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Bottoni: "Fonseca ha le sue mancanze ma tutto indotto da confusione organizzativa dall'alto. Theo, Tomori e Abraham insolenti"

ESCLUSIVA MN - Bottoni: "Fonseca ha le sue mancanze ma tutto indotto da confusione organizzativa dall'alto. Theo, Tomori e Abraham insolenti"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom
martedì 15 ottobre 2024, 16:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

La ripresa del campionato è alle porte: sabato alle ore 18 il Milan ospiterà l'Udinese a San Siro e sarà chiamato a mostrare un atteggiamento diverso rispetto a quello visto per un'ora a Leverkusen o per tutta la gara a Firenze. Si entra in un tunnel di sette partite in 21 giorni in cui la stagione rossonera e il futuro di Paulo Fonseca potrebbero essere testati in maniera importante. La redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Emanuele Bottoni, Tactical Analyst professionista, 12 anni di esperienza da allenatore e con avvenure da vice in Serie A, B e C.

Cosa ne pensi del 4-2-4 di mister Fonseca? È una proposta troppo spregiudicata?

"Per la verità il Milan giocava già con due attaccanti dallo scorso campionato, visto che Loftus Cheek era spesso addirittura più avanzato di Giroud già lo scorso anno. Era alto anche per ricevere i lanci lunghi da dietro. Direi che ha interpretato meglio il ruolo Morata, dando anche un aiuto superiore nella fase difensiva. Il dubbio era, e rimane, se questo modello sia proponibile a lungo andare perché è dispendioso e comporta molta spesa energetica. In gara secca il Milan può trovare le risorse per giocarsela con chiunque perché ha dei buoni calciatori, ma la rosa è costruita in modo impreciso ed è corta per arrivare a traguardi che richiedono una certa continuità".

Pensi che Fonseca abbia lo spogliatoio in mano?

"Fonseca è stato fatto percepire come un dipendente qualsiasi che stava li a gestire il lavoro e le scelte di altri. Questo è già in partenza delegittimante per un tecnico. La rosa non percepisce chi è il leader e neppure la sua stabilità. La squadra, il prato verde, dagli allenamenti alle partite, deve essere terreno esclusivo del Mister che non deve dare solo le proprie idee tattiche, ma anche costruire mentalmente la squadra, trasmettere le proprie richieste caratteriali, essere il riferimento dei calciatori, dai quali deve essere seguito e anche sotto questo aspetto mi sembra ci siano state ingerenze perché c’è chi ha riunito la squadra in assenza dell’allenatore. Lavorare in questo modo è proibitivo per qualsiasi professionista della terra".

Ma...

"Ciò premesso, va riconosciuto che ci sono stati episodi veramente allarmanti come la storia del cooling break, i mugugni alle sostituzioni e la gravissima gestione dei rigori a Firenze. So come funziona, tutto viene prestabilito, le ultime decisioni sulle palle inattive vengono prese alla rifinitura dove si provano anche quelle a favore e contro e viene messo nero su bianco e affisso nello spogliatoio prima della gara. Pertanto, è stata una mancanza di rispetto gravissima per il Mister e il comportamento di Theo, Tomori ed Abraham è stato insolente anche nei riguardi dei compagni e di Pulisic in particolare, il quale, a sua volta, non ha saputo imporsi, mentre gli è tornata magicamente la parola al momento della sua sostituzione. Sorprende molto l’atteggiamento di un calciatore messo di fatto alla porta dalla Roma e che dopo un mese di Milan, sottolineo, Milan, si permette certi atteggiamenti in concorso con il suo vecchio compagno del Chelsea. Iniziative personali prese a discapito dei prioritari interessi generali. Poi c’è l’altra stranezza dei capitani a rotazione, onestamente non avevo mai sentito in vita mia una cosa del genere. Certo, non sono segnali confortanti. Fonseca è una persona per bene, ha avuto le sue mancanze, ma il tutto è stato indotto da una confusione organizzativa che viene dall’alto e che spiega più di mille parole il perché non è stato preso in considerazione un allenatore come Antonio Conte che gestisce il gruppo dalla A alla Z senza accettare ingerenze di alcun tipo, ma nemmeno Motta, De Zerbi, Sarri. La prima scelta era Lopetegui".

Questo Milan sembra proprio che non riesca a trovare continuità...

"Vero, ma è tutto figlio di quanto detto prima e di come è stata costruita la squadra"

Ci sono carenze strutturali in questa squadra?

"Al Milan mancano esterni veri da poter alternare ai 4 attaccanti esterni in rosa a seconda degli avversari e della turnazione, non c’è un vero centrocampista centrale pur giocando a 2 e quindi si adattano mezzeali che devono rinunciare a diverse loro caratteristiche naturali, non si capisce chi sia il vice Theo e neppure il senso tecnico della cessione di Kalulu per acquistare Emerson Royal. Almeno a destra poteva starci un vero difensore legato ai difensori centrali per la questione del riequilibrio. In sintesi, la squadra, così com’è e con una situazione ambientale compromessa, può fare degli exploit, ma non può avere una vera e propria continuità".

Pavlovic e Loftus sono scesi nella considerazione del Mister, come mai?

"Fonseca ha variato totalmente i principi di gioco che avevano caratterizzato il Milan negli ultimi due anni. Chiede un lavoro di reparto e non più di 1 contro 1 a tutto campo, atteggiamento che contro l’Inter ha fatto la differenza rispetto ai derby precedenti. Inoltre, chiede di giocare la palla e non di lanciarla o di verticalizzare subito mettendo la gara sempre a ritmi vertiginosi saltando il centrocampo; quindi, prima costruisce, poi chiede di sviluppare a centrocampo giocando la palla mentre altri devono trovare le posizioni idonee per ricevere filtranti in trequarti per arrivare alla terza fase di gioco, l’attacco vero e proprio della porta avversaria e Theo è tornato a ricostituire la fascia con Leao.  Essendo Loftus più statico vicino all’attaccante come un vero terminale offensivo ha perso la titolarità. Per l’inglese, inoltre, giocare nei due centrocampisti e fare il lavoro di scivolamento verso la palla che chiede ora il Mister è proibitivo perché richiede molto dinamismo. Giocherà comunque molte partite per necessità di turnazione, ma l’impressione è che sfrutti una bassa percentuale delle proprie potenzialità. Pavlovic è un calciatore che nelle prime uscite ha dimostrato la netta propensione di avere come riferimento innanzitutto l’uomo, Fonseca sta chiedendo di giocare in relazione alla palla, al compagno e alla porta per difendere lo spazio, vuole una linea che lavori di reparto e su questo Pavlovic deve lavorare. Ho letto che nelle prime gare avrebbe fatto bene, ma a me non aveva convinto, tanto è vero che mi meravigliavo di Gabbia in panchina e il serbo in campo". 

Si parla sempre di Leao, come bisogna utilizzare questo giocatore?

"Il Milan ha avuto un percorso di crescita con un ottimo lavoro nei primi anni di Mister Pioli, culminato con la vittoria dello scudetto. Avevamo un impeccabile Kalulu, un centrocampo con Kessie, Bennacer e Tonali, e giocatori di rendimento e sacrificio come Saelemaekers e Krunic. Io sottolineavo sempre nei miei interventi video a Radio Rossonera, che Leao e Theo riuscivano a rendere a sinistra grazie a quel centrocampo e al riequilibrio che garantiva la fascia destra mostrando delle slide chiare al riguardo. Lo scudetto era l’occasione d’oro per ripartire alla grande, ma quella squadra è stata smantellata e non invece puntellata. Adesso vorrei io domandare se vale la pena richiedere ad attaccanti esterni di fare un lavoro che non è nelle loro caratteristiche e che, anche in presenza di buona volontà, non sanno fare proficuamente. Per me Leao va lasciato in posizione offensiva preventiva, libero di accelerare per attaccare e non per difendere, ma adesso con questa rosa è difficile da fare".

In tanti avrebbero tenuto Saelemaekers e Kalulu. Lei invece?

"Chi mi segue da anni sa bene come la penso. Le squadre non sono una somma di valori tecnici. Questa squadra è stata costruita guardando solo alcuni aspetti di un calciatore, soprattutto il potenziale tecnico. Se scegli questa strada devi creare una macchina perfetta, con calciatori di altissimo livello che non perdono mai la palla, di spiccata personalità, dal rendimento certo e costante e che realizzino un’alta percentuale delle occasioni che creano. Al Milan è così? Quando tutti i commentatori dicevano che la fascia destra del Milan non era all’altezza della sinistra, io facevo presente che era la fascia destra a garantire a quella sinistra di far esplodere tutte le potenzialità perché la squadra trovava un riequilibrio anche se Leao non faceva la fase difensiva. Invece la maggioranza dei commentatori parlava di anello debole del Milan. Avere oggi l’opzione di poter alternare anche una catena Kalulu / Saelemaekers a destra sarebbe stata così spaventosa? Evidentemente per chi ha fatto le scelte e per i molti che le hanno condivise e spesso auspicate, sì; io come allenatore avrei voluto avere questa possibilità tra le scelte da poter fare.  Mi chiedo: se Chukwueze è infortunato chi fa riposare Pulisic? Se il Mister vuole mettere Morata e non Abraham con Pulisic trequartista chi mette a destra? L’unica soluzione rimasta è Musah, dato di fatto. E questo ragionamento potrebbe essere esteso ad altre zone di campo. Chi vuole guardi in Fiorentina - Milan ed in Napoli-Como che lavoro hanno fatto Bove e Politano. Nel calcio servono equilibri, tutto il resto è spettacolo, ma al Milan lo spettacolo vale se abbina anche i successi".

Il destino di Fonseca?

"Fonseca mi piace, ha idee di calcio che condivido, è una persona per bene, ha impostato la comunicazione sulla sincerità e trasparenza, ma alla chiamata del Milan ha risposto senza chiedere garanzie tecniche e questo è stato il primo errore, anche se giustificabile dall’importanza della opportunità professionale che gli si presentava, ma oggi vedo la situazione compromessa. La squadra è indisciplinata in maniera esagerata, quasi fuori controllo, il Mister non ha avuto un direttore sportivo a cui riferirsi e quindi impossibilitato ad incidere e fare le sue valutazioni su un mercato in entrata ed in uscita troppo improvvisato e poco logico. Un allenatore lasciato così solo in ogni ambito è fragile. Da Milanista mi auguro che tutto magicamente si risolva, ma ci sono timori che possa non andare così. Una cosa è certa, un eventuale fallimento di Fonseca avrebbe diversi corresponsabili perché scaricare ogni colpa su di lui non ha nessun senso. Siamo di fronte ad una realtà gestita in modo troppo verticistico che non da spazio ad un organigramma composto da veri specialisti con competenze e responsabilità chiare e definite e che, pur finanziariamente stabile, lesina fino al punto di avere una rosa palesemente sotto numero essendo alcuni titolari privi di sostituti affidabili, senza dimenticare la non acquisizione di Zirkzee".