CorSport - Loftus si è smarrito: al lavoro con Fonseca per ritrovarsi

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di Francesco Finulli

Dov'è finito Loftus-Cheek? Tra i tanti quesiti che sono emersi in questo avvio di stagione segnato dal cambio di allenatore dopo quattro stagioni e mezzo, anche quello circa le prestazioni del centrocampista inglese che nel corso dell'ultima stagione era stato senza dubbio una delle sorprese maggiori e uno dei migliori giocatori rossoneri. Quest'anno tra ruolo, atteggiamento e difficoltà realizzativa è irriconoscibile.

Da Pioli a Fonseca

Come scrive oggi il Corriere dello Sport, forse Ruben Loftus-Cheek è il calciatore che ha pagato maggiormente il cambio di guida tecnica: se con Pioli era stato uno dei singoli più determinanti, come testimoniato dai 10 gol messi a segno in campionato e dalla sua concretezza nel ruolo di cerniera tra centrocampo e attacco, con Fonseca il britannico non ha ancora trovato la sua dimensione. Si vede dall'atteggiamento che c'è qualcosa che non va: a Cagliari è entrato male negli ultimi minuti e anche con il Madrid si è mangiato una colossale occasione davanti a Lunin che l'anno scorso non avrebbe sicuramente sprecato. Sicuramente il lavoro immediato deve essere fatto sulla testa per fargli ritrovare un po' di fiducia e consapevolezza dei mezzi che, questo è indubbio, sono potenzialmente molto importanti.

Il nodo del ruolo

Sicuramente Loftus dovrà metterci del suo ma è una responsabilità anche di Paulo Fonseca che, non a caso, ha ammesso di voler lavorare particolarmente con il numero 8 per far sì che possa sbocciare e ritrovare lo smalto della scorsa stagione. Uno dei problemi - se non il problema - principali riguarda il ruolo in campo. Con un Christian Pulisic così in forma la zolla sulla trequarti è totalmente appannaggio dell'americano: e anche quando il numero 11 si sposta a destra, Fonseca ha preferito arretrare Alvaro Morata. Spesso Loftus si è ritrovato a giocare nei due di centrocampo, un ruolo che per caratteristiche non gli si addice. Inoltre il Milan gioca meno con le ripartenze, come era abituato con Pioli, ma cerca di governare il gioco: anche questo è un elemento che mette in difficoltà l'inglese che preferisce il campo aperto davanti a sè. La speranza è che già da questi giorni di sosta, in cui Ruben è rimasto a Milanello con Fonseca, ci si sia potuti concentrare sui miglioramenti individuali da inseguire.