Dai tre tenori, ai tre mediani
Allegri sta vincendo la sua scommessa. Arrivato da Cagliari dopo un lungo tira e molla, per liberarsi dal presidente Cellino, sbarca a Milano nella squadra più titolata al mondo, con qualche scetticismo da parte dei tifosi del Milan. Lui come tradizione, non aveva un passato da ex giocatore rossonero, nemmeno un esaltante curriculum da allenatore ad alto livello, prima a Sassuolo poi infine a Cagliari, lasciando in Emilia buonissimi ricordi e in Sardegna tanti rimpianti. Negli ultimi due anni, a Cagliari, il suo lavoro viene premiato con: “La panchina d’oro” prestigioso riconoscimento che viene assegnato al miglior allenatore di stagione. Tra l’altro vince davanti al “fenomeno” Mourinho, che non la prende affatto bene. Inizia a schierare un Milan, con trazione anteriore, fatta dal modulo 4 3 3 con il trio “Samba”di attaccanti più Seedorf. Dopo un paio di lezioni pesanti (Cesena e Real Madrid) comincia nell’ambiente a circolare il malcontento, forse non è un allenatore da Milan, non è abituato a gestire tante “stelle” nello spogliatoio, non riesce a lasciare in panchina giocatori che sono i “pupilli” del Presidente Berlusconi. Gira anche voce che siano stati fatti sondaggi sulla disponibilità immediata da parte di Marcello Lippi. Nel frattempo la squadra offre prestazioni altalenanti, che non convincono. In particolare si nota la grande sofferenza della squadra nella zona centrale del campo dove si muove un solo incontrista il “recuperato” Rino Gattuso al fianco di Seedorf e Pirlo. Gli avversari arrivano nella nostra area con grande facilità. Anche perché davanti i “tre tenori” non aiutano nella fase difensiva. Nasce così in Allegri l’idea dei tre mediani.
Finalmente a Bari vediamo un Milan padrone del campo, molto aggressivo che recupera palloni e riparte in velocità. Stessa storia con il Palermo, la Fiorentina, l’Inter e in Champion ad Auxerre. Gli indizi ormai sono troppi, diventano prova. Il Milan ha trovato quell’equilibrio necessario per raggiungere grandi traguardi. Allegri ha vinto la sua scommessa.
A questo punto il pericolo è che voglia stravincere, quindi deve recuperare un giocatore dalla classe pura come Ronaldinho. Servirà nel cammino futuro un fuoriclasse come lui. Non è giusto far scaldare Ronny per tutto il secondo tempo (Auxerre), per inserirlo negli ultimi 4 minuti come un ragazzino qualsiasi della Primavera, un campione come lui merita rispetto anche con questi atteggiamenti. Vero che la squadra senza di lui ha sempre vinto, ma la capacità di un grande allenatore stà anche nel far coesistere la tecnica pura con la forza fisica. Ronny non può stare fuori dai progetti tecnici del Milan.
Il campionato e la Champion hanno già dato le prime indicazioni, ma siamo solo all’inizio di un lungo percorso…Quindi grande serenità e concentrazione, evitiamo le facili illusioni, già questa sera saremo chiamati a un appuntamento molto difficile in quei di Marassi, dove troveremo una Sampdoria che ha superato lo shock post-Cassano, ed è ripartita di slancio. Forza, vecchio cuore Rossonero, il sogno continua!!!
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