Le stelle in 5 punti
Una posizione di classifica che da certa è diventata incrinata, zoppicante e ora in pericolo.
Una condizione psicofisica che ha lambito i minimi storici di una stagione da mille perché, pronta a tuffarsi in un’estate da infiniti chissà.
Di contro una squadra che, un paio di stagioni fa, costrinse i rossoneri all’anno di Europa League, e a relativi sfottò sui martedì e i mercoledì da passare forzatamente al cinema.
La Fiorentina che insidiava e infilava il Milan Campione del Mondo non c’è più, ma anche il Milan che trionfava a Yokohama è un pallido ricordo, da Sol Levante a Sol Calante.
In questa sfida odierna, a poche ore dal posticipo di 1° maggio fra Milan e Fiorentina, contrapponiamo Gianluca Zambrotta, uno degli eroi più luccicanti di Berlino 2006, a Lorenzo De Silvestri, astro nascente del pallone tricolore, più volte inserito dagli inflessibili giornali inglesi fra i talenti più promettenti di questi anni che verranno.
Il n°15 rossonero è ancora sull’onda a 33 anni, mascherando qua e là le inevitabili flessioni dell’età, ma di smettere una carriera iniziata sulle sponde lariane proprio non ne ha voglia.
Il gigliato invece, che porta il n°29 sulle spalle perché giorno della nascita di sua sorella, è capitano del nuovo ciclo di Under 21, e ha voglia di bruciare le tappe, prendendosi tutto quello che c’è da prendere, dopo i mesi di Purgatorio durante la querelle con il suo ex patron Lotito.
GIANLUCA ZAMBROTTA
Senso della posizione: tatticamente nel ruolo è ancora uno dei migliori nel ruolo. Diligente, accorto, pulito, le amnesie non gli appartengono, preferisce stare buono buonino a presidiare la propria zona piuttosto che avventurarsi in sciagurate sortite che lascerebbero una voragine dietro di se, VOTO 8,5.
Anticipo: eh sì, una volta Gianluca era inflessibile nell’anticipo, non avevi scampo. I suoi interventi sul tempo erano dei dogmi come la Pasqua sempre di domenica ed il Natale il 25 dicembre. Questo dogma s’è incrinato con un’età che, per un terzino, vale un paio di volte in più rispetto ad un centravanti. Ci prova ancora, l’efficacia è quella che è, VOTO 7,5.
Colpo di testa: nessuno svolazzo particolare, pragmatismo da palla scagliata il più lontano possibile. Non scende a saltare durante i calci piazzati a favore, preferendo rimare ai margini dell’area per scagliare una bordata, o per essere il primo baluardo di eventuali ribaltamenti di fronte , VOTO 6,5.
Tecnica: nasce come esterno di centrocampo, votato più ad offendere che a difendere. Eccellente capacità di controllare il pallone in corsa, peraltro ottima, per novanta minuti, se possibile anche di più. Nasce spostato a destra, Lippi nella Juve lo dirottò sul versante opposto, creando un jolly dotato di un’ottima conclusione dalla distanza, il palo colpito quest’anno in casa contro lo Zurigo potrebbe tremare ancora, VOTO 8.
Cross: per chi ha vissuto una vita intera sulle fasce, mettere palle in mezzo è stato un marchio di fabbrica incontrovertibile. Di prima, d’interno, dal fondo, dalla tre quarti, di contro balzo, migliaia i palloni recapitati verso il centro dell’area di rigore. A Milano ne hanno visti pochini, comunque oro colato rispetto ai colleghi rossoneri con A. ed J.,, VOTO 7,5.
VOTO TOTALE 38
LORENZO DE SILVESTRI
Senso della posizione: può giocare esterno a destra, alto o basso, volendo anche centrale in una difesa a 4 e in una linea a 3. Nasce laterale, ed è in quel ruolo che ha conquistato spazio, presenze e porzioni di campo in campionato, coppe Europee e nazionali varie, fino a legittimare la fascia di capitano dell’Under 21. Quelli nati a fine anni ‘80 non sapranno marcare a uomo, ma tatticamente sono super preparati, merito delle scuole calcio che anestetizzano il vigore affinando la sagacia della posizione, VOTO 7,5.
Anticipo: meglio quando esce la testa dal guscio e protende lo sguardo verso la bandierina del corner avversaria, rispetto a quando deve ermeticamente chiudere la sua corsia. Ha l’esuberanza del ragazzo giovane, scalpitante, con l’argento vivo addosso, molto migliorato in fase difensiva sotto l’egida di mister Cesare Prandelli, VOTO 7.
Colpo di testa: ha un ottimo stacco, da quando gioca con la Viola lo si vede sfidare gli estremi difensori avversari in occasione dei calci d’angolo a favore. Nascendo terzino, ha imparato ad usare questo colpo anche per stoppare il pallone, lanciato da fendenti lontani, aggiustandolo per la propria corsa o per eventare trame “nemiche”, VOTO 7,5.
Tecnica: per chi ha passato una giovinezza sulla neve, massacrandosi con lo sci di fondo, affinare i propri piedi è alla stregua di una passeggiata di salute. Un’ottica tecnica individuale, abbinata ad una predisposizione al lavoro e all’abnegazione, oltre all’anno di nascita 1988, gli permettono di poter alzare sempre di più l’asticella dei propri limiti e delle proprie ambizioni, VOTO 7,5.
Cross: il piede di calcio è quello destro, col quale Lorenzo da quest’anno recapita palloni per le punte gigliate, tipico il suo pallone a girare la linea arretrata avversaria, classico cross ingestibile per chi difende e assai problematico per il portiere, VOTO 7.
VOTO TOTALE 36,5
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