Tornare a vincere per tornare a sorridere
Prima partita all'ora di pranzo in questo campionato per il Milan; i rossoneri cercano quella che sarebbe la prima vittoria casalinga in questo orario "anomalo", visto che l'unico precedente da quando si giocano sfide di campionato alle 12:30 risale al 2011, anno dell'ultimo scudetto, e vide il Milan pareggiare a sorpresa contro il Bari fanalino di coda del campionato. L'ultimo precedente in assoluto, invece, è ancor meno beneagurante ed è la partita di Bergamo alla penultima giornata dello scorso campionato, quando il Milan perse l'ultimo treno che portava in Europa, visto che di fatto quel passo falso, quella sconfitta 2-1 all'ultimo respiro, costò la qualificazione in Europa League alla squadra allora guidata da Seedorf. Dopo la storia veniamo all'attualità, ovvero a una partita che il Milan deve assolutamente vincere per iniziare al meglio un miniciclo di quattro partite abbordabili che potrebbero permettere ai rossoneri di dare una svolta positiva a questa stagione tribolata e di rientrare in corsa almeno per un posto in Europa League, lontano, in fondo, "solo" sei punti. Empoli, Cesena, Chievo e Verona sono avversari con cui si può e si deve vincere, ma le tante difficoltà emerse in questo campionato, proprio affrontando avversari di questo tipo non fanno stare completamente tranquilli, nonostante la confortante prestazione contro la Juventus; allo Juventus Stadium si sono visti progressi sul piano della personalità e anche del gioco, ma i troppi errori in difesa e a centrocampo e l'evidente divario fra le due squadre hanno portato all'ennesima sconfitta, settima stagionale e quinta consecutiva contro i bianconeri.
Lasciando perdere le squallide polemiche sulle linee non parallele apparse in televisione, polemiche probabilmente create ad arte da un autentico "maestro della comunicazione" come Galliani che voleva sviare l'attenzione generale dal rendimento scadente della squadra da lui costruita, con pochi mezzi economici, è vero, ma anche con scelte discutibili, è meglio concentrarsi sul futuro di questo Milan, immediato e anche più a lungo termine. Il futuro immediato è questa sfida contro l'Empoli, squadra che gioca bene ma che ha una classifica che non rispecchia il suo reale valore; già all'andata i rossoneri furono messi in grande difficoltà dagli uomini di Sarri e la partita, chiusa sul 2-2, passerà alla storia per l'unica rete con la maglia rossonera di Fernando Torres; doveva essere il tramplino di lancio per lo spagnolo, rimane l'unico lampo di un grande giocatore che a Milano non ha trovato ciò che cercava, ovvero il riscatto dopo qualche stagione opaca. Guai a pensare che si possa trattare di una partita facile, per le qualità dei toscani e anche perchè una squadra che ha sofferto contro il derelitto Parma non può mai pensare di avere vita facile in qualsiasi sfida. Servirà una grande prestazione, con la stessa grinta e lo stesso coraggio mostrato allo Juventus Stadium, ma limitando al minimo gli errori che anche l'Empoli potrebbe punire in maniera spietata, soprattutto sulle cosiddette palle inattive, punto debole del Milan e, invece, punto di forza dei toscani.
Inzaghi ha ancora qualche problema di formazione, ma l'emergenza per i tanti indisponibili sta piano piano rientrando: oltre a Destro, che ha scontato la squalifica e a Menez, uscito nel primo tempo a Torino per indisposizione, sono recuperati Bonaventura, che ha già giocato nel finale contro la Juventus e De Jong e tutto ciò porta verso un 4-4-2, con Menez e Destro in attacco e un centrocampo più folto con l'olandese a garantire solidità e l'ex atalantino che può dare qualità e quantità, doti mancate a Torino con la disastrosa coppia Muntari-Essien. In difesa confermati i nuovi acquisti Paletta e Antonelli, autori di una buona prova al loro debutto in rossonero; in particolare il terzino sinistro ha impressionato per corsa, pressing, determinazione e freschezza atletica e viene davvero da chiedersi perchè un giocatore del genere, uscito dal vivaio rossonero, abbia dovuto aspettare ben otto anni per essere riscoperto da chi l'aveva lanciato nel grande calcio, ma poi lo ha abbandonato. Se davvero il Milan ha deciso di puntare maggiormente su giocatori italiani, magari provenienti proprio dal vivaio, come ha dichiarato il Presidente Berlusconi nell'ormai consueta visita del venerdì a Milanello, i tifosi rossoneri non possono che essere contenti; l'importate è prendere una direzione e seguirla con assiduità, i tifosi capiranno e avranno pazienza, invece di essere disorientati per la totale mancanza di progettualità delle ultime stagioni, costellate di parametri zero e prestiti spesso di poca o nulla utilità. Ormai abbiamo capito che sono lontani i tempi del grande Milan e degli investimenti ingenti sul mercato; bisogna fare di necessità virtù, ma l'importante è che ci sia chiarezza e onestà da parte della società, per riportare i tifosi ad amare il Milan, magari più modesto e meno competitivo rispetto al passato, ma proprio per questo bisognoso di sostegno e incitamento da parte del proprio pubblico, sempre più assente al punto di trasformare San Siro in un triste e desolante deserto. Certo non sarà una sfida contro l'Empoli all'ora di pranzo a riportare il grande pubblico sugli spalti di San Siro, soprattutto visto il rendimento della squadra begli ultimi tempi, ma piano piano, magari con l'aiuto di vittorie e prestazioni convincenti, il popolo rossonero deve riavvicinarsi alla squadra per ricreare quella magica simbiosi che in passato ha aiutato a conquistare grandi successi. In fondo siamo nel week-end di San Valentino ed è il momento giusto per dimostrare il proprio amore verso la squadra del cuore...
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2024 milannews.it - Tutti i diritti riservati