Il Milan catechizzato da Berlusconi ha cambiato volto
Il bilancio del Milan dopo 13 giornate di campionato rimane modesto: 15 punti in 13 giornate sono poca cosa. Non succedeva dalla stagione 1981/82 quando i rossoneri avevano ottenuto 2 vittorie, 6 pareggi, e 5 sconfitte per un totale di 12 punti.
A Napoli con gli azzurri di Mazzarri che in classifica avevano 12 punti più del Milan, nonostante lo 0 a 2 subito nei primi 30 minuti, i rossoneri hanno continuato a giocare su uno standard più che discreto ottenendo un meritato pareggio. Lo testimonia lo score finale: Possesso palla: Milan 56%. Napoli 44%. Tiri in porta: Milan 16 Napoli 6.
Vuoi vedere che Silvio Berlusconi ha effettivamente la bacchetta magica? Sta di fatto che dopo l’incontro a Milanello la squadra rossonera è risorta tanto da riuscire a recuperare un doppio svantaggio contro un Napoli caricato a mille dal pareggio conseguito nel tardo pomeriggio dalla Juventus contro la Lazio. La truppa rossonera è sembrata rimessa a nuovo almeno nello spirito con inevitabili ripercussioni positive sul gioco. Da milanista sono contento di aver visto all’opera finalmente un Milan molto determinato. Mi chiedo: perché ci voleva l’intervento di Berlusconi per svegliare i giocatori dal loro torpore? Ma quelli che si occupavano quotidianamente della squadra perché non sono riusciti a trasmettere gli stimoli necessari?
Giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare e ad Allegri quel che è di Allegri è doveroso prendere atto che il tecnico rossonero, dopo aver rimescolato il mazzo e messo da parte alcune scartine, ha pescato i jolly che gli hanno consentito di non perdere una partita delicatissima.
Non è una stata questione di fortuna ma di scelte azzeccate.
Senza sconfinare nella facile retorica finalmente il Milan è riuscito a giocare un buon match uscendo a testa alta dalla combattuta contesa del San Paolo. Tutti i giocatori scesi in campo sembravano morsicati da una tarantola tanto erano grintosi e animati da furore agonistico, velocità, corsa, e intensità di altri tempi. Anche i corresponsabili delle leggerezze difensive vanno assolti. Il punto conquistato al San Paolo è d’oro. Anzi di platino.
C’è ancora tanto da lavorare. La difesa va ulteriormente registrata. Il Milan è ritornato, forse, sulla cresta dell’onda grazie a chi, come Stephan El Shaarawy della cresta sui capelli ne fa una sua caratteristica precipua. Con la sua Graz doppietta ( 10 gol in campionato, 1 in Champions, 1 in Nazionale A e 3 nell’Under 21) il Milan si è rimesso in carreggiata. Il 2 a 2 conclusivo non fa una grinza nonostante qualche pericolo di troppo che poteva costare caro, ma è altrettanto vero che pure Montolivo e il Faraone in un paio di circostanze hanno sfiorato di un niente il colpaccio.
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