FOCUS MN - Tra Sesko e Zirkzee spunta Gimenez, il messicano padrone dell'area di rigore

FOCUS MN - Tra Sesko e Zirkzee spunta Gimenez, il messicano padrone dell'area di rigoreMilanNews.it
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sabato 1 giugno 2024, 14:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Che il Milan sia alla ricerca di un nuovo attaccante è ormai ridondante ripeterlo, così come è lapalissiano sottolineare che è un qualcosa che in via Aldo Rossi sanno ormai da mesi e mesi: l’addio di Olivier Giroud non è stato di certo un fulmine a ciel sereno. Siamo arrivati, o stiamo per arrivare, al momento in cui bisognerà mettere a frutto tutto il lavoro fatto nelle settimane passate per regalare al prossimo allenatore del Milan un centravanti che possa raccogliere la pesante eredità di Giroud.

La cerchia sembra essersi ristretta ad un piccolo gruppo di quattro profili: Joshua Zirkzee, Jonathan David, Benhjamin Sesko e Santiago Gimenez. Oggi parleremo proprio della punta messicana, classe 2001, in forza al Feyenoord (e chi segue le nostre live su Twitch lo conosce già molto bene).

Santiago in verità è nato in Argentina, ma è emigrato in Messico, che rappresenta orgogliosamente in nazionale, all’età di tre anni (grazie ai nonni ha anche il passaporto italiano). In età pre adolescienziale si è dedicato anche al rugby per via di un fisico che gli permetteva già di risaltare in mezzo agli altri (da qui il suo soprannome "bebote", bambinone), ma alla fine ha prevalso la forte passione per il calcio, trasmessa anche da papà Christian Eduardo che ha militato nel Boca Juniors.

Cresce calcisticamente nel Cruz Azul, club di Città del Messico, dove viene prelevato dal Feyenoord nel 2022 per poco più di 5 milioni di euro. Santi si adatta benissimo in Olanda: 23 gol in 45 presenze il primo anno tra Eredivisie, Europa League e coppa nazionale, 26 gol e 8 assist in questa stagione, con due centri anche in Champions League, per un totale di 49 gol in 86 presenze con la squadra di Rotterdam. La maggior parte delle marcature sono arrivate in campionato (15 e 23), mentre in Europa va segnalato che è riuscito a segnare contro Roma e Lazio (contro i biancocelesti addirittura 5 gol in 131 minuti). Le 86 partite in due anni, a cui si aggiungono le 18 con il Messico per un totale di 104 partite giocate in 24 mesi indicano che si tratta di un atleta sano ed in una fase di slancio della sua carriera: ad oggi ha sofferto solo qualche fastidio muscolare, tutti nell’ultimo periodo, per un totale di 4 partite saltate da quando è in Europa.

Ed è proprio il fisico la prima cosa che impressiona: Gimenez non è altissimo, circa 183 cm, ma grazie alla sua stazza sembra che guadagni almeno 5 cm in più. E, in questo caso “nonostante” la stazza, è anche piuttosto agile e mobile. Non si tratta del classico puntero fisso in area, seppur sia quello il suo terreno di caccia preferito, ma di un centravanti che ama tanto difendere palla spalle alla porta (prevalentemente in zone calde, non lontano dall’area) quanto attaccare la profondità. Non sarà Leao ma Gimenez, con la sua prorompenza fisica, riesce ad arrivare a picchi di velocità interessanti; non a caso si è visto spesso, in situazioni di contropiede e con tanto campo da attaccare, che lanciasse il pallone oltre l’avversario per poi mangiarselo sul lungo. Non è (non ancora) la parte forte del suo repertorio, ma sembra già essere di un livello sufficiente per essere efficace anche fuori dall’ultimo terzo di campo: per quanto possa sembrare strano riesce spesso ad essere efficace anche nel dribbling, ma più per determinazione che genialità.

È in prossimità dei 16 metri che diventa un vero e proprio diavolo: legge alla grandissima gli spazi, è difficile da marcare ed è “sporco”, nel senso che nel duello fisico col difensore difficilmente viene sopraffatto. È molto abile nel tiro di prima e nella finalizzazione: anche se può sembrare sgraziato è incredibilmente efficace. Banale da scrivere, ma vive veramente per il gol. È l’ideale per una squadra che riesce a fare tanto possesso nella metà campo avversaria per come riesce a trovare corridoi nascosti in area e sia per una formazione che predilige il gioco diretto e verticale, magari in ripartenza. È maestro in un qualcosa che al Milan negli ultimi anni è mancato tantissimo: attacca continuamente la profondità, stressando e scombinando la linea difensiva avversaria. Mancino di piede, pecca un po’ con il destro: i gol arrivano prevalentemente col sinistro o di testa. Riassumendo, è un attaccante da sgrezzare su alcune situazioni ma per letalità e cattiveria negli ultimi metri è chiaramente un profilo su cui puntare ora, visto che sta per entrare nella fase di carriera in cui può raggiungere il picco tecnico ed atletico.

Il Milan, che ovviamente non lavora ad un solo profilo ma tiene vive più piste, nelle ultime settimane ha avuto senza troppo clamore diversi incontri con il suo entourage. Il Feyenoord lo valuta circa 50 milioni di euro, i rossoneri punterebbero a pagarlo qualcosa in meno. Tra meno di tre settimane, il via è previsto per il 20 giugno, Santiago parteciperà con il suo Messico alla Coppa America che quest’anno si giocherà negli Stati Uniti. Probabile il suo futuro non venga definito già prima dei suoi impegni con la nazionale. Tra il serio ed il faceto ci viene da dire che aver conquistato il mercato canadese con Tomori e quello Statunitense con Pulisic e Musah chissà che al Milan non abbiano voglia di piazzarsi anche in quello messicano...