Una salutare boccata d'ossigeno e nulla più
Contava solo vincere e la vittoria è arrivata, ma non è tutto oro quel che luccica: il Milan ha mostrato i soliti difetti, ha sofferto molto in un primo tempo negativo concluso fra i fischi e si è sbloccato solo nella ripresa dopo il gol del 2-1, quando un Parma fino a quel momento orgoglioso e volitivo ha mollato la presa ed è calato molto. Le note positive per Inzaghi arrivano dal solito Menez, dall'altrettanto solito Diego Lopez, che ha tenuto in vita il Milan nel primo tempo con alcune parate miracolose, dall'esordiente Destro, che si è mosso bene e ha sfiorato il gol e, a sorpresa, dal redivivo Zaccardo, ripescato solo per l'estrema emergenza (undici assenti molti dei quali nel reparto difensivo) e decisivo nell'azione del rigore e con il gol che ha chiuso la partita (oltre ad aver segnato un altro gol annullato per fuorigioco); anche Cerci ha mostrato qualche progresso, con la sgroppata sulla fascia che ha originato il secondo gol di Menez, ma le note positive finiscono qui, perchè gli altri giocatori non hanno certo impressionato e il gioco della squadra è stato ancora improvvisato, macchinoso, lento e prevedibile e viene da chiedersi quale sarebbe stato il risultato contro un avversario di spessore maggiore rispetto a questo Parma pieno di problemi, in campo e fuori e malinconicamente destinato alla serie B. Teniamoci stretti i tre punti, quindi, visto che permettono al Milan di tornare nella parte sinistra della classifica, ma non esultiamo troppo, perchè i problemi non sono spariti come d'incanto e serviranno conferme in partite più difficili; l'occasione arriva subito, perchè il Milan passa nel giro di una settimana da un estremo all'altro, cioè dal fanalino di coda della classifica alla capolista e l'esame di sabato prossimo sarà davvero durissimo per questo Milan tremebondo e ancora malaticcio nonostante la salutare boccata d'ossigeno e il brodino caldo preso in questa gelida notte milanese.
Inzaghi vara il 4-4-2 con una formazione molto offensiva: due punte, ovvero Destro e Menez e altri due giocatori offensivi come esterni del quartetto di centrocampo, cioè Honda e Cerci; i centrali di centrocampo sono Van Ginkel e Poli, mentre la difesa è rimaneggiatissima e, insieme ai sopravvissuti e unici disponibili centrali Alex (capitano per l'occasione) e Rami ci sono il nuovo acquisto Bocchetti a sinistra e Zaccardo a destra; curioso il destino di quest ultimo, molto simile a quello del compagno di reparto Mexes: ai margini della rosa per aver rifiutato il ritorno proprio al Parma in estate, il campione del mondo 2006 è all'esordio stagionale proprio e solo a causa dei tanti infortuni, ma la sua serata sarà davvero speciale. Come facilmente prevedibile, la partita si gioca davanti a pochi intimi: le cifre ufficiali parlano di 24000 spettatori circa, ma presuppongono la presenza di tutti gli abbonati allo stadio, cosa assolutamente non veritiera; così a occhio si fatica ad arrivare a 15000 presenti e ciò dimostra la profonda delusione e amarezza del popolo rossonero e nemmeno l'arrivo di Destro può scaldare il cuore dei tifosi del Diavolo in questa gelida serata che non invita certo a passare un paio d'ore all'aperto.
Il primo tempo conferma tutti gli attuali problemi del Milan: il gioco latita, così come la determinazione che Inzaghi vorrebbe sempre e da tutti; i tanti risultati negativi hanno lasciato il segno e i rossoneri balbettano calcio lento e prevedibile e il Parma capisce subito che può provare a far male a una squadra ancora in stato confusionale. L'avvertimento al Milan lo lancia il grande ex Nocerino, che in maglia rossonera ha vissuto momenti esaltanti (segnando anche una tripletta proprio contro il Parma) e forse l'emozione lo blocca quando liscia in modo inguardabile un pallone invitante in area che avrebbe potuto, se trasformato in gol, mandare davvero in crisi il Milan. Invece i rossoneri, pur soffrendo il pressing degli avversari, trovano il modo di sbloccare il risultato, visto che una sponda di testa di Zaccardo viene deviata con un braccio in area da Rodriguez e Menez dal dischetto trasforma il rigore in gol del vantaggio e si può tirare un primo sospiro di sollievo. Nemmeno la rete del vantaggio, però, restituisce serenità ai rossoneri, che potrebbero raddoppiare con Zaccardo (ma il difensore in misisone offensiva è in fuorigioco) e mostrano carenze nel gioco davvero evidenti: sono tanti i lanci lunghi alla ricerca di un vertice che ora c'è, ovvero Destro, ma così facendo l'azione non passa mai dal centrocampo e Poli e Van Ginkel fanno la figura dei pesci fuor d'acqua, visto che sono poco efficaci in fase di copertura, sono costantemente sopraffatti dal pressing alto degli emiliani e non vengono mai chiamati in causa in fase di costruzione dell'azione. C'è poi l'annoso e mai risolto problema della palle spioventi in area da calcio piazzato e su una di questa la difesa rossonera si addormenta, si dimentica di Nocerino e la frittata è fatta; classico gol dell'ex che non esulta, visto che è stato acclamato e applaudito dai tifosi rossoneri che, però, se la sono andata a cercare, cantando il vecchio coro a lui dedicato che finisce con le parole "facci un gol" e il Noce li ha ascoltati... Tutto da rifare per un Milan in confusione, che prova a riportarsi in avanti e sfiora due volte il gol nella stessa azione, curiosamente con i due centrali difensivi: Alex colpisce il palo con un rasoterra su punizione e Rami mette fuori di pochissimo sfiorando l'altro palo; poi è la volta di Destro, che anticipa la spericolata uscita alta di Mirante, ma il suo colpo di testa a palombella finisce di poco sopra la traversa e la produzione offensiva del Milan finisce qui. Nel finale di tempo grosso spavento per i tifosi rossoneri, visto che Diego Lopez deve dire no con due parate strepitose prima a Varela e poi, dopo un'ingenuità di Rami, ancora a Nocerino, che rischia di segnare la dopietta dell'ex. Tanti fischi accompagnano il Milan negli spogliatoi, evidentemente il pubblico non ha gradito...
A inizio ripresa Inzaghi manda in campo Essien al posto del'evanescente Van Ginkel; intanto la Sud si ricorda di un altro glorioso ex, ovvero Donadoni, ora allenatore del Parma ma in passato indimenticabile campione del grande Milan di Sacchi e Capello che ha vinto tutto ciò che si poteva vincere. Altri cori anche per Nocerino, che si emoziona e risponde battendosi il cuore e intanto la partita prosegue senza grossi sussulti, anche se il Milan sembra più veloce e pimpante. La svolta arriva quando Cerci si invola sulla destra e serve un assist rasoterra a Menez, che non si fa pregare e con un diagonale angolato batte Mirante; prima vera azione da Cerci in maglia rossonera ed ennesimo gol di Menez, che sale a un solo gol dalla vetta della classifica marcatori. Gli applausi per Menez si trasformano nuovamente in fischi e questa volta il destinatario è Inzaghi, che evidentemente impaurito dalla recenti rimonte subite, toglie Destro (che nel frattempo si è fatto ammonire e, in quanto diffidato, non potrà giocare a Torino contro la Juve) e inserisce Muntari, tornando al 4-3-3. Ancora una volta Pippo si copre, mostrando un'insolita "timidezza" tattica, ma a risolvere i problemi ci pensa proprio l'uomo che non ti aspetti, ovvero Zaccardo che parte in proiezione offensiva, serve Menez, segue l'azione e si fa trovar pronto sull'assist del compagno, segnando di piatto una rete che non festeggia più di tanto in quanto ex. Tante volte fischiato dai tifosi rossoneri senza nemmeno mettere piede in campo, cioè al momento della lettura delle formazioni, Zaccardo si è preso una rivincita e ora potrebbe diventare anche lui un elemento prezioso in un momento di difficoltà per le tante assenze, visto che ha disputato un'ottima partita. Il suo gol costringe alla resa il Parma e permette di vivere un finale di partita finalmente sereno e senza preoccupazioni.
Il Milan conquista la prima vittoria del 2015 in campionato e alla fine i giocatori raccolgono i timidi applausi di un pubblico soddisfatto per il risultato, ma un po' meno per una prestazione ancora infarcita di errori e non convincente. L'ultimo a portarsi sotto la Sud è, però, Nocerino, che ringrazia per l'affetto ricevuto e si batte ancora la mano sul cuore, dimostrando di essere rimasto legato a questo ambiente, dove ha evidentemente lasciato un buon ricordo. Si può finalmente uscire dallo stadio con il sorriso sulla bocca, perchè tre punti sono ovviamente meglio di zero, ma questa vittoria è una salutare boccata d'ossigeno e nulla più, per un Milan ancora convalescente e che deve ancora crescere molto e potrà sicuramente farlo recuperando i molti assenti e inserendo i nuovi arrivi, quelli già visti in questa partita e quelli che devono ancora presentarsi a compagni e tifosi, perchè serve il contributo di tutti per riportare questa squadra a livelli di rendimento soddisfacenti che in questa sfida contro il Parma sono stati raggiunti solo a tratti e la strada verso la definitiva guarigione è lunga e tortuosa.
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