Cronaca di un divorzio annunciato: il caso Seedorf e il possibile scontro frontale società-tifosi. Attenzione a chiedere sconti, su Rami e Taarabt gli occhi bramosi dello United

Cronaca di un divorzio annunciato: il caso Seedorf e il possibile scontro frontale società-tifosi. Attenzione a chiedere sconti, su Rami e Taarabt gli occhi bramosi dello United
© foto di Fabrizio Tomasello
martedì 22 aprile 2014, 00:00Editoriale
di Fabrizio Tomasello
Fabrizio Tomasello, giornalista, ideatore e conduttore di “Passione Rossonera” su Radio Radio, l’unico programma radiofonico esclusivamente dedicato al Milan

Il titolo dell’editoriale di oggi è un piccolo e doveroso omaggio a Gabriel Garcia Marquez, lo scrittore colombiano, premio Nobel per la letteratura, recentemente scomparso. Concedetemelo.
In effetti, a ripercorrere la nutrita produzione letteraria dell’amatissimo Gabo, ci sarebbero tanti altri titoli, riveduti e corretti, adattissimi alle vicende rossonere, da “Nessuno scrive al colonnello” (Seedorf), a “Cento giorni di solitudine”, sempre riferito al tecnico olandese, praticamente abbandonato a sé stesso nella tiepida quiete primaverile di Milanello.
Galliani ormai preferisce parlare di basket e degli – invero – emozionantissimi playoff di Eurolega tra le mitiche Scarpette Rosse dell’Olimpia e il Maccabi Tel Aviv, mentre a casa Berlusconi regna il più assoluto e preoccupante silenzio.
Tutto ciò mentre il Milan di Seedorf continua ad inanellare vittorie (siamo già a 5 consecutive, con 16 punti nelle ultime 6 partite) ed a vedere il traguardo dell’Europa League, fino a qualche settimana fa insperato, ormai ad un passo.
Inutile girarci intorno, la situazione che vede protagonista il Milan da una parte e Clarence Seedorf dall’altra, negli ultimi tre mesi ha superato i confini del paradossale, raggiungendo i contorni della farsa.
Proprio l’altro giorno, in radio, tentavo di rispondere in maniera esaustiva ad un ascoltatore neutrale che mi domandava «come è possibile che una squadra apparentemente in gran forma, in striscia aperta di vittorie ed in piena euforia tecnico-tattica, possa aver già deciso di licenziare l’allenatore, principale artefice di una rimonta così esaltante?».
Difficile da comprendere, complicato da spiegare, impossibile da accettare, ma è così: a meno di clamorosi ribaltoni ideologici e/o societari, il destino di Clarence Seedorf appare segnato.  
A quel punto toccherà a Galliani (non certo a Silvio Berlusconi, ormai eclissatosi completamente, né tantomeno a Barbara, orientata verso nuovi orizzonti di partnership commerciali) spiegare al popolo rossonero i perché di una decisione apparentemente incomprensibile.
E lo anticipiamo fin d’ora, sarà molto, molto complicato.
Perché i tifosi del Milan sono legatissimi a Seedorf, non solo per i suoi trascorsi ed i suoi trionfi da calciatore con gli scarpini ai piedi e la maglia n.

10 (e n. 20) sulle spalle, ma soprattutto perché grazie al suo avvento sulla panchina rossonera, il popolo milanista è riuscito a liberarsi dalla “tirannia” di Massimiliano Allegri, inviso alla gran parte dei fans del diavolo.
Sabato pomeriggio a risultato acquisito, dalla curva sud, settore più caldo di San Siro, si è levato alto il coro di ringraziamento al tecnico olandese, a conferma che i tifosi sono dalla sua parte. Ed immagino quanto sarebbe perfetta la situazione se Seedorf provasse a smussare un po’ degli spigoli appuntiti del suo carattere, a riconsiderare alcune convinzioni tattiche ed accettare il fatto di poter cambiare idea senza snaturare la propria integrità. Penso ad esempio al caso Abate-De Sciglio, il primo costretto in panchina per la ferma volontà di non schierare il secondo sulla sinistra, oppure alla questione Balotelli-Pazzini, mal visti insieme dal neo allenatore rossonero, ed invece efficacissimi in coppia ogni qual volta è stata data loro l’opportunità di giocare l’uno accanto all’altro.
Concludo con una breve considerazione sul prossimo mercato: su Rami e Taarabt, sempre più protagonisti di questo Milan in rimonta, si sono concentrati gli sguardi ingordi di molti club europei. Il primo della lista, attualmente, sembra il Manchester United, affascinato, per non dire sedotto, dalle scintillanti prestazioni dei due franco-marocchini rossoneri. Sarà il caso che Galliani prenda in considerazione l’ipotesi di sbrigarsi a definire il riscatto dei due, perché il rischio concreto è che a tirare troppo la corda degli sconti, Valencia e QPR possano decidere di accettare le lusinghe danarose dei Red Devils e lasciare i tifosi del Milan, ancora una volta, con un pugno di mosche tra le mani.
 
Continuate a seguirci su Facebook (gruppo Passione Rossonera) e su twitter (@radioradiomilan). Appuntamento a martedì prossimo.