Un derby verità
Può un derby giocato alla terza giornata di campionato essere decisivo addirittura per un'intera stagione? La logica consiglierebbe di dire no, ma per questo Milan la risposta sembra essere affermativa, perchè una squadra reduce da due stagioni molto negative e da un avvio di campionato stentato deve recuperare l'affetto, l'amore e la fiducia della propria tifoseria e quale migliore occasione di una stracittadina, ovvero la sfida più sentita dai tifosi, per riuscire a ridare entusiasmo e ottimismo al popolo rossonero? La data del derby è quella che ogni vero tifoso cerca per prima quando a luglio viene compilato il calendario del campionato e da quel momento inizia la lunga attesa, che in questo caso non è stata nemmeno troppo lunga, visto che la sfida è in programma già a metà settembre; ci sono stati due (anzi...uno e mezzo) gustosi antipasti estivi, ma si trattava di amichevoli, una delle quali giocata in Cina e l'altra a Reggio Emilia e di soli quarantacinque minuti, cioè nulla a che vedere con i veri derby, quelli giocati a San Siro, in uno stadio stracolmo, con un'atmosfera da brividi e molto coinvolgente, creata soprattutto dalle due curve con le loro maestose coreografie e con il gran tifo che contribuisce ad aggiungere spettacolo allo spettacolo e che a volte, come è accaduto nell'ultimo deprimente derby di aprile, fornisce uno spettacolo decisamente superiore a quello offerto dalle squadre in campo.
Il Milan è reduce da un precampionato incoraggiante, ma da un inizio di campionato che ha fatto ripiombare tutti nell'incubo di un'altra stagione anonima e sofferta: la netta sconfitta di Firenze ha azzerato i progressi fatti intravedere nelle amichevoli e la stentata vittoria contro l'Empoli (paragonata da Mihajlovic a una sconfitta) non ha certo contribuito a rasserenare gli animi. Ciò che più ha sconfortato è stata la mancanza di gioco, visto che a Firenze i rossoneri sono stati dominati dai viola e contro l'Empoli la vittoria è stata casuale, frutto di due prodezze dei nuovi attaccanti che hanno sfruttato al meglio le uniche occasioni avute a disposizione in una partita in cui gli avversari sono stati superiori e hanno creato più palle gol. E' fin troppo ovvio ipotizzare che il Milan visto nelle prime due giornate non avrebbe scampo nel derby e per questo è assolutamente necessaria un'inversione di rotta immediata, perchè i tifosi sono tutt'altro che tranquilli, molti sono già con il "fucile puntato" e una sconfitta nel derby sarebbe una miccia che farebbe incendiare una situazione già potenzialmente esplosiva. Anche durante la presentazione della squadra a Casa Milan di giovedì, la Curva Sud, pur incitando la squadra, ha fatto capire che i giocatori devono meritarsi l'amore e il sostegno con l'impegno, il sangue e il sudore in ogni occasione, a maggior ragione nella Partita, quella con la P maiuscola che nessuno vuole perdere.
Sarà un derby particolare, con molti giocatori nuovi in entrambe le squadre, con due allenatori amici ma per una sera rivali, uno dei quali che, dopo aver giurato che piuttosto che andare al Milan avrebbe fatto la fame, ora saltella allegramente al ritmo di "Chi non salta un nerazzurro è", ma ormai sappiamo che nel calcio non bisogna più stupirsi di nulla ed è meglio abituarsi a cose come questa e giudicare Mihajlovic solo per le sue qualità di allenatore e non per la sua coerenza, che va a farsi benedire quando c'è da ingraziarsi le simpatie di una tifoseria una volta "nemica". Al tecnico serbo, atteso dai probabilissimi fischi impietosi dei suoi vecchi tifosi, chiediamo di ridare al Milan personalità, coraggio, cattiveria agonistica, orgoglio, voglia di lottare e onorare la maglia rossonera (anche se nemmeno lui sa cosa voglia dire indossarla) e, perchè no, anche un po' di gioco, quello che si è intravisto nelle amichevoli ma non nelle prime due giornate di campionato. Non è un'impresa facile, come ha sottolineato lo stesso Sinisa dopo Milan-Empoli, perchè la squadra è ancora preda di paure e angosce inspiegabili e derivanti dalle scorse stagioni e le prime difficoltà diventano barriere impossibili da superare, ma con tempo, pazienza e determinazione bisogna cercare di uscire da questa situazione, tornando a essere il Milan, ovvero una squadra temuta e rispettata dagli avversari. Come già detto in quest'ottica un derby alla terza giornata è un'occasione da sfruttare, perchè una vittoria spazzerebbe le nubi della paura facendo tornare il sereno, metterebbe le ali a tutto l'ambiente e creerebbe grande entusiasmo, ma potrebbe rivelarsi anche un grosso rischio in caso di sconfitta e brutta prestazione, perchè la situazione già precaria potrebbe precipitare già dopo sole tre giornate ed ecco perchè questo derby è un esame importante che dirà la verità sulle reali condizioni e ambizioni del Milan; possiamo tranquillamente parlare di spartiacque o bivio cruciale per capire se si potrà sperare nella stagione del riscatto o se bisognerà rassegnarsi a un'altra stagione da comprimari e, quindi, una sfida comunque sempre importante e molto sentita diventa ancor più fondamentale.
Dopo una lunga e snervante attesa di due settimane, complice la sosta per gli impegni della nazionali, ora la parola sta per passare al campo: San Siro si preannuncia tutto esaurito e ribollente di entusiasmo, con i tifosi rossoneri orgogliosamente arroccati (in quanto partita in trasferta) nel loro feudo, ovvero la Curva Sud e l'invito a indossare una maglietta rossa serve per creare una macchia di colore che si differenzi dal resto dello stadio che sarà praticamente tutto a tinte nerazzurre. Ci sarà la solita magica atmosfera che solo dal vivo puoi apprezzare e che nessuna televisione, nemmeno in HD o 3D e con il dolby surround può trasmetterti per intero, perchè per i giocatori sarà vero il detto che "un derby non si gioca ma si vince e basta", ma per i tifosi è altrattanto vero il detto che "un derby non si guarda ma si vive" con ansia, tensione, voglia di essere protagonista sugli spalti con il tifo e il sostegno alla squadra per combattere e vincere insieme in una delle serate più importanti dell'intera stagione. Il derby non è e non sarà mai una partita come le altre e questo lo devono capire fin da subito i tanti giocatori nuovi, alcuni dei quali hanno già giocato altre stracittadine in altre parti d'Italia o del mondo ma forse rimarranno affascinati dall'atmosfera di una sfida unica al mondo, soprattutto fuori dal campo, dove non ci sono problemi di ordine pubblico e si può vivere fino in fondo, con grande passione, un appuntamento speciale e irrinunciabile, sognando una vittoria che ti catapulta al settimo cielo e temendo una sconfitta che ti stende al tappeto, perchè l'unico obiettivo è sentirsi padroni di Milano alla fine di novanta e più minuti emozionanti e intensi, che regalano sensazioni uniche. Buon derby a tutti, sperando, ovviamente, che sia a forti tinte rossonere, perchè ne abbiamo davvero bisogno!
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
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