MN - Di Marzio: "In estate il Real Madrid aveva aperto per Asensio. Sullo scambio Szczesny-Donnarumma..."
In occasione della presentazione milanese del suo nuovo libro, “Almanacco 2021-2022 del Grand Hotel Calciomercato”, la redazione di MilanNews.it ha avuto il piacere di fare due chiacchiere con Gianluca Di Marzio, autore anche di “Grand Hotel Calciomercato” e noto giornalista sportivo esperto di mercato. Con il collega di Sky Sport abbiamo rivissuto i momenti chiave dell’ultimo calciomercato rossonero con alcuni aneddoti inediti, tutti raccontati in modo dettagliato nel suo nuovo libro.
Come mai questo nome per il nuovo libro? Hai intenzione di pubblicarne altri sul calciomercato?
“Dopo che Galliani ha detto che deve diventare un appuntamento fisso (ride, ndr) credo che sarà ancora più importante provare a ripetersi, provare a realizzare un appuntamento annuale. Il calciomercato ormai è diventato un compagno di viaggio quotidiano, non solo per noi addetti ai lavori che lo seguiamo h24. L’idea sarebbe di creare una sorta di almanacco da far uscire ogni novembre, parlando del calciomercato dell’estate appena conclusa. Abbiamo deciso di chiamarlo Almanacco perché c’è una parte del libro, una quarantina di pagine, dedicata alle cifre. È stato un lavoraccio (ride, ndr) perché le società, tranne quelle quotate in borsa, tendono a nascondere e non danno mai le cifre precise. Riuscire a trovare e scrivere le cifre di tutte le operazioni di Serie A in entrata e in uscita, anche le più piccole, tra prestiti, riscatti, contro riscatti.. Credo però che possa diventare una guida sia per gli addetti ai lavori che per gli appassionati: vai a vedere anno per anno a quanto è stato acquistato quel giocatore, a quanto è stato venduto quell’altro… Credo che possa essere qualcosa di interessante”.
Nel libro ovviamente parli anche di Messias, ma durante l’estate il Milan ha sondato un sacco di nomi. Citi anche Asensio: è stato davvero vicino?
“C’è stato un momento negli ultimi giorni di mercato in cui il Real Madrid aveva dato un’apertura. Non aveva dato apertura durante tutto il mercato, poi invece nei giorni finali di agosto sì, forse perché pensavano di prendere Mbappé. Però a prescindere, nonostante l’apertura del Real Madrid, il ragazzo ha preferito rimanere lì. Non è stato un no al Milan, tant’è che poi non è andato da nessun’altra parte. Ha preferito continuare a giocarsi le sue carte lì, però il Real Madrid aveva effettivamente dato un’apertura così come l’Atalanta aveva dato un’apertura per Miranchuk a cifre che poi il Milan evidentemente ha giudicato troppo elevate. Però come dico nel libro evidentemente Messias, che ad oggi non è ancora riuscito a dimostrare le sue qualità per l’infortunio che ha avuto, sembra quasi un segno del destino che potesse diventare un giocatore del Milan perché tanti anni fa Paolo Maldini lo andò a vedere in Pro Sesto-Chieri. Il figlio di Paolo aveva firmato in quei giorni per la Pro Sesto e in campo c’era proprio Messias con il Chieri: nel libro viene raccontato un episodio particolare che riguarda Maldini e fa capire come conoscesse Messias da tanto tempo e come il Milan poi abbia voluto tanto Messias. Ci sono stati tanti confronti con Stroppa, con Cosmi, con il Crotone. Non è stata un’operazione da ultimo giorno ma un’operazione che il Milan ha cercato di programmare nel tempo dovendo convincere anche la proprietà, perché la proprietà di solito preferisce fare investimenti su giocatori più giovani”.
Un’altra curiosità riguarda Donnarumma: nel libro parli della Juve e della possibilità di scambio con Szczesny.
“In quel momento la Juventus avrebbe voluto non “rubare” il giocatore al Milan, e nel caso in cui il Milan fosse stato d’accordo a fare un’operazione di scambio i rossoneri avrebbero prima rinnovato il contratto di Donnarumma. Ma il Milan non è mai stato deciso a fare un’operazione del genere, perché come Massara e Maldini dissero subito a Paratici in quell’occasione, era aprile, intanto speravano sempre di poter rinnovare il contratto a Gigio, ma comunque avrebbero scelto loro il portiere del futuro. E poi l’hanno fatto, hanno preso Maignan, decidendo loro la tempistica: prima della partita di Bergamo il Milan ha detto basta. Non potevano aspettare più e rischiare anche di non prendere Maignan sul quale si era inserita la Roma e c’erano anche altri club che lo volevano. Quindi poi alla fine il punto finale l’ha messo il Milan, da società che fa valere i suoi principi in maniera assolutamente rispettabile. Lo sta facendo anche con Kessie, lo fa con tutti i giocatori. Fa delle offerte molto alte, se i giocatori non vogliono accettare, ti puoi chiamare Donnarumma, ti puoi chiamare Kessie, ti puoi chiamare chiunque, ma il Milan va oltre determinati giocatori anche se sono dei campioni”.
La tua sensazione sul rinnovo di Kessie?
“Oggi è una sensazione negativa perché c’è tanta distanza. Il Milan arriva con i bonus a 6, l’altro ne vuole con i bonus 9… C’è una distanza importante. Poi siamo ancora a novembre. Abbiamo visto come tanti rinnovi, soprattutto in questi ultimi anni, si risolvono anche nei mesi finali, quindi c’è tutto il tempo di rinsavire (ride, ndr) da parte di Kessie. Poi comunque dipende, ci saranno altre squadre in Europa che gli daranno quei soldi e se ne farà una scelta economica avrà deciso per quello. Io però penso che quello che gli offre il Milan sia importante, al Milan è un giocatore importante al di là dei soldi. Se fossi in lui ci penserei bene".
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