Jacobelli: "Superficialità nei giudizi su Fonseca. Theo? Pesa Euro 2024"
Intervenuto ai microfoni di MilanNews.it, il noto giornalista Xavier Jacobelli ci dice la sua sull'inizio di stagione della squadra di Paulo Fonseca:
Undici punti in sette partite in Serie A, 4 sconfitte in 9 partite considerando le coppe. Come valuta questa partenza del Milan?
"Sotto l'aspetto del rendimento è evidente quanto sia altalenante. La vittoria nel derby, seguita da quella contro il Lecce mi ha fatto pensare a un segnale di una sterzata. Così non è stato ma ritengo che il Milan abbia gli uomini, l'allenatore, il gioco offensivo tale da consentirgli di essere protagonista e ripartire dopo la sosta".
Dei problemi evidenti stanno emergendo, tanto che Fonseca si è arrabbiato in conferenza stampa sulla questione del rigorista
"È importante che vengano messi i puntini sulle i sul rapporto giocatori/allenatore. Prima la plateale forma di dissenso di Theo e Leao nel cooling break di Lazio-Milan, poi i due rigori di Firenze dove sarebbe dovuto essere Pulisic a calciarli ma così non è stato. Credo che in questo momento l'importante è che il Milan a partire dal prossimo incontro dia un segnale di unità fra giocatori e squadra perché a me non piace il fatto che nell'arco di 12 giorni tra il derby e Firenze di nuovo Fonseca sia stato messo sulla graticola".
Fonseca merita fiducia?
"Non condivido questo modo di giudicare il lavoro dell'allenatore. Va valutato alla fine della stagione e non dopo un breve blocco di partite. Vero, è partito male ma ora ci sono sei partire a disposizione per riequilibrare tutto".
In Champions la situazione è di zero punti in due partite
"È evidente che il Milan non possa più sbagliare in Europa, l'importante è che si faccia tesoro di quanto accaduto, ripartendo con una grande volontà di rilancio perché i giocatori di valore ci sono eccome e il tecnico è molto bravo ma quando tu cambi la guida tecnica è evidente che serva tempo per trovare una perfetta sintonia".
Lei quindi solleva Fonseca dalle responsabilità?
"È innegabile che anche Fonseca abbia sbagliato. Non ho capito ad esempio, limitandoci alla partita di Firenze, la sostituzione di Pulisic che è il più in forma del Milan".
Vede analogie con l'annata di Tabarez? Allenatore nuovo, straniero, inizio altalenante. Nel caso dell'uruguayano l'avventura terminò a dicembre
"Due contesti radicalmente diversi. Credo che nel momento in cui il Milan sceglie come nuovo allenatore gli vada dato tempo. Quel che non mi piace è la superficialità dei giudizi".
Nello specifico?
"Non è possibile che dopo la vittoria del derby si passi dalla celebrazione di Fonseca a dure che Fonseca non è adatto dopo il ko di Firenze. Io credo che questo allenatore abbia il diritto di essere giudicato al termine della stagione. Il calcio ci insegna che i giudizi sono dettati dai risultati e non solo dalla qualità del gioco. Dal derby abbiamo registrato notevoli miglioramenti, guardando il calendario dico che la partita contro l'Udinese è già una cartina di tornasole per capire quali siano le potenzialità di questa squadra".
Theo Hernandez fin qui si è distinto per molti atteggiamenti discutibili, ultimo dei quali l'espulsione che gli costa due giornate di squalifica. Più croce che delizia, finora
"Parliamo di un signore di 27 anni, nazionale francese, uno dei capitani di Deschamps e nel Milan gioca nel 2019. Theo è un architrave del Milan, un grande giocatore decisivo nell'anno dello scudetto. Può capitare un periodo di scarsa vena e possono esserci episodi di nervosismo come quello che ha procurato la squalifica di due giornate. Io credo anche che il valore assoluto del giocatore sia tale da non metterlo in discussione".
Qual è il motivo di queste difficoltà?
"Credo sia un periodo di scarsa condizione, alle spalle c'è un Europeo e i giocatori non sono robot. Theo se non sbaglio ha giocato tutte le partite della fase finale di Euro 2024. Quindi è anche evidente che all'inizio di questa stagione accusi un calo di rendimento. Paradossalmente credo che questo periodo gli permetterà di ricaricare le pile e gli consentirà di tornare motivato. Questo conoscendo il giocatore, l'orgoglio e la consapevolezza della sua forza".
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