Coco svela i retroscena dello "scambio" con Seedorf: "Ero del Barça poi mi volle l'Inter"

Seedorf al Milan e Coco all'Inter: uno "scambio", datato estate 2002, che è passato alla storia. Una delle due parti in causa, Francesco Coco, intervistato in esclusiva da FcInterNews.it, ha svelato alcuni retroscena del suo trasferimento in nerazzurro, sottolineando come il suo approdo all'Inter non sia stato uno scambio diretto con l'attuale allenatore rossonero.
Francesco Coco e l'approdo all'Inter nell'estate del 2002. Puoi svelarci qualche retroscena, un particolare che non è mai stato reso pubblico?
"Direi che novità e segreti in merito non ce ne siano. Io ero al Barcellona e, dopo l'arrivo di Fatih Terim, con il quale avevo litigato, parlai con Adriano Galliani e accettai il trasferimento in Spagna a fine agosto. Firmai proprio alla fine del mercato, quindi siglammo per un prestito oneroso, avendo già in mano un accordo per 5 anni. Successivamente, precisamente a gennaio - 2002, ndr -, cominciarono a chiamarmi i dirigenti dell'Inter dell'epoca. Parlai con Oriali ma anche con Moratti stesso, loro erano interessati, io non mi lasciai benissimo con il Milan e quindi fui attratto da questa possibilità. Il Barcellona avrebbe dovuto pagare 18-19 milioni di euro più i 4 di prestito, ma io comunicai loro che la mia volontà era quella di tornare a Milano, ma sponda nerazzurra. Il Milan si irritò parecchio ma la mia volontà era chiara. La decisione fu mia, il Barça mi voleva e mi aveva praticamente già comprato, ma decisi io in prima persona di tornare in Italia".
La trattativa andò in porto in seguito allo scambio con Clarence Seedorf, tanto criticato a posteriori per via dei trionfi in rossonero dell'olandese. Ti è pesato nel corso del tempo il fatto che questa sia rimasta, nella storia del club nerazzurro, come uno degli scambi 'meno riusciti'?
"Assolutamente no, perché lo scambio non è stato diretto. Nessuno mi disse 'Francesco tu vai all'Inter e Clarence viene da noi', non andò così. Io avevo la mia storia, ero al Barcellona e il mio arrivo all'Inter fu indipendente da tutto e da tutti. L'ipotesi Seedorf venne avanzata solo in un secondo momento, ma fui io personalmente che decisi di andare in nerazzurro. Non mi è mai pesato per questo motivo, poi lui ha fatto benissimo al Milan, ma questo non c'entrò niente con me, la mia non era una gara con lui. Fecero tutto le società, di certo io non arrivai in un momento felice, in quanto il club era reduce dalla tristemente famosa gara di Roma del 5 maggio. Anche per me sarebbe stato molto più facile approdare in una piazza Campione d'Italia, la situazione ambientale che trovai fu paradossale. Io partivo anche in svantaggio per il fatto di essere un 'uomo Milan', ma questo ci stava. Il primo anno, dopo dicembre-gennaio, feci molto bene ma la differenza tra me e Seedorf è solo una: fui vittima di un problema fisico alla schiena e dopo non tornai più in campo".
Lo scambio, quindi, fu proposto dall'Inter?
"Io a gennaio parlai con il Barcellona e comunicai la mia decisione, invitandoli a trovare una soluzione per lasciarmi andare all'Inter. Da quel momento in poi io mi sono disinteressato perché a me interessava solo l'Inter. Loro, devo essere sincero, si sono rivelati delle persone stupende, trovammo un accordo e li ringrazio. La differenza con il calcio italiano stava anche in quello. Io pensavo solo al Mondiale, io volevo fare bene al Barcellona per prepararmi a Corea e Giappone, poi sapevo già che sarei venuto a Milano, sponda nerazzurra".

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