MN - Albertini: "Se mancano un po’ di italiani nel Milan? Secondo me sì. Reijnders mi ha sorpreso"

MN - Albertini: "Se mancano un po’ di italiani nel Milan? Secondo me sì. Reijnders mi ha sorpreso"MilanNews.it
lunedì 18 novembre 2024, 16:00Primo Piano
di Enrico Ferrazzi
fonte dal nostro inviato, Antonello Gioia

Demetrio Albertini, ex centrocampista rossonero, a margine della conferenza stampa di presentazione del Gran Galà del Calcio 2024, ha rilasciato queste parole ai microfoni di Milannews.it, partendo dal lavoro di Paulo Fonseca sulla panchina del Milan: "Se potrà diventare un top? Beh se vincerà uno scudetto sì (ride, ndr). Il lavoro dell'allenatore dipende dai risultati, sono il frutto del lavoro di un anno di un tecnico. Se Fonseca lo troveremo nella lista dei migliori allenatori, vorrà dire che avrà vinto il campionato. Fonseca mi sembra molto lineare, a volte da fuori giudichiamo quello che vorremmo e non quello che è realmente. Gestire un gruppo di giocatori nel quotidiano non è semplice, infatti io non ho voluto fare l'allenatore (ride, ndr). Quello che sta mancando al Milan è la continuità, fa partite straordinarie e poi perde punti come è successo a Cagliari dopo il Real Madrid. Quando si cambia allenatore può succedere di non raggiungere subito i risultati sperati all'inizio e quindi è presto per giudicarlo".

Il Milan è da scudetto?

"Secondo me, per quello che ha fatto vedere finora, no, ma il cammino è ancora lungo. Vedo altre squadre più solide e attrezzate. E lo dico da milanista... Manca ancora tanto. Per me per vincere lo scudetto è fondamentale come vengono gestiti i momenti negativi. Un momento di flessione arriva per tutti durante un campionato, ecco bisogna vedere come viene gestito quel momento". 

Sabato ci sarà Milan-Juventus. Fonseca può rischiare in caso di sconfitta?

"Non si giudica il lavoro di un allenatore da una vittoria o una sconfitta. Credo che oggettivamente manchino ancora troppo troppe partite. Mi auguro una partita spettacolare che vedranno in tutto il mondo. I nostri concorrenti sono anche gli altri campionati". 

Quanto vale per il Milan questa sfida?

"Può dare la consapevolezza di essere una grande squadra. Nel Milan ci sono buoni giocatore. Battere la Juventus darebbe consapevolezza ai rossoneri, così com'è successo dopo il successo nel derby".

Che giocatore è Reijnders?

"E' un buon giocatore che può diventare importante per il Milan. Sinceramente non me l'aspettavo, mi ha sorpreso positivamente. Il paragone con Rijkaard? E' bravo, ma non farei paragoni con Frankie". 

Cose ci dice di Leao?

"Io vedo un giocatore forte, un po' discontinuo. Deve migliorare su questo, ma ha grandi potenzialità. Il giocatore forte ha la pressione, non quelli non forti". 

Deschamps ha detto che Theo è stanco, soprattutto mentalmente...

"Il nostro mondo non è abituato a questo. Negli altri sport si lavoro molto di più su questi aspetti psicologici". 

Manca il senso di appartenenza nel calcio attuale?

"A me il senso di appartenenza piace tanto. Una volta apparteneva più al settore giovanile, ora l'allargo all'italianità. Mi manca questa coesione che nei momenti difficili serve. Se mancano un po’ di italiani nel Milan? Secondo me sì”.