Gazzetta - Gimenez va servito diversamente da Morata. Martedì servirà ben altro
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La partita di ieri sera di San Siro vinta dal Milan di misura sull'Hellas Verona - numeri alla mano una delle peggiori difese dei top 5 campionati europei - dà la misura di quanto ai rossoneri servisse un bomber d'area di rigore ma allo stesso tempo rende chiaro a tutti che i rossoneri devono alzare il proprio livello se vogliono veramente che la nuova macchina messa a disposizione di Conceicao funzioni.
Santi non Alvaro
Questa mattina sulle pagine della Gazzetta dello Sport, commentando la partita, emerge una riflessione sensata il cui assunto principale può risultare banale a una prima lettura: Santiago Gimenez non è Alvaro Morata. Il Diavolo ha messo le mani sul bomber che voleva, un attaccante potenzialmente da 20 gol a stagione che ha risposto subito con due reti in due partite di campionato. Ora però serve un salto di qualità a livello di gioco. Ieri, scrive la rosea, per larghi tratti è sembrato che la squadra rifornisse il messicano un po' come faceva con Morata: niente di più sbagliato dal momento che sono giocatori molto diversi. Senza troppo giri di parole, il nuovo numero 7 va servito in area di rigore e al resto ci pensa lui. Ieri è stato servito tre volte: un gol annullato per fuorigioco, un assist sprecato da Musah, un gol vittoria.
Cambio di marcia
Nel Feyenoord la squadra era costruita per metterlo nelle condizioni di ricevere il pallone in area e poi far succedere la magia. Questo ieri non è praticamente mai successo perché sugli esterni solo Leao ha creato qualcosa nella ripresa e perché i terzini non hanno spinto. Non è un caso che con il portoghese e la verve di Alex Jimenez la pericolosità rossonera sia aumentata - ancora non convincente - e proprio dai loro piedi sia nata l'azione per la rete decisiva. Il Milan deve capire al più presto cosa serve a Gimenez: martedì arriva il Feyenoord e i rossoneri possono solo vincere, poi arriveranno Bologna e Lazio in campionato nelle prossime settimane (prima il Torino). Il Diavolo non può sbagliare e deve iniziare a sfruttare al meglio l'arma per cui ha speso circa 35 milioni di euro.
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