MN - Ibra e Fonseca alla festa del settore giovanile: confronto sereno. Il mister ha spiegato le motivazioni dello sfogo
Nel day after della gara tra Milan e Stella Rossa di Champions League, che ha lasciato qualche strascico nell'ambiente rossonero dopo le dichiarazioni dell'allenatore Paulo Fonseca ci si attendeva un confronto a Milanello tra tecnico, dirigenza e squadra. In realtà oggi i dirigenti sono sono andati al centro sportivo del club ma hanno comunque avuto modo di confontarsi con il mister.
Incontro alla festa
Come appreso dalla redazione di MilanNews.it, infatti, nel pomeriggio e nella serata di oggi era prevista la festa di Natale del settore giovanile del Milan a San Siro. All'evento hanno presenziato tutti gli stati generali rossoneri: c'era Zlatan Ibrahimovic accompagnato da Giorgio Furlani, Geoffrey Moncada e Jovan Kirovski. Allo stadio sono passati anche il mister Paulo Fonseca con la prima squadra al seguito. Dirigenza e squadra hanno incontrato i ragazzini delle giovanili del Milan.
Confronto sereno
C'è stata poi occasione per la dirigenza di confrontarsi con Paulo Fonseca sulle parole che il tecnico ha usato ieri all'indirizzo della sua squadra, dopo la vittoria con la Stella Rossa. Vista l'occasione, il team di lavoro non è andato a Milanello perché sapeva di incontrare il portoghese alla festa. Il confronto è stato sereno e Fonseca ha spiegato che le sue parole sono state pronunciate in modo tale che potessero risuonare come scossa alla squadra dopo una gara giocata sotto tono.
Queste le parole di Fonseca ieri sera:
"Sono una persona che non è soddisfatta solo col risultato. Ovviamente la cosa più importante è che abbiamo vinto e che siamo in una buona posizione ma sono così, ci sono cose difficili da cambiare. E a volte sono stanco di lottare con queste cose. Non sono soddisfatto della prestazione della squadra. Non voglio parlare molto, voglio analizzare ma ci sono cose per me che sono chiare. Non è una questione tattica o tecnica. Arriviamo a questa partita decisiva per noi, con questa sensazione. Il problema è che la nostra squadra è una montagna russa. Oggi stiamo bene, domani non lo so. È come tirare la moneta e aspettare quel che succede. È impressionante. Io so che lavoro tutti i giorni per preparare la squadra, per fare bene. Non so se nella squadra tutti possono dire questo. Avevamo l'obbligo di arrivare oggi e fare di tutto per vincere la partita. E non l'abbiamo fatto".
E ancora, in conferenza: "Mai mi fermerò. Io ho la coscienza a posto. Se ci sarà bisogno di portare i ragazzi della Primavera o del Milan Futuro, lo farò. Senza problemi".
di Antonio Vitiello
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