Il vento è cambiato
Siamo ancora emozionati e strafelici per aver “sistemato” l’Inter. Mi sembra di aver appena stretto in un abbraccio liberatorio, gli amici Tiziano Crudeli e Giovanni Lodetti al fischio finale del derby. Vorrei che questo momento e questo stato d’animo durasse il più possibile, ma ecco che questa sera sarò ancora lì a soffrire, in studio a 7 Gold a commentare un’altra partita dei ragazzi, con la rituale caramella (alla menta che toglie il respiro) che mi offre scaramanticamente, il mitico “Basletta”. Bisogna assolutamente dare continuità agli ultimi risultati. Sfruttare il morale che ci hanno dato le ultime vittorie. La squadra in questo momento stà attraversando un buon momento di forma, merito sicuramente dell’equilibrio che Allegri ha saputo trovare, anche a caro prezzo (vedi l’esclusione di Ronaldhino per la terza volta consecutiva). La nostra “diga” di centrocampo, i tre mediani che coprono la difesa (impeccabile nel derby), è la vera rivoluzione. A inizio stagione, ci si aspettava un Milan tutto Samba, ostriche e champagne ed eccoci con una squadra che vince in stile mazzurca, pane e salame. Allegri ci ha provato in tutti i modi a schierare, secondo dictat presidenziale, una formazione tutta offensiva e piena di giocolieri, ma i risultati sono stati disastrosi, le quadre avversarie, che si trattasse del modesto Cesena o del celebrato Real Madrid, superavano il nostro centrocampo come fosse il deserto dei tartari e mettevano in continua difficoltà la nostra difesa. Adesso, per arrivare nella nostra area, è veramente dura per gli avversari. Se la devono vedere con un Gattuso “insuperabile” piuttosto che con un Ambrosini tornato su livelli assoluti o uno fra gli straripanti Flamini o Boateng.
Non posso non esternare la mia soddisfazione per la resa straordinaria che stà offrendo Ibra. Stiamo parlando di un giocatore dalle caratteristiche uniche, ma queste già si conoscevano, è la facilità con cui si è inserito in una squadra e un ambiente che potevano creargli qualche difficoltà, ad aver colpito. I dati clinici che ha raccolto Milan Lab, riferiscono di un atleta con caratteristiche fisiche che non hanno eguali nei 25 anni dell’epoca berlusconiana. Potenza, velocità, resistenza allo sforzo, è quello che dicono i test. Si capisce perché, nelle squadre dove ha giocato negli ultimi 7 anni, abbiano sempre vinto lo scudetto. Lui riesce nell’arco di un campionato a fare la differenza, anche quando è lì davanti da solo, riesce a fare reparto e a tenere palla. Si è visto anche nell’ultima mezz’ora in dieci nel derby. Dopo le polemiche dello scorso anno, fra tifosi e società, ecco che il nostro grande presidente ancora una volta ha messo a segno con Ibra un colpo sensazionale. Speriamo che con il Milan, dove lui ha detto di voler terminare la carriera, possa raccogliere quelle soddisfazioni (Europa compresa) che sono sempre mancate nella sua carriera.
Aspettando la Fiorentina, lasciamoci accarezzare da questo “vento” nuovo che soffia sul campionato italiano, ripassando mentalmente l’azione del gol che ci ha fatto vincere il derby, ahhh che bello vedere Ibra realizzare il gol vittoria sotto la curva Nord.
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