che la squadra non abbia più un gioco; non si vedono nemmeno la determinazione e la grande voglia promesse da Inzaghi fin da inizio stagione e invocate anche alla vigilia del doppio impegno contro la Lazio, quando il mister parlò di bava alla bocca che poi, in effetti, non si è vista nè sabato scorso nè martedì; bisogna ritrovare personalità, coraggio, carattere, tutte doti che in questo momento mancano e poi, di conseguenza, verranno anche i risultati e si potrà tornare a migliorare una classifica deprimente, visto che il Milan è staccatissimo dalla zona Champions e anche l'Europa League in questo momento è poco più di un miraggio. Intanto proviamo a farci coraggio pensando che finalmente gennaio è finito e si giocherà in febbraio, nella speranza che il secondo mese dell'anno sia decisamente migliore del primo, anche perchè, partita contro la Juventus a parte, il Milan ha a disposizione tre sfide abbordabili in cui provare a risalire in classifica, ma servirà una squadra ben diversa da quella vista nelle ultime esibizioni.
Inzaghi ha molti problemi di formazione, perchè la lista degli indisponibili comincia a essere quasi più lunga di quella dei convocati; gli ultimi a fermarsi sono capitan Montolivo e Abate e ciò porta all'immediato esordio dal primo minuto di Bocchetti in difesa e al ripescaggio addirittura di Zaccardo, praticamente mai impiegato in partite ufficiali e destinato a giocare terzino destro. A centrocampo spazio a Van Ginkel, Poli e Muntari, perchè anche Bonaventura e De Jong sono fuori causa, mentre in attacco ci sarà l'esordio più atteso, cioè quello di Destro, che costringerà Menez a defilarsi e, sicuramente, il francese gradirà questa soluzione, perchè il suo istinto lo spinge a essere un po' anarchico e a svariare su tutto il fronte d'attacco e poter avere comunque un punto di riferimento là davanti è importante per lui e per tutta la squadra. Come sempre, però, non conterà tanto chi scenderà in campo, ma come scenderanno in campo gli undici titolari e anche gli eventuali tre che subentreranno a partita in corso: ci vuole concentrazione, feroce determinazione, cattiveria agonistica e grande voglia di tornare finalmente alla vittoria per provare a lasciarsi alle spalle un periodo davvero difficile e tribolato.
Un posticipo serale contro l'ultima in classifica dopo tante delusioni e in programma in una fredda serata invernale non è certo l'occasione migliore per convincere i tifosi rossoneri a tornare a San Siro, quindi è facile prevedere il solito stadio più che mezzo vuoto con meno di 30000 spettatori sugli spalti; bisognerà vedere anche come si comporterà la Curva Sud, che ha sempre sostenuto in modo ammirevole la squadra ma comincia a mostrare segni di insofferenza: i cori di sabato all'Olimpico che invitavano i giocatori a tirare fuori gli attributi, il duro comunicato alla vigilia della partita di Coppa Italia, gli striscioni esposti prima e durante Milan-Lazio, in cui si prendeva di mira la vecchia dirigenza, salvando e proteggendo Inzaghi e spronando ancora una volta i giocatori (#11 leoni); ora arriva un'altra partita casalinga dopo l'ennesima delusione e bisogna capire se ci sarà ancora pazienza e comprensione o si sfocerà in una contestazione, che, curiosamente, sarebbe la seconda in meno di un anno in occasione di un Milan-Parma, dopo quella già andata in scena prima, durante e dopo la sfida dello scorso marzo, nettamente persa dal Milan di Seedorf contro un Parma, però, ben diverso da questo, che stava volando in classifica verso la qualificazione all'Europa League, poi sfumata "a tavolino". Insomma si tratterà della classica sfida fra squadre in crisi al grido di "si salvi chi può" e speriamo che il Milan riesca finalmente a dare una soddisfazione ai suoi sempre più disillusi e delusi tifosi, solo in parte rinfrancati dai nuovi arrivi e desiderosi solo di sapere se finalmente questo Milan può lasciarsi alle spalle problemi, paure e difficoltà e tornare a fare il Milan e a ottenere risultati soddisfacenti. Mai come in questo caso conta solo vincere, perchè non ottenere i tre punti nemmeno in questa occasione sarebbe davvero disastroso e aprirebbe il baratro di una crisi terribile e dagli esiti imprevedibili. Ci aspettiamo una prestazione convincente e, ovviamente, vincente, senza gli alibi dei tanti assenti o di chissà cos'altro, perchè la gloriosa maglia rossonera va finalmente onorata e bisogna proseguire nel migliore dei modi questa stagione ormai senza più grandi obiettivi; qualcuno sogna ancora di rientrare in corsa almeno per l'Europa League, ma per il momento è meglio non pensarci e provare solo a fare più risultati e punti possibili per uscire da questo momento delicato e tornare a emozionarci per una squadra che ultimamente ci ha fatto solo soffrire.
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