Il Milan catechizzato da Berlusconi ha cambiato volto

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© foto di Tiziano Crudeli
lunedì 19 novembre 2012, 17:30L'urlo di CRUDELI
di Tiziano Crudeli

Il bilancio del Milan dopo 13 giornate di campionato rimane modesto: 15 punti in 13 giornate sono poca cosa. Non succedeva dalla stagione 1981/82 quando i rossoneri avevano ottenuto 2 vittorie, 6 pareggi, e 5 sconfitte per un totale di 12 punti.
A Napoli con gli azzurri di Mazzarri  che in classifica  avevano 12 punti più del Milan, nonostante lo 0 a 2 subito nei  primi 30 minuti,   i rossoneri  hanno  continuato a giocare su uno standard più che discreto  ottenendo un meritato pareggio. Lo testimonia lo score finale: Possesso palla:  Milan 56%. Napoli 44%. Tiri in porta: Milan 16 Napoli 6.   
  Vuoi vedere che Silvio Berlusconi ha effettivamente la bacchetta magica? Sta di fatto che dopo l’incontro a Milanello la squadra rossonera  è risorta tanto da riuscire a recuperare un doppio svantaggio contro un Napoli caricato a mille dal pareggio conseguito nel tardo pomeriggio  dalla Juventus contro la Lazio.  La truppa rossonera è sembrata rimessa a nuovo almeno nello spirito con inevitabili ripercussioni positive sul gioco.  Da milanista sono contento di aver visto all’opera finalmente un Milan molto determinato.  Mi chiedo: perché ci voleva l’intervento di Berlusconi per svegliare i giocatori dal loro torpore? Ma quelli che si occupavano quotidianamente della squadra perché non sono riusciti a trasmettere  gli stimoli necessari?
Giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare e ad Allegri quel che è di Allegri è doveroso prendere atto che il tecnico  rossonero, dopo aver rimescolato  il mazzo e messo da parte alcune scartine,  ha pescato  i jolly  che gli hanno consentito di non perdere  una  partita delicatissima.

Non è una stata questione di fortuna ma di scelte azzeccate.   
Senza sconfinare nella facile retorica finalmente il Milan  è riuscito a  giocare un buon  match uscendo a testa alta  dalla combattuta contesa del San Paolo.   Tutti i giocatori scesi in campo sembravano morsicati da una tarantola tanto erano  grintosi e animati da  furore agonistico, velocità,  corsa, e intensità di altri tempi.  Anche  i corresponsabili delle leggerezze difensive   vanno  assolti. Il punto conquistato al San Paolo è d’oro.  Anzi di platino.
C’è ancora tanto da lavorare. La difesa va ulteriormente registrata. Il Milan è ritornato, forse,  sulla cresta dell’onda  grazie a chi, come Stephan El Shaarawy  della cresta sui capelli ne fa una sua caratteristica precipua. Con la sua  Graz  doppietta ( 10 gol  in campionato, 1 in Champions,  1 in Nazionale A e 3 nell’Under 21) il Milan  si è rimesso in carreggiata.  Il 2 a 2 conclusivo non fa una grinza   nonostante  qualche pericolo di troppo  che poteva costare caro, ma è altrettanto  vero che pure Montolivo e il Faraone in un paio di circostanze  hanno sfiorato di un niente il colpaccio.